La neodestra a scuola da Platinette di Maria Laura Rodotà
La neodestra a scuola da Platinette CONSIGLI PER IL CONSENSO TRA POLITICA E SHOW La neodestra a scuola da Platinette Dopo Ds e Rutelli, Costanzo insegna comunicazione ad An retroscena Maria Laura Rodotà ROMA C'E' chi vince venti scudetti, chi cinque Tour de France, e chi, lietamente spinto da talento comunicativo ecumenico, infila nuovi, originali record: come la tripletta Max-Cicciobello-Adolfo, mai riuscita prima ad essere umano, completata ieri da Maurizio Costanzo. Max è Massimo D'Alema, che lo invitò a parlare di comunicazione al meeting-ritiro di Ponlignano, autunno '95, pre-vittoria dell'Ulivo. Cicciobello è l'affettuoso soprannome del sindaco di Roma Francesco Rutelli, prima verde, poi rutelliano, ora asinellista, di cui Costanzo è consulente per la comunicazione al Comune. Adolfo, per fortuna, è Adolfo Ureo, noto deputato di An, animatore dell'Osservatorio parlamentare con cui ha organizzato un «corso di formazione sulla comunicazione politica», ai cui studenti Costanzo ha predicato ieri. Sono 155, tra quadri, militanti, simpatizzanti, studen- ti e qualche avventizio; come un impiegato di agenzia pubblicitaria che «l'ho letto sul giornale e so' venuto perché magari serve». Un bel campione di neodestra tra i 18 e i 35, che quest'autunno ha lavorato duro. Come primo seminario gli è capitato Perdi- nando Adornato di «Liberal», diluito da altri direttori di riviste, tra cui Urso che fa «Carta». Poi hanno ascoltato Mauro Mazza, vicedirettore del Tgl, la psicologa più intervistata d'Italia, Vera Slepoj, il rispettabile sociologo Sabino Acqua vi va; e poi, tra i tanti, il Ccd Marco Pollini, il lelevisionologo Carlo Saitori, l'avvocato delle dive nonché esperto di cinema Gianni Massaro, il pubblicitario Massimo Rossi della Nestlè, l'attore destro e loquace Luca Barbareschi, il giornalista Pietrangelo Buttafuoco a intrattenere sull'«arte oratoria». Quarta parte e clou finale, i «Grandi comunicatori». In attesa di Bruno Vespa, Vittorio Sgarbi, Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, esordisce Costanzo spiegando «il salotto tv». Così, alle quattro del pomeriggio, tutti sul nero e grigio non per ideologia ma perché usa e tiene lo sporco sui giacconi, molti nasi femminili con piercing e brillantino, il gruppone di ragazzi e ragazze aspiranti comunicatori di destra va a sorbirsi un «Costanzo Show». Puntata sulle donne assertive, c'è l'avvocata di Andreotti Giulia Bongiorno, una teenager che studia da meccanico, tre campionesse di pipa, due di sciabola, una che batte un collega a sumo, e il travestitone Platinette. Provocazione costanziana alla destra? No, «C'è stato un casino, dovevamo seguire una puntata più politica con Rosi Bindi. Però è andata meglio, preferisco Platinette», dice sincero un futuro comunicatore col chiodo. E Costanzo, facendo lezione subito dopo lo show, ha parlato di Platinette; spiegando che lei-lui può essere eccessiva perché non ha un messaggio da far passare. Mentre chi ne ha uno deve calibrare tutto, anche una cravatta o una spilla. Rasserenati all'idea che non vedranno mai Fini in paillettes, i seminaristi lodano Costanzo. Perché, guarda un po', «è un grande comunicatore, il più bravo. Ci ha detto che bisogna parlare in modo semplice, essere essenziali, essere sé stessi». E il suo vagare comunicante, da Ponti- gnano da Rutelli alla destra? «Appunto, dimostra che è un vero docente». «Macché, dimostra che ripete sempre le stesse cose», dice una ragazza minoritaria. E il fidanzato aggiunge: «E' geniale e furbo, un vero italiano, lupo colle pecore e pecora coi lupi. Mica sta con noi perché ha cambiato idea ora, lui va dove soffia il vento... Le malignità sono rintuzzate dalla maggioranza. Che elenca felici; le classifiche cost anziane dei Bravi Comunicatori: Berlusconi «quando non è logorroico», D'Alema «ora che ha imparato» (l'orse da lui), Fini «che lo sa», Palmella, Al presidente Ciampi va un seino: «E' preciso». Cossutta e Beri mot ti sono bocciati, ma in quel giro lìgia si sapeva. Promossi dai giovani Berlusconi «quando non è logorroico», D'Alema «ora che ha imparato da lui» Fini «che lo sa» Maurizio Costanzo ha parlato ieri al «corso di formazione sulla comunicazione politica» In basso: Adolfo Urso, parlamentare di An e organizzatore del corso
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