Storace, braccio di ferro Fi-An di F. Mar.

Storace, braccio di ferro Fi-An Storace, braccio di ferro Fi-An Regione Lazio, Berlusconi a Fini: ci fa perdere ROMA «Carissimo Gianfranco, nel Lazio vuoi un candidato di An? Per me va benissimo, l'importante è che sia in gradò di vincere. E dubito che Storace possa farcela...». Così ha-parlato Silvio Berlusconi nell'ultima chiacchierata con Gianfranco Fini, con il risultato che la controversa candidatura di Francesco Storace sta determinando il più prolungato braccio di ferro degli ultimi mesi all'interno del Polo. Tanto più che ieri sera Gianfranco Fini confermava ai suoi: «Se la scelta tocca ad An, la scelta è per Francesco...». Detta in soldoni, Fini non molla. E così, sulla candidatimi di Storace - l'interprete più efficace dell'anima "borgatara" e verace di An - il Polo continua a restare paralizzato anche se oggi potrebbe esserci una svolta: ì tre leader del Polo si incontreranno per cercare di sbrogliare la matassa. E una volta disegnato l'identikit dello sfidante di Piero Badaloni nel Lazio, a quel punto si sbloccheranno tutti i dualismi che vedono contrapposti candidati di An e di Forza'Italia nelle regionichiave del Centro-Sud: Campania, Paglia, Calabria, Abruzzo. Per cercare di sbloccare l'impasse, Storace si è visto a tu per tu con Berlusconi, ha cercato di sedurlo con le armi stesse del Cavaliere: «Presidente, guarda questi sondaggi: vedi che vado forte?». E ancora Storace: «Berlusconi, come sai io sono stato eletto in un collegio. E sai dove? A Roma, al quartiere della Balduina, dove abita quell'elettorato benpensante che si teme possa essere impaurito dal "mostro" Storace...». Certo, Berlusconi non ha lesinato riconoscimenti anche pubblici a Storace, ma il Cavaliere ha una posizione speculare a quella di Fini: per ora non molla. Per i motivi che il presidente dei deputati Ccd Marco Pollini spiega così: «Storace col tempo è diventa¬ to politicamente intelligente ed è pieno di fantasia. Ma sa giocare da centravanti di sfondamento, non da regista. E deve ricordarsi che per vincere nel Lazio deve sfondare sì, ma al centro». Dunque, Berlusconi e Casini fanno muro, ma negli ultimi giorni a Fini è venuto un sospetto che ha confidato ai suoi: «Non vorrei che il blocco su Storace sia fatto in funzione del resto della trattati¬ va...». Come dire: ad An va il Lazio, ma a quel punto le altre aree calde sono tutte appannaggio di Berlusconi. Ma è soltanto un sospetto perché Fini sa bene quel che dice Gianni Alemanno, capofila dentro An della destra sociale: «Alla fin fine a fare la differenza tra centro-destra e centro-sinistra potrebbe essere proprio il Lazio. E una cosa è certa: se An qui vince con un candidato doc, avrebbe un forte rilancio». E' pur vero che già da mesi Berlusconi ha messo gli occhi su una regione-chiave, quella che Pinuccio Tatarella considerava la regione-laboratorio del centro-destra: la Puglia. Appannaggio di Salvatore Distaso, un indipendente vicino ad An, la poltrona di presidente è ambita da Raffaele Fitto, 30 nnni, ex enfant prodige della de pugliese ora vicino a Forza Italia, che alle Europee ha conquistato in Puglia 120.000 preferenze, sorpassando persino Berlusconi, caso unico in Italia. Una volta Tatarella, parlando con Berlusconi, disse della Puglia: «Per me ha lo stesso valore che per te haMediaset...». [f. mar.]