UN SORRISO PER GUARIRE LA SINISTRA

UN SORRISO PER GUARIRE LA SINISTRA UN SORRISO PER GUARIRE LA SINISTRA Carlo Frutterò Franco Lucentini GLI ultimi due seri intellettuali della nazione», nientemeno, ci definisce Giuliano Ferrara sul Foglio del 22 novembre. Un bel complimento da un conoscitore del suo calibro e d'ora in poi non mancheremo di vantarcene in giro. Ferrara ha gustato come una mousse la nostra noticina, uscita su questo giornale qualche giorno fa, a proposito dell'imbroglio Craxi. Per scioglierlo, suggerivamo alla sinistra di ricorrere al non dimenticato importatore Ramon Mantovani, che trasferì Ocalan da Mosca a Roma tagliando spavaldamente tutti gli angoli, come dicono gli inglesi. Era un suggerimento ironico e proprio la nostra ironia sarebbe la medicina giusta per quella che Ferrara chiama la sinistra nevrotica. Ma come attuare la terapia? Passando da Torino a Roma, lasciando La Stampa per scrivere i nostri ironici pezzetti su Repubblica, quotidiano dove abbondano le rimozioni e i complessi psicoanalitici. Questo propone Ferrara. Non è un'idea da buttar via, sarebbe gratificante avere una volta tanto i titoloni di Vieri e Ronaldo, «F&L ceduti per 90 miliardi!», ne potremmo parlare col nostro procuratore se non fosse che già intravediamo un grave conflitto di interessi. Il fatto è che la sinistra soffre di gravidanza isterica. S'interroga, si palpa, si controlla continuamente allo specchio, si convince che il bambino esiste, è lì lì per nascere, il travaglio è sul punto di cominciare, cominciamo a cercargli un nome, prepariamogli il corredino. E sotto a sferruzzare ora in rosa ora in celeste, a cercare culla, carrozzina, passeggino. Ma da un convegno a un congresso, da un castello a uno scantinato, da un vertice a una verifica, il bambino non nasce mai per il semplice motivo che non c'è. Se grazie alla nostra benefica ironia quella povera partoriente immaginaria riuscisse a rendersene conto, smettere di agitarsi, lacerarsi, soffrire inutilmente, sarebbe un bene per lei e per tutti, noi due compresi. Ma questo interesse patriottico contrasta in noi con un interesse personale: le interminabili doglie della sinistra isterica offrono una interminabile serie di spunti comici al nostro lavoro di osservatori teatrali. Non si possono cogliere tutti né vale la pena di commentarli uno per uno, ma quando la carne è triste e nessun libro ci sembra leggibile, è alla sinistra nevrotica che guardiamo per rialzarci il morale. Sia colpo d'ala o tonante polemica, netta presa di posizione, puntualizzazione, sgambetto, muro contro muro, qualcosa troviamo sempre per arrivare alla fine del giorno. E proprio noi dovremmo toglierci di bocca questi zuccherini? Proprio noi dovremmo privarci della sinistra esilarante? Per che cosa poi? Novanta miliardi, facciamo cento, più la comproprietà di Mussi e Minniti? Siamo seri, via!

Persone citate: Craxi, Franco Lucentini, Giuliano Ferrara, Minniti, Mussi, Ocalan, Ramon Mantovani, Vieri

Luoghi citati: Ferrara, Mosca, Roma, Torino