Nel tempio di Oreste re dei tortellini «riposati»

Nel tempio di Oreste re dei tortellini «riposati» Nel tempio di Oreste re dei tortellini «riposati» Con 90-100.000 lire ricco assortimento di prodotti locali: crudo di Parma, mortadella e sodi ciccioli di maiale RISTORANTE LA multiforme, incompiuta lacciaia dell'Accademia Militare incombe con tutta la sua mole sterminata sulla grande piazza. Svettano verso il cielo guerresche statue minacciose. Sotto, sulla sinistra voltando le spalle all'entrata principale della scuola dei cadetti di Modena, un altro monumento della città, un ristorante che ha fatto la cronaca ed ora la storia della capitale dell'Aceto Balsamico Tradizionale e dello zampone. Seduti al tavoli di questo gastronomico monumento, con il naso all'insti verso l'esterno ed il cielo, mangerete avendo negli occhi i pinnacoli dell'Accademia, Uni, il tempo vi sembrerà essersi fermato, anelli; grazie alla simpatia ed alla travolgenza del palrnn, Oreste, al secolo (incrino Cantoni, Impeccabile signore di 8-1 anni, dai capelli bianchi splendenti e dalla favella irruente e confiden¬ ziale che, lasciandosi scappare il «tu» con qualche cliente (del resto, hanno tutti mezzo secolo meno di lui), vi prende per la mano e vi conduce nella storia della tavola e della vita di questa città. Ultimo di 10 fratelli, approda nel I9'i2 in pitizza Mazzini, all'Orologio; quattro anni dopo sbarca all'Impero, nella piazza omonima, oggi piazza Matteotti, tra sedie di legno e affascinanti specchiere contrapposte. Nell'ultimo anno di guerra eccolo arrivare in un'antica trattoria di carrettieri, appunto Oreste, dove in breve tempo raccoglie un pubblico di ghiotti habitué con, intesta, Enzo Ferrari. E quel nome, appunto Oreste, se lo porta dietro nella bellissima lanche se inondata di auto) piazza Roma che apre venerdì 17 dicembre 1959 (e la coincidenza scaramantica si ripeterà anche per l'imminente quarantesimo anniversario), Io, ([ni ci venivo da bambino, al seguito della mia famiglia nei primi viaggi che mi portavano sull'Appennino modenese, terra natia di papà e zia paterna, dove, a Pievepelago, non lontano dall'Abetone, muovevo i primi (ed unici) passi veloci sui campi da tennis del Centro federale di addestramento. Tutta la troupe di fenomeni di Raidue qui da Oreste ha fatto tappa fissa nelle scorse settimane (da Piero Chiambretti a Carlo Freccerò, da Aldo Unsi a Giampiero Mughini, da Tiberio Fusco a Tatti Sangitineti, da Daniela Rossi alla grafologa Mirica). La porta a vetri orlata di montagne di tortellini si apre oggi al potente avvoctito Rai Gabutti ed al figlio Lorenzo (il valletto di Victoria Sivestedt) come ieri al papa del Cavallino Rampante. I loro occhi hanno visto le stesse cose che io vedevo ragazzino: le intatte fascinose pareti di travertino romano picchiettato, i mobili di «teck del Siam», i lampadari di Venini non ancora famosi; le sedie sono quasi tutte le stesse (anche l'incredibile ghirigoro del sedile di paglia) che Gio Ponti disegnò allora. Alle pareti, il calendario dei carabinieri, le foto giovanili di Mirella Freni, Pavarotti, di Milva, Walter Chiari, Alida Chelli, Gino Bramieri... Qui, in questo antro di modenesità, preferite la tradizione. Con 90-100.000 lire avrete il ricco assortimento di prodotti locali (prosciutto crudo di Parma, la mortadella, i sodi e croccanti ciccioli di maiale), i tortellini in brodo «riposati» (cioè cosparsi di grana ti lasciati un attimo in cucinili, le scaglie di squisito Parmigiano Reggiano, il sempre presente ricco carrello dei bolliti misti con saLsa verde arricchita di lunette di uova sode, il carrellino dei dolci con la succulenta coppa Oreste. Per una volta tanto, chi se ne importa delle calorie. Ultima prova: 8-11-1999 RISTORANTE ORESTE Modena, piazza Roma 31 Tel.: 059-243324, Fax 059-243324 Chiusura: Chiuso domenica sera e mercoledì - Cartedi credito: Am Ex, Visa, Cartasì, Diners, Eurocard Mastercard, Bancomat Voto 13/20

Luoghi citati: Abetone, Modena, Pievepelago