«Aiuto, siamo prigionieri di ragni e mostri»

«Aiuto, siamo prigionieri di ragni e mostri» Cremona, allarme per una nuova pasticca. I medici: «tremavano e non si ricordavano chi erano» «Aiuto, siamo prigionieri di ragni e mostri» Tre giovani finiscono in ospedaleper delirio da ecstasy Brunella Giovara inviata a CREMONA «Papà, manda via questi mostri. Papà, ma perché ci sono tutti questi cadaveri nella mia camera?». Ma non c'era nessuno, attorno a questa ragazza di vent'anni che si chiama Silvia e che domenica non ricordava nome e cognome, età, famiglia, e che vedeva arrampicarsi sul letto ragni, e bestiacce, e uomini cattivi che volevano ucciderla. Oggi se ne sta rintanata nella «22» del quinto piano all'ospedale di Cremona. Segue le cure, da brava. E intanto cerca di far pace con il suo cervello schiantato da una pasticca di ecstasy che si chiama «fruit joy». «Ho fatto una cazzata, adesso me ne rendo conto. Credo che non lo farò mai più», dice. E subito dopo piagnucola, «ma ho preso solo mezza caramella, avevamo fatto a metà io e la mia amica». Dopo è venuto fuori che di pasticche ne hanno tirata giù una a testa. Una Silvia; una Rossella, l'altra il loro amico Anselmo, trent'anni, il più vecchio dei tre, quello che le ha portate a ballare e a sballare in una notte folle («ma è stata la prima volta»), e che alle quattro del mattino si è ritrovato in un autogrill della A21 con due ragazze collassate. La notte che cercavano si è trasformata in un videogioco horror. Con Silvia, Rossella e Anselmo nella parte delle vittime. E «i mostri», dietro e davanti e intorno alla loro macchina. Sono finiti in ospedale. «Stato confusionale, allucinazioni, angoscia», dice Paolo Bodini, primario della seconda divisione di Medicina generale, e sindaco di Cremona. Una città, assicura, che «è sempre stata tranquilla», e che di droga «si occupa attivamente, tra Comune, Asl e volontariato». Eppure adesso Cremona ha paura, per questi ragazzi che il venerdì e il sabato sera puntano la macchina verso il Bresciano, le discoteche giuste per chi vuole divertirsi. Il medico Bodini ricorda un solo precedente di ecstasy, «l'anno scorso, ce lo portarono qui e aveva sintomi simili a questi». Il sindaco Bodini - rieletto a giugno, primo turno, con l'Ulivo ammette che per quanti sforzi si facciano, «il fenomeno non è ancora stato mappato a dovere. E' un fenomeno più veloce di quanto noi si riesca a controllare». Domenica notte quei tre urlavano e straparlavano, in un delirio che ha spaventato anche i medici del pronto soccorso, che da anni si ritrovano tra le mani tossici da eroina e cocaina e non fanno quasi una piega. Questi però erano diversi. Tremavano e vedevano cose che non c'erano. Fantasmi e «cattivi» che li inseguivano anche in corsia. Ieri stavano meglio, li hanno lasciati incontrare, si sono persino raccontati qualche barzelletta, così, per tirarsi su. «Stanno effettivamente meglio. Domani li dimettiamo», dicono in ospedale. Cosa abbiano mandato giù, ancora non si sa con sicurezza. Servono analisi specifiche che verranno fatte all'Università di Pavia. Per Ciriaco Sorrenti¬ no, dirigente della Divisione Anticrimine della questura, probabilmente si tratta dell'ultimo tipo di ecstasy, «roba che arriva dall'Olanda, un mix di anfetamine e acido». Una pasticca con un disegno di piccole onde, «fruit joy», come le caramelle. La polizia cerca lo spacciatore, l'inchiesta la segue la procura di Brescia. «La decisione di andare in discoteca l'abbiamo presa in gruppo», raccontano le ragazze. Amici di Cremona, ventenni o poco più. Hanno fatto una colonna di macchine con destinazione Sirmione, sul lago di Garda. La discoteca si chiama «Le Plaisir». Chi gira per questi locali dice che è uno dei posti migliori. In che senso, non si capisce bene. Di sicuro, i ventenni della tedino lo conoscono benissimo e lo considerano secondo solo al «Number One» di Corte Franca, quello chiuso la settimana scorsa, quello di Jannick, 18 anni, agonizzante in un parcheggio, morto di ecstasy. «Della storia di Jannick avevamo anche parlato, tra di noi», dice un'amica di Silvia. Seduta in corsia, aspetta che gli agenti della questura abbiano finito di interrogare i tre intossicati. Spiega che lei non c'era, che le dispiace molto, che comunque le sue amiche sono due ragazze a posto. Silvia ha fatto ragioneria, poi si è iscritta all'università a Milano. Il padre fa l'elettricista, mai avrebbe pensato che la figlia andasse in una discoteca «di quel genere». Rossella si è diplomata al commerciale, una brava ragazza, «normale», con due genitori adesso sotto choc. «Abbiamo ballato fino alle tre. Sì, avevamo preso una pasticca a testa. Tutto andava bene. Anzi, ci siamo dette, "questa roba non fa effetto"». Effetto ritardato, si chiama. Arriva dopo, quando di solito si torna verso casa. Alle quattro davanti alla macchina di Anselmo sono comparsi «scheletri e ragni». Lui ha cominciato a sudare, ha sterzato e si è fermato all'autogrill di Manerbio. I due di turno dietro al bancone li hanno visti entrare «incerti e confusi». Una delle ragazze ha collassato ed è caduta, poi l'hanno tirata su e rimessa in macchina. Volevano tornare a casa, a Cremona. Zigzagando, ci sono riusciti. L'ultimo lampo di lucidità l'ha avuto lui, un uomo con la testa rasata e un dragone tatuato su un braccio. «L'ospedale, andiamo lì». Ha raccontato per primo cosa era successo, le ragazze non erano in grado di farlo. E al medico ha detto «mi sono fatto altre volte, di questa roba però mai. Mi creda, è stata una cosa tremenda anche per me». Le allucinazioni sono arrivate alle quattro del mattino, dopo alcune ore in pista nella discoteca più «in» di Sirmione GLI EFFETTI DELL'ECSTASY La 3,4-metHene diossimetampfetamina (l'ecstasy) nasce nel 1914 con la funzione di farmaco anti-appatito. SI rivela una droga con effetti devastanti sull'organismo agendo come fattore allucinogeno La vista e soprattutto l'udito risultano fortemente condizionati dalla droga producendo una sensazione di "benessere1* e di "miglioramento"' Secondo i consumatori dì ecstasy l'uso di questa droga aiuta nelle relazioni Interpersonali, migliora il tatto e influisce positivamente nelle relazioni sessuali. Alcuni la definiscono una "droga sensuale" PERICOLI MAGGIORI Colpo di calore Può essere mortale ed è dovuto all'effetto della droga sui centri termoregolatori cerebrali. Si può prevenire evitando il calore dell'ambiente e bevendo grandi quantità di acqua Psicosi acuta. Allucinazioni Ingerendone dosi elevate, l'ecstasy può dare luogo a reazioni paranoiche gravi con stati di ansia estrema 0 COME AGISCE L'ECSTASY SUI NEURÒTRASMETTITORI SEROTONINA La serotonina è la causa della depressione. L'ecstasy può agire sui recettori che contengono questa sostanza e inibire il rientro della serotonina nella sinapsi dando luogo a stati d'animo di estrema eccitazione NORADRENMJNA La quantità di noradrenalina liberata dai neuroni è scarsa in situazioni di normalità, mentre cresce sensibilmente per gli effetti dell'ecstasy COMMINA Le anfetamine con molecole simili alla dopamina possono far sì che vengano liberate quantità più elevate del normale di questo neurotrasmettitore causa delle crisi allucinatorie m / vi COME AGISCE L'ECSTASY SUI NEURÒTRASMETTITORI m SEROTONINA La serotonina è la causa della depressione. L'ecstasy può agire sui recettori che contengono questa sostanza e inibire il rientro della serotonina nella sinapsi dando luogo a stati d'animo di estrema eccitazione NORADRENMJNA La quantità di noradrenalina liberata dai neuroni è scarsa in situazioni di normalità, mentre cresce sensibilmente per gli effetti dell'ecstasy COMMINA Le anfetamine con molecole simili alla dopamina possono far sì che vengano liberate quantità più elevate del normale di questo neurotrasmettitore causa delle crisi allucinatorie / vi

Persone citate: Bodini, Brunella Giovara, Ciriaco Sorrenti, Paolo Bodini