Bologna, lotteria all'ultimo voto di Fabio Martini

Bologna, lotteria all'ultimo voto La posta in gioco è altissima: non solo il seggio di Prodi, ma gli equilibri in Parlamento Bologna, lotteria all'ultimo voto Testa a testa tra il «politico» e l '«indipendente» Fabio Martini inviato a BOLOGNA Sul marciapiede di via Mazzini, la scenetta si ripete: il dottor Giovanni Militerno, medico oculista in giacca e cravatta, consegna il volantino all'ignoto passante e subito dopo spunta il professor Arturo Parisi: «Ecco, il candidato sono io...». L'approccio timido e autoironico non deve ingannare: da tre settimane il professore batte supermercati e salsamenterie, mamme e nonni, alla caccia di qualche voto in più. Ai tempi del pullman dell'Ulivo, lo avevano soprannominato «il sordomuto», ma dopo le prime ore di campagna elettorale ilprofessor Parisi lo ha capito: o forzava la sua natura o soccombeva. D'altra parte la campagna per riconquistare il collegio 12 lasciato da Romano Prodi, si è dimostrata subito durissima. Per tanti motivi. Il primo ha il nome curioso dello sfidante: Sante Tura, un ematologo settantenne che ha giocato a fare «il Guazzaloca», l'indipendente, quello che non sa di grande politica, che vuole «fare il deputato di quartiere». E la scommessa minimalista, per il momento, sembrerebbe riuscita se è vero che a cinque giorni dal voto, nessun osservatore neutrale sa dire chi vincerà. A decidere saranno due-tremila elettori morsi dal dubbio. Che avranno in mano una posta a suo modo straordinaria: il 28 novembre a Bologna in palio non c'è soltanto il collegio che fu di Prodi. Detto in soldoni: se Parisi perde, il governo rischia di entrare rapidamente in crisi. Dieci giorni fa Massimo D'Alema è venuto a Bologna per farlo capire anche ai distratti: «L'oggetto di questo elezioni è il governo: volete rafforzarlo o mandarlo a casa?». Parole forti per scuotere gli incerti, non certo per autoaffondarsi, ma in quelle stesse ore Parisi diceva: «Se perdo, le conseguenze saranno rilevanti...». E a cinque giorni dal voto l'incognita resta la stessa di un mese fa: come voterà l'elettorato di sinistra ammaliato da Guazzaloca? 1 diessini la faranno pagare all'Asinelio traditore? Silvia Bartolini, sfidante perdente di Guazzaloca, è sincera: «E' vero che tra di noi esiste la tentazione di rendere la pariglia a Parisi, ma certe voglie di vendetta durano poco». E sia pure in un clima di grandi sospetti, la vera novità delle ultime ore sembra proprio questa: l'apparato ds, quel che resta della vecchia macchina del pei, si è rimesso in moto. Dice Mauro Zani, plenipotenziario dei Ds a Bologna: «Chi ci pensa divisi, si sbaglia di grosso: Parisi è il nostro candidato e ci è tornata la voglia di vincere». E un fondamento di verità deve esserci se un esperto di apparati come il bolognese Giuliano Cazzola, già dirigente Cgil e oggi consulente di Tura, ammette: «Sì, l'apparato ds è ventre a terra, pare sia prevista una mobilitazione speciale in caso di neve. I Ds di tutte le famiglie hanno capito che se perdono il collegio 12, a quel punto rischiano di perdere anche la Regione. E sarebbe la fine...». Persino l'intellighentia soft (ed influente) dei cantautori, che si mostrò disimpegnata ai tempi della sfida GuazzalocaBartolini, dà qualche segno di vita: qualche sera fa Francesco Guccini ha brindato in osteria assieme a Parisi e ad un centinaio di fan. Ma anche in questa trincea un tempo invalicabile ha fatto breccia lo sfidante di Parisi: «Il professor Tura? Un uomo straordinario...», ha detto Lu¬ cio Dalla. Scandalo nella Bologna rossa e successiva precisazione di Dalla: «Non ho detto che votavo per lui, ma ho espresso la mia grande stima per l'uomo». Ma l'appoggio più influente, Tura lo ha trovato nel cardinale Biffi. Grande humour, spirito acuto, tra i candidati alla successione di Karol Wojtyla, l'arcivescovo di Bologna ha molta influenza in città e non fa nulla per nascondere la sua simpatia per il suo amico Sante. Qualche giorno fa il professore è entrato in chiesa seguito da una telecamera, si è inchinato davanti al cardinale, gli ha baciato l'anel- lo e gli ha chiesto: «Mi benedica». L'indomani la foto era sul Resto del Carlino che in città mantiene una certa influenza. Ma il colpo grosso, Tura lo ha fatto ieri. Dopo un lungo riser¬ bo, il sindaco Giorgio Guazzaloca ha fatto sapere: «Non scendo in campo per nessuno, ma se chiedete al cittadino Guazzaloca per chi vota, rispondo: voterò per Tura». Gli ultimi tric-trac li sparerà Pan si: domani passeggerà sotto i portici sottobraccio a Di Pietro c venerdì sera in piazza a fare un brindisi ci sarà Romano Prodi. Anche la musica si schiera: Guccini brinda con Parisi ma per Dalia «Tura è straordinario» Una piazza di Bologna A sin Francesco Guccini

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