Macy: canto per me, scrivo per le star di Luca Dondoni

Macy: canto per me, scrivo per le star La giovane artista americana in Italia per lanciare il suo ed «On how life is Macy: canto per me, scrivo per le star «Lavoro perRod Stewart, e sogno Stevie Wonder» Luca Dondoni MILANO «On how life is» è il titolo del primo album della talentosa Macy Gray. Un ed che fin dalle prime battute aveva fatto urlare i critici di tutta America. «Siamo di fronte a una nuova BQlie Hollidayl», ha scritto qualcuno e, se ci permettiamo di pensare che il raffronto è un po' esagerato, non di meno ammettiamo che l'unicità della voce di Macy l'ha subito messa sotto i riflettori degli addetti ai lavori. L'altro ieri sera la ventinovenne Macy Gray si è esibita ai Magazzini Generali di Milano in uno show-case che si è tramutato in un concerto vero e proprio. L'esibizione della cantante di colore è stata una delle più belle cose viste in questo sapido 1999. Vivo, sanguigno, con un audio degno delle belle canzoni contenute nel disco «Oh how life is» il Uve act è stato il segno della celebrazione di un'artista ispirata. Crediamo che da oggi, e grazie ai passaparola che 1 cinquecento convenuti ai Magazzini (a causa del tutto esaurito oltre mille persone sono rimaste fuori dal locale) le vendite dei suoi ed si impenneranno. Ma perché gli organizzatori che supervedono artisticamente al «Sanremone» del 2000, non invitano in Liguria artiste come Macy? E che cosa ci vuole? Non sono poi molte le cantanti in giro in questi giorni che vale la pena di ascoltare perciò orecchie dritte e attenzione. Poche ore prima dello spettacolo Macy, berrettone di lana in testa a coprire un'enorme chioma rasta, pantaloni oversize e scarponi da carpentiere USA aveva voluto incontrare i cronisti. Timidissima, la Gray ha continuato per tutta la durata della chiacchierata a roteare con le dita due anelloni di argento e ametista. «La mia voce è quella che è - dice subito a chi le chiede se quella sua voce nasale, arrugginita da mille sigarette, sia un dono naturale e sopratutto se, come raccontano le cronache, le abbia creato problemi all'inizio della carriera - ed è vero che quando qualche anno fa mi presentavo ai provini c'era qualche direttore artistico che se la rideva sotto i baffi. Ora però mi sono ritagliata un certo spazio e a Los Angeles dove vivo no anche un buon seguito. Da qualche tempo io e alcuni amici abbiamo aperto un club chiamato «The we ours» all'incrocio fra Hollywood blv. e Santa Monica Si può entrare solo dall' 1 alle 5 del mattino c'è musica dal vivo e un disc jockey bravissimo. E' diventato un po' u mio rifugio e lì mi trovo benissimo». Durante le sue esibizioni Macy ama cantare delle covers. A Milano per esempio ha fatto «Witli a little help from my friends» dei Beatles, «Che sarà» di Doris Day e un velocissimo accenno ad un brano di Marley. «Amo - spiega le belle canzoni dei grandi e per il prossimo ed ho già identificato ciò che vorrò cantare ma non chiedetemelo adesso...è un segreto». Ottima autrice oltre che cantante la Gray è stata contattata da varie stars che le hanno chiesto dei brani. «Sto scrivendo un pezzo per Rod Stewart - racconta anche se il mio sogno sarebbe quello di poter scrivere un pezzo per Stevie Wonder. E' lui u mio mito di sempre». La cantante Macy Gray

Persone citate: Doris Day, Gray, Macy Gray, Perrod Stewart, Rod Stewart, Stevie Wonder

Luoghi citati: America, Hollywood, Italia, Liguria, Los Angeles, Macy, Milano, Usa