«Moda, ho visto cose spaventose»

«Moda, ho visto cose spaventose» Dopo le immagini trasmesse dalla tv : «Mi sono ritrovato in un mondo dove lo sfruttamento sessuale è comune» «Moda, ho visto cose spaventose» // cronista Mia Bbc che si èfinto fotografo Maria Chiara Bonazzi LONDRA «Quello che le ragazze e i loro genitori non sanno è che il mondo della moda può essere un affare pericoloso. Durante i miei dodici mesi come falso fotografo, mi sono ritrovato in un mondo dove lo sfruttamento sessuale delle ragazze giovani è comune, dove gli uomini impiegati dalle agenzie di modelle che dovrebbero accudirle ti portano adolescenti su richiesta». Con queste parole è cominciata la trasmissione dello scandalo della Bbc sugli intrecci tra moda e sesso a Milano. Facce, nomi, cognomi, crude vanterie sessuali, i predatori sorpresi nell'atto di stropicciarsi le mani e puntaiwagazzinc-giovanissimi1. Per un anno e mezzo, Donai Maclntyre, il cronista cfte sij|Sfìnto fotoreporter, ha vissuto cinque vite. Ha fatto l'equilibrista tra le sue identità fittizie di hooligan, assistente dei disabili, fotografo di moda, uomo della City e truffatore internazionale. E' stato picchiato selvaggiamente da bande di hooligans rivali, coslretto a tatuarsi (è svenuto dal dolore sotto gli aghi), a vivere perennemente sul chi va là, a nascondersi. Oggi trascorre le giornate protetto dalla BBC; in una località segreta, e ha imparato a vivere come un maestro della dissimulazione. «Mi si riempiono gli occhi di lacrime se penso alle cose spaventose a cui ho assistito e che ho sentito durante lo scorso anno r dice -. Cose che non voglio più vedere e sentire. Sono cose che possono inquinarti, che possono essere corrosive. Dal cuore oscuro dell'industria delia mo- da alle sofferenze in un ricovero, c'è di che essere sopraffatti. Alla vigilia del mio primo programma sono andato in una casa sicura della BBC. Cerco rifùgio in posti più gentili, più calmi». Scherza: «Ho un nipotino di cinque anni che mi chiede di raccontargli delle storie, che devono avere certi ingredienti: il pericolo, un grosso mostro e un hmgo viaggio. Diavolo, la prossima volta vorrà i dati dell'audience». Ma Donai (che prima di imbarcarsi in questa avventura in cinque parti, dal titolo «Maclntyre Undercover», era vissuto in un covo di consumatori di crack per un film e come buttafuori per tui altro documentario delia BBC), è convint o che questo tipo di giornalismo sia una tecnica valida a patto che sia adoperata con cautela e parsimonia. «Questa serie è il tentativo nervo¬ so della BBC di sposare il genere del fare riprese sotto mentite spoglie osserva Maclntyre -. Come tutti sappiamo, dal punto di vista giornalistico è l'ultima spiaggia. Dev'essere usato con cura e rispetto assolut i. Noi lo abbiamo fatto eticamente e onestamente. Credo che sia importante che ci sia un dibattito sulla privacy e l'etica giornalistica. Soltanto in circostanze mollo limitate è giustificato fare riprese sotto men¬ tite spoglie». Nell ambiente degli hooligan Maclntyre ha imparato sul rampo, con un nervosismo e una vulnerabilità che lo rendi mo simpatico, tutti i tic del perfetto teppista: linguaggio da babbuino, ammiccamenti razzisti, rutti di approvazione, ghigni complici di Inulte,iiraccapriccianti racconti di violenza dei compagni. Donai è riuscito a guadagnare la fiducia degli Headhunters, i più temibili hooligan delChelsea e simpatizzanti del gruppo filonazista britannico Combat 18, gente capace di abbinare una partita all'estero con una visita a un campo di concentramento. Il tatuaggio è la prima cosa clic Maclntyre vuole togliersi di dosso. Ma era il prezzo da pagare per ottenere una confessione di un attacco quasi mortale a un poliziotto, e altro materiale simili. Per la seconda puntata della serie. Donai si e finto assistente sociale nel mondo dei ricoveri privatizzai i e ha scoperto die il personale talora infligge abusi tìsici e verbali a persone con disturbi dell'apprendimento. Per la terza puntata, ha indossato i panni di un fotografo di moda. Per la quarta, si è intrufolato Ira le gang senza scrupoli che convincono le loro vittime a fare investimenti fasulli in cambio di sostanziosi anticipi. Nella quinta, lo vedremo nella City. Maclntyre concludi': «Credo che la nostra serie sia totalmente giustificata. E' stalo un viaggio sconvolgente. Abbiamo scelto molto accuratamente inosi ri obiettivi». Adesso vive blindato «Mi viene da piangere se penso a quelle storie» «Ti do un milione di lire se vieni a letto con me». Gerald Marie, presidente europeo di Elite. a Lisa Onnkworth, coproduttrice del programma BBC. che si fingeva modella «Teniamo soltanto 15 ragazze, le migliori. Mandiamo tutte lealtreacasaepoi...» (sistropiccia le mani e fa t'iti gesto osceno, ndr). Gerald Marie alla lutale del concoiso a N\uì «Sono quattro giórni che non facci< > sesso...». Gerald Marie alla (male di Nizza, frustrato perche non e riuscito a ritrovarsi solo con le ragazze ••Milano fa bene al curriculum delle top, ma eredo che sia un posto pericolosi >■•. Rebecca Howard, vmcitnce 1994 (lei concoiso Look ol the Yeai dell'agenzia Eliti «Sarebbe un grande Paese se fossen > tutti bianchi. Non mi piaeeit ini > le negre». Xavier Moreau, presidente del concoiso Elite Model Look. Mietendosi al concorso in Africa ••11 mio reecnel è .525 modelle in dieci anni". Daniele Bianco, chaperone di Elite detto anche «il Babysitter- «Le puttane e le c< uni invilii, è la stessa c< >sa. E n< >i siami > i pappe ini-. Olivier Daube. Direttore del reclutamento di Elite a New Yoik LE FRASI CHOC «Trovi tuia ragazza, vai a trovarla, lei è con la mamma e il suo agente. All'aeroporto ti parla e si prende l'aereo. E dopo due ore passate a parlare, lei ti prende per mano e tu la porti a casa e ci fai sesso. E la ragazza ha lo anni. E' fantastico». Olivier D;nme Due immagini del programma-choc trasmesso l'altra sera dalla Bbc

Persone citate: Gerald Marie, Lisa Onnkworth, Maria Chiara Bonazzi, Model, Olivier Daube, Rebecca Howard, Xavier Moreau

Luoghi citati: Africa, Londra, Milano, Nizza