Grande fuga dal Vesuvio, era una prova

Grande fuga dal Vesuvio, era una prova Barberi: «L'ese/citazione deve stimolare i sindaci di 17 Comuni a preparare adeguate vie di scampo per la popolazione» Grande fuga dal Vesuvio, era una prova La Protezione Civile simula lo sgombero in caso di eruzione Fulvio Milane inviato a SOMMA VESUVIANA Vista da piazza Vittorio Emanuele, «'a muntagna» e una massa scura che incombo sulle case, per metà nascosta dalle nuvole nere. «'A muntagna», come qui chiamano il Vesuvio, si è svegliata dopo un sonno durato 55 >nni. L'eruzione, rivelano le attrezzature sistemate attorno al cratere, avverrà all'incirca fra una settimana. Secondo i piani della Protezione Civile, a Somma Vesuviana e negli altri 17 Comuni che circondano il vulcano è appena scattata la fase di massimo allarme: chi ha potuto si è già rifugiato dai parenti in altre città, o si è trasferito nella seconda casa, lontano dal monte che sta per esplodere. E ora, in piazza Vittorio Emanuele, alle sette e mezza di una domenica umida e ventosa, sta per cominciare l'esodo che dovrebbe salvare gli ultimi abitanti rimasti a Somma Vesuviana dalla lava, dai lapilli e dai gas venefici. Naturalmente la grande fuga è solo una simulazione. Se mai ve ne fosse bisogno, il sindaco Carmine Mocerino ha fatto affiggere centinaia di manifesti in cui si avverte la popolazione che si tratta solo di «un'esercitazione non legata ad alcun fenomeno di emergenza». E poi, a testimoniare che non c'è nulla di tragico in questa improvvisa mobilitazione ci sono le espressioni dei ragazzi e dei loro genitori che si avviano verso 14 bus che fra poco imboccheranno l'autostrada dirotti ad Avezzano, in Abruzzo, la regione che in base ai piani dovrebbe ospitare gli sfollati di Somma Vesuviana. Il Comune scelto per l'operazione «Vesuvio '99», la prima simulazione di fuga dall'eruzione, conta poco più di 31 mila abitanti. Ma le persone coinvolte nell'esercitazione sono solo 500. Si tratta degli abitanti del quartiere Casamale e del rione Trieste. Il primo ha secondo gli esperti un grado di vulnerabilità dell'80 per cento, perché è il più vicino alla montagna ed è il più antico del paese: le case, quindi, non rispondono agli standard di sicurezza previsti, Il rione Trieste è il più vicino all'autostrada, e dovrebbe pertanto essere evacuato in tempi brevi e senza problemi. Per scegliere i partecipanti, il Comune è partito dalle scuole, dai ragazzi di sei classi elementari e medie e dalle loro famiglie. Ma Carmine Mocerino, sindaco dell'unico paese della zona in regola con le disposizioni della Protezione Civile, non nasconde la preoccupazione per ciò che potrebbe accadere in caso di un vero esodo forzato della popolazione: «Dobbiamo predisporre un piano urbanistico davvero efficace, da studiare assieme agli altri Comuni interessati». A destare timore sono le vie di fuga, giudicate insuffi¬ cienti per il numero degli sfollati previsti in caso di eruzione: non meno di 600 mila. «I sindaci devono impegnarsi a dotare le proprie cittadine di piani di viabilità - replica con decisione il sottosegretario Franco Barberi -. L'esercitazione di oggi deve essere un'occasione per cominciare a prepararsi seriamente al piano di evacuazione». Non è certo la paura quella che leggi negli occhi dei bambini che si avviano verso i bus in attesa in piazza Vittorio Emanuele, a una cmquantina di metri dal Municipio dov'è stato allestito il Comitato Operativo Misto, cioè la stanza dei bottoni in cui vengono coordinate tutte le operazioni di soccorso e assistenza agli abitanti in fuga. Non c'è tensione nelle parole di Pasqualino Maiello, 12 anni, che come tutti gli altri porta appuntata al petto una coccarda con su scritto il numero dei componenti della famiglia cui appartiene. Dice di sapere che cos'è un'eruzione, che il Vesuvio prima o poi si sveglierà e allora saranno guai per tutti: «Ci hanno spiegato tutto a scuola. Ma non c'è da aver paura: sappiamo che esistono strumenti in grado di prevedere l'eruzione. Basta non farsi prendere dal panico per salvare la pelle». La madre di Pasqualino, Teresa, una casalinga di 42 anni, regge fra le mani un pacco di forma rotonda: «E' lo spugnino di pomodori, un piatto tipico di qui - spiega -. Lo farò assaggiare a quelli di Avezzano». I campani in fuga dal Vesuvio sono arrivati nella tarda mattinata nella cittadina molisana. Sono stati ricevuti dal sindaco Mario Spallone, l'ottantenne medico di Palmiro Togliatti. Agli ospiti accolti nel complesso della Fiera sono stati offerti pasta al forno, tacchino e pollo, insalata e vino locale. In serata, il ritorno a casa. Su 31 mila abitanti coinvolte solo 500 persone Dai quartieri più a rischio trasportate in Abruzzo I bambini: «Non abbiamo paura l'abbiamo già fatto a scuola» Una scena dell'esercitazione ili ieri fra la gente che vive nei paesi attorno al Vesuvio Elenco dei 18 Comuni da evacuare in caso di eruzione del Vesuvio e luoghi di destinazione degli sfollati. 1 Ottaviano (22.742 abitanti): Val d'Aosta e Piemonte 2 S. Giuseppe Vesuviano (26.590): Lombardia 3 Cercola (17.876): Friuli Venezia Giulia 4 Terrigno (14.404): Veneto 5 Portici (68.593): Emilia Romagna 6 Sant'Anastasia (23.380): Marche 7 Somma Vesuviana (31.125): Abruzzo 8 S. Sebastiano (9956): Molise 9 Boscoreale (26.267): Puglia 10 Torre Annunziata (51.500): Calabria 11 Torre del Greco (99.852): Sicilia 12 Trocase (10.024): Basilicata 13 Boscotrecase (11.759): Basilicata 14 S. Giorgio a Cremano (61.405): Lazio 15 Pollano Trecento (12.844): Umbria 16 Massa di Somma (5856): Umbria 17 Ercolano (60.509): Toscana 18 Pompei (26.681); Liguria

Persone citate: Carmine Mocerino, Franco Barberi, Giuseppe Vesuviano, Mario Spallone, Palmiro Togliatti, Pasqualino Maiello, Pollano