VAMPIRI ABUSIVI di Lorenzo Mondo
VAMPIRI ABUSIVI VAMPIRI ABUSIVI Lorenzo Mondo COME non apprezzare le civili rimostranze delle «nipoti di Pavese»? (così, dando un'altra prova del loro carattere schivo, vogliono semplicemente comparire). Direi eufemisticamente che quello segnalato non è il modo migliore per anticipare le celebrazioni pavesiane che si apriranno il prossimo anno. Ad agosto cadrà il cinquantenario della morte e ci saranno convegni, saggi, letture, fuori e dentro il territorio privilegato della sua poesia e della sua narrativa. Sarà l'occasione per aggiornare il giudizio critico sulla sua sfaccettata figura di artista, sulla complessità di Pavese scrittore e testimone del tempo. Sarà tra l'altro interessante verificare la tenuta presso i lettori giovani di un autore che dai giovani fu, a prezzo di molti equivoci, intensamente amato. Bene, mi chiedo cosa c'entri tutto questo con un recital che si terrà nella camera d'albergo dove Pavese si uccise. Corrono tempi distratti e soffocanti nei confronti della lettura, di un libro che duri aldilà di una moda o di una stagione, che ambisca ad essere letteratura. Tutti i diversivi spettacolari e abusivamente promozionali che vampirizzano un corpo già esausto dovrebbero pertanto essere respinti con forza. Assassinano un libro e uno scrittore. Figuriamoci quando si ha la bella trovata di aggiogarli al carro della morte, di puntellarsi al più perituro dei loro ammaestramenti. Abbiamo letto, anche se la cosa appare incredibile, che analoghe performances potrebbero ripetersi a Siena, nell'ospedale dove soffri e morì Calvino, a Roma nella stanza in cui finì bruciata viva Ingeborg Bachmann. Compiuti i debiti gesti scaramantici sui progetti già avviati, c'è da augurarsi che al nostro attore non si offra l'occasione di prodursi, per così dire, dal «vivo», nell'atmosfera più confacente di una «morgue».
Persone citate: Calvino, Ingeborg Bachmann, Pavese
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