Il Giappone cambia in tutto preparando la sua rivincita

Il Giappone cambia in tutto preparando la sua rivincita Il Giappone cambia in tutto preparando la sua rivincita IL Giappone non è un mercato emergente, ma delle Tigri asiatiche, come venivano chiamate le nazioni vicine prima che le crisi ne ridimensionassero l'aggressività, Tokyo è senza dubbio il punto di riferimento. Interessato e interessante, dunque, il parere di Mark Mobius sulle prospettive del gigante malato: una piazza da cui Templeton, di cui è gestore, s'è tenuta lontana 8 anni e che ha «riscoperto» solo nel '98. «Sul Nikkey, l'indice di borsa nipponico, vedo rosa. Nel Paese è in atto una rivoluzione nel modo di pensare l'impresa e il lavoro: addio al garantismo del posto fisso, cioè al capitalismo sociale nel quale lo stesso governo non crede più, perché vede che non funziona. Sì alla ricerca dell'efficienza, a cominciare dal sistema bancario. La ripresa dell'indice ha portato finora solo a un recupero di circa un terzo sui massimi passati. La strada è ancora lunga e ora siamo in fase di consolidamento. Del resto, Tokyo sta uscendo da una recessione decennale, interrotta solo da un timido rimbalzo nel '95. E' però decisivo, per il mio ottimismo, che nelle aziende si inizi a parlare di importanza degli azionisti e di produttività. Il vento della modernizzazione farà chiarezza anche sulla reale situazione dell'economia: le cifre ufficiali parlano di un tasso di disoccupazione dell'8%, ma quello vero è più elevato, ancora nascosto dai finti lavori presenti in aziende e istituti di credito. Ai 5-6 milioni di senza lavoro di oggi si deve prevedere d'aggiungerne altri 2 o tre nel prossimo anno: ma si tratterà di posti in mobilità, segno di una flessibilità finora inesistente e che prenderà piede con la liberalizzazione avviata nel settore finanziario. Grazie a questo processo, colossi del brokeraggio come Merrill Lynch e Goldman Sachs sono già ai vertici degli affari sulla piazza nipponica, dove radicheranno concetti mai sentiti prima da quelle parti, tipo concorrenza globale e redditività. E, finalmente, anche i giapponesi, storiche "formiche" del risparmio, finiranno per tradire i loro amati buoni postali e scopriranno le azioni e i fondi comuni. E con essi, il rischio». [gl.rn. ]

Persone citate: Mark Mobius, Merrill Lynch, Templeton

Luoghi citati: Giappone, Tokyo