Amato sogna matrimoni europei, le Fondazioni vanno al Tar di Valeria Sacchi

Amato sogna matrimoni europei, le Fondazioni vanno al Tar UOMINI E AFFARI Amato sogna matrimoni europei, le Fondazioni vanno al Tar Valeria Sacchi Quei gestori di fondi, nostrani e stranieri, che come un sol uomo si erano precipitali non più tardi della scorsa primavera a spalleggiare l'aggressore Roberto Colaninno contro l'allora presidente di Telecom Franco Bernabò, in questi giorni si stanno forse mangiando le mani. L'Opa stramiliardaria lanciata dall'amministratore delegato di Vcdafone, Chris Gent, contro la Mannesmann di Klaus Esser riduce a pochi spiccioli quel cash che a loro era apparso allettante, mentre Tecnost non si può certo dire in splendida salute. Il colmo sarebbe che, alla fine, per non essere rimandato al suo paesello, lo stesso Colcninno fosse costretto a ricorrere ad un accordo con un partner estero, magari rispolverando con il presidente di Franco Bernabò Vittorio Mincato Deutsche Telecom, Ron Sommer, quel piano d'intesa die Bernabè aveva già delineato. Comunque sia, nonostante le giornate di fuoco il presidente di Telecom ha trovato il tempo per sedersi a tavola, sabato sera, alla cena maugurale del summit fiorentino a Villa La Pietra. Dove, sui duecentoventi invitati, la rappresentanza dell'imprenditoria italiana stava quasi nelle dita di una mano: Gianni Agnelli e Paolo Fresco per la Fiat, Vittorio Mincato per l'Eni e Franco Tato per l'Enel, Colaninno per Telecom e il presidente di Assolombarda Benito Benedilli II quale resta, tra l'altro, uno dei candidati possibili a succedere a Giorgio Fossa alla presidenza delle Confìndustria, sulla quale per il momento le indicazioni da parte dei grandi elettori restano avvolte nella nebbia. Avvicinandosi la fine dell'anno e quindi febbraio, tempo in cui scade l'obbligo di presentazione al Tesoro delle bozze dei nuovi statuti delle fondazioni bancarie, ecco alcuni presidenti di enti appellarsi al Tar contro vari punti, e in particolare contro la norma che fissa al 50% massimo il numero dei consiglieri la cui nomina spetta ai soci delle fondazioni stesse. Dopo la cassa di Ferrara, quella di Cento e l'Ente cassa di risparmio di Roma presieduto da Emularmele Emanuele, ecco associarsi nella battaglia il presidente dell'Ente cassa di Bologna, Fabio Roversi Monaco. A loro ha già risposto in un convegno a Milano il ministro del Tesoro Giuliano Amato. Il Dottor Sottile, dopo aver riaffermato che la riforma va «nel verso giusto», ha approfittato dei- Giorgio Fossa l'occasione per augurarsi che, con il completamento delle ultime privatizzazioni di banche pubbliche, si possa presto assistere anche a una fusione tra una banca italiana e una banca estera. Osservazione generale o riferita a qualche ipotesi allo studio, ad esempio quella di una prossima intesa tra l'Unicredit presieduto da Lucio Rondelli e il Bilbao guidato da Emilio Ybarra? Un'operazione alla quale lavora da tempo l'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo che, venerdì prossimo, volerà a Varsavia per i 70 anni della BankPekao, la seconda banca di Polonia che Unicredit ha conquistato poco tempo fa sbaragliando avversari potenti come la Deutsche di Rolf Breuer. Dopo il signorile silenzio seguito alla bocciatura da parte del Consiglio di Stato dell'interpretazione restrittiva della passivity rute in caso di Opa da parte della Consob, il presidente della commissione di via Isonzo, Luigi Spaventa, torna a parlare. Dice che il regolamento andrà ovviamente rivisto, spera che esso possa recepire le indicazioni della direttiva europea sulle Opa, sempre che questa venga rapidamente definita. Poi, dato che c'è, ritorna su una questione già sollevata, chiedendo che il governo intervenga per definire in modo più netto gh steccati della «vigilanza per finalità» tra la stessa Consob e la Banca d'Italia. Un vecchio nodo mai chiarito. Intanto, mentre la Ras presieduta da Angelo Marchio potenzia le sue 1200 agenzie integrandone i servizi a assicurativi con quelli bancari, sbarca a Milano Giuliano J.Rothschild Amato Lucio Rondelli Luigi Spaventa Europe an Assurance, controllata da Jacob Rothschild e presieduta dal sudafricano Su* Mark Weinberg. Che non è ima compagnia di assicurazione ma una società internazionale specializzata in prodotti multimanager per il mercato finanziario. In Italia, la JREA, nel cui consiglio siedono Renato Mannheimer, Giuseppe Turani e Mario d'Urso, sarà guidata da Patrizia Misciatteìli delle Ripe. Mentre i settori della moda (grazie alla competizione tra la Gucci di Domenico De Sole e la Vuitton di Bernard Arnault) e delle telecomunicazioni galvanizzano l'attenzione dei mercati, le poste d'Europa si globalizzano. Ecco dunque la Posta svizzera, rimasta in mano pubblica, guardare oltre i confini e allearsi con la consorella olandese Tnt Post Group, primo passo una jointventure nei servizi espresso pronta ad allargarsi alla logistica e al commercio elettronico. Ma un passo ancor più lungo lo fa la Deutsche Post che guarda oltreoceano dove punta al controlllo di Air Express, compagnia statunitense per il trasporto merci con un'offerta del valore di duemilacinquecento miliardi di lire. Stamane a Roma Giuseppe Tesauro, garante della concorrenza e del mercato riunisce per un convegno, oltre al commissario Cee Mario Monti, altri due presidenti di Authority: Pippo Ranci (Energia), Enzo Cheli (tic), più il presidente del Senato Nicola Mancino e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Franco Bassanini. Sarà forse l'occasione per difendere il ruolo di queste autorità, contro le quali si stanno profilando tentativi di «nor- Domenico mauzzazione». oe gole