La rosa Iceberg miracolosa resiste al generale inverno di Paolo Pejrone
La rosa Iceberg miracolosa resiste al generale inverno FIORI E GIARDINI La rosa Iceberg miracolosa resiste al generale inverno ANCHE sotto la fredda pioggia di questi giorni i boccioli bianco-rosati della rosa «Iceberg» sono riusciti a non marcire: numerosi, compatti e robusti sfidano il maltempo e durante l'inverno sopportano, con r ''ma rassegnata, anche i colpi di neve. Si apriranno nel modo più spontaneo in quei giorni assolati e tiepidi che mitigano (a brevi periodi) i lunghi inverni piemontesi. La prima viltà che ho visto la Rosa «IceLen; fu in un giugno di 29 anni fa nel Surrey nel giardino sperimentale di Whisley, campo di prova di supremo valore giardiniere e botanico della Reale Società di Orticoltura d'Inghilterra (R.H.S.). Fu una sorpresa per me perché di rose bianche, belle e profumate, non ne conoscevo: «Iceberg» si mostrava graziosa e affascinante con la sua testa morbida ed arcuata sotto il peso, appunto, dei suoi numerosissimi fiori. Tanti e belli. Una vera rarità perché in genere il numero va a scapito della qualità e la qualità a scapito del numero... E una rosa generosissima perché è (qui, nel mio giardino piemontese) sempre in fiore. Da alcuni anni lascio, in pieno sole, in un posto riparato, non potati, alcuni arbusti, per provocarne la continuità e per verificarne la rustica generosità. Perché i fiori tagliati profuma¬ no di più di quanto uno possa pensare e mantengono quell'aspetto così vero ed attraente che solo certe rose da giardino possono avere quando colte e messe in vaso. Se piantata in posizione assolata e un po' ventosa è pianta praticamente indenne da malattie. Perché tutte le rose amano essere piantate larghe (a differenza di quello che si fa e si è sempre fatto nei roseti tradizionali), amano aver spazio, amano aver l'aria, il sole e il vento tra i loro rami e le loro foglie. Questo è un principio generale per tutte le rose e nel caso contrario si è praticamente sicuri d'andare incontro a noie e fastidi e quindi a malattie. In una delle tante classifiche per le rose più popolari ed amate che vengono fatte nei Paesi anglosassoni, Paesi nei quali il «record» è la base seria di tanto tempo libero e di tanto discutere, «Iceberg» vinse di gran lunga, pur essendo sia una rosa bianca (e quindi non certo apprezzata dal grosso pubblico), e sia la vittima pure di un curioso problema di nomenclatura. Come molte rose di successo è chiamata con un nome differente in varie regioni linguistiche: in Francia è chiamata Fée de Neige, in Germania Schneewittchen, che vuole dire Biancaneve (e per fortuna in Italia non è stato tradotto! !!...). Graziosa e affascinante con la sua testa morbida ed arcuata sotto il peso dei suoi numerosissimi fiori Paolo Pejrone
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