L'oscuro albergo di Ferrara

L'oscuro albergo di Ferrara VIDEOCLUB €9 L'oscuro albergo di Ferrara TURPE, triviale e bello, rosso e nero nelle immagini che imitano le riprese in videocamera, con Asia Argento mutata in seducente prostituta con un angelo tatuato sul pube, con un gran parlare di sesso orale, con battute ironicosentenziose («Cosa credi?»,«Che domani è un altro giorno e che la vita è unti lunga agonia»),con un milione di dollari e miliardi di ambiguità, «New Rose Hotel» ò uno dei rari film di Abel Ferrara tratti da un'opera narrativa preesistente, un racconto di William Gibson. Ambientato tra le pareti di stanze d'albergo e bar notturni, racconta trucidamente e confusamente d'un mondo dove si traffica in virus, in alluminio e in essere umani, in spionaggio industriale e in defezioni di scienziati da una grande azienda all'altra. Christopher Walken con la schiena spezzata e il bastone, Willem Dafoe vestito di nero («due cowboy») s'impegnano a procurare a un'industria un genio giapponese che vale miliardi; offrono molti soldi a Asia Argento perché lo seduca con la sua sapienza sessuale, sottraendolo al lavoro e alla famiglia. Dando ad Asia lezioni di sesso, Dafoe s'innamora follemente di lei. Ma la ragazza frega i suoi mandanti, Walken s'uccide e Dafoe, aspettando di morire, ripercorre la storiti con lei; si ripetono dunque brani già visti del film, si fa insistente il sospetto d'una presa in giro da parte del regista, si subisce il fascino romantico, lurido e funesto dell'esile storia. Alcuni degli sviluppi della vicenda restano poco comprensibili: ma in questo caso, come in tanta parte del cinema contemporaneo, le emozioni che si possono provare contano più delle cose che si possono capire. E le oscurità del racconto somigliano ai sempiterni misteri, agli scopi incomprensibili, ai risultati ininterpretabili che dominano la realtà: è anzi curioso che, mentre si vive avvolti dagli enigmi, soltanto dalle narrazioni cinematografiche e letterarie si pretenda quell'ordine, quella cronologia, quella limpida chiarezza che mancano nella vita. «New Rose Hotel» non è forse un film molto riuscito, ma è prezioso per rendersi conto di come, di dove vada una parte del cinema attuale, delle caratteristiche che va assumendo: racconto confuso, notte permanente, apparizione di segni enigmatici e insieme significativi, personaggi non definiti da appartenenze sociali, professionali o famigliari, passioni repentine e letali, presenze asiatiche ed elettroniche, globalità al posto dell'esotismo 0 del cosmopolitismo. Se mai potesse esserci un erede di «Biade Runner» e del suo mondo datato 2019, destrutturato, perennemente notturno-piovoso, sarebbe «New Rose Hotel», pre-Duemila. «New Rose Hotel», erede di «Biade Runner»: storia di spie, virus e sesso con Asia Argento, un fascino romantico, lurido e funesto Lietta Tornabuoni Abel Ferrara New Rose Hotel (1998) Medusa Home Video. A noleggio THRILLER Asia Argento e Willem Dafoe in una scena del film «New Rose Hotel» diretto dal regista Abel Ferrara (a destra).

Luoghi citati: Asia, Ferrara