Eroina, il triste primato è dell' Italia di Emanuele Novazio

Eroina, il triste primato è dell' Italia Eroina, il triste primato è dell' Italia Ogni diecimila abitanti ci sono 80 tossicodipendenti Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Nel consumo di eroina l'Italia con 80 tossicodipendenti fra i 15 e i 54 anni ogni diecimila abitanti - è ai primi posti fra i Paesi dell'Unione europea, assieme alla Gran Bretagna e al Lussemburgo. Ma se il consumo della «droga-killer» per eccellenza 7000 morti l'anno in Europa su un milione e mezzo di tossicodipendenti - rimane costante, è la diffusione dell'ecstasy e delle anfetamine ad allarmare: la «Relazione annuale sull'evoluzione della droga» - preparata dall'Osservatorio europeo delle tossicodipendenze per conto dell'Unione Europea e presentata ieri a Berlino - ne sottolinea l'aumen¬ to nei Paesi che, come l'Italia, hanno registrato con un certo ritardo il fenomeno rispetto alla Gran Bretagna, dove il consumo rimane comunque molto elevato: un milione di pillole la settimana concentrate soprattutto nei weekend. Nell'insieme dell'Unione i consumatori abituali di ecstasy variano fra lo 0,5 e il 3 per cento degli adulti, fra l'I e il 5 per cento dei giovani fino a 18 anni. Proprio la cadenza settimanale - collegata alle uscite in discoteca - e la difficoltà di eseguire controlli sul contenuto delle pillole, aumentano i rischi della «droga degli Anni 90», rendendo più ardui prevenzione e controlli e «inducendo in errore» anche i consumatori abituali. L'ec¬ stasy e più in generale le droghe sintetiche, sottolinea il rapporto dell'Unione europea, «rappresentano una grave minaccia per i quindici Paesi dell'UE, perchè mancano studi scientifici ma abbondano i chimici professionisti» in grado di produrle. Soprattutto nel decennio 1987-1996 i sequestri di ecstasy «si sono impennati»: i dati più recenti, tuttavia, sembrano indicare che sono le anfetamine a dominare il mercato delle droghe sintetiche. In aumento anche i «cocktail» di ecstasy e anfetamine, i cui effetti possono essere devastanti soprattutto se uniti al consumo di bevande alcoliche: ne ha fatto uso almeno una volta fino al 5 per cento della «popolazione giovanile europea» (un dato analogo a quello della cocaina, una droga dal consumo complessivamente stabile). Ma la percentuale aumenta (fino all'8-10) nella fascia di età compresa fra i 18 e i 25 anni. Da sole, le anfetamine rappresentano la seconda «droga europea», dal punto di vista della diffusione: l'hanno provata fino al 4 per cento dei sedicenni che vanno a scuola e il 10 per cento dei giovani fino a 25 anni (il 4 per cento degli adulti). Al primo posto, sempre la cannabis o canapa indiana: nei Paesi dell'Unione Europea ne hanno fatto uso almeno una volta 40 milioni di persone, un giovane su cinque nella fascia di età ì 5 16 anni, un individuo su quattro nella fascia fra i 15 e i 34 anni. Come l'uso dell'eroina, anche quella della cannabis non è tipico di un gruppo sociale: ma a differenza eh chi fuma spinelli, chi fa uso di droghe pesanti (una popolazione in prevalenza maschile e intorno ai 30 anni) ha spesso «gravi problemi sociali e di salute connessi al consumo, a reati, a malattie infettive, a detenzione carceraria o emarginazione sociale». Il rapporto invita tuttavia a «non semplificare troppo» la relazione fra eroina e disagio urbano: il consumò si sta diffondendo infatti anche nei centri minori e nelle zone rurali. Fra «nuovi gruppi»: giova ni provenienti da ambienti so cialmente integrati e consuma tori abituali di ecstasy, adulti consumatori abituali di alcol. Di fronte a un nemico che «diventa sempre più insidioso», la reazione non può essere che collegiale, comune: «Bisogna au mentare la cooperazione internazionale», sottoilinea il rappor to. Il primo passo: un «piano d'azione contro la droga» che l'UE approverà entro la fine del'anno.

Luoghi citati: Berlino, Europa, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo