Il debutto di Pechino nel dub dello Spazio

Il debutto di Pechino nel dub dello Spazio Lanciata un'astronave senza equipaggio che ha compiuto quattordici orbite intorno alla Terra Il debutto di Pechino nel dub dello Spazio Luoyan Shen PECHINO Per decenni i missili che si lanciavano dalle basi snpertecnologiche, lo spazio non era ciò che separava i pianeti del cielo, ma il posto dove si dimostrava il potere verso la terra. Così ieri la Cina ha dichiarato di essere una grande potenza. Una capsula cilindrica di 8,4 tonnellate ha completato 14 orbite della Terra in 21 ore per ricadere giù, poco lontano da dove era partita, nella Cina del nord. L'abitacolo, completato grazie all'assistenza russa, era senza personale, ma potrebbe ospitare quattro astronauti. L'agenzia ufficiale Nuova Cina e tutti i giornali del Paese hanno gridato al successo della scienza cinese, il presidente Jiang Zeni in ha siglato con la sua calligrafia i caratteri «shen zhou», battello divino. Poco importa che il lancio, programmato inizialmente per il 50° anniversario della fondazione della repubblica, il 1 ottobre, sia stato ritardato di quasi due mesi. La dimostrazione di potenza arriva 42 anni dopo il lancio del primo Sputnik sovietico, ma secondo i giornali filo comunisti di Hong Kong, la partenza della prima missione spaziale con uomini a bordo non dovrà aspettare troppo. I migliori piloti di jet cinesi sono stati selezionati e alcuni sono stati già addestrati a Mosca. Ancor più degli esperimenti nucleari di India e Pakistan dell'anno scorso, questo lancio dimostra che, al di là delle preoccupazioni tattiche nella ex Jugoslavia, le attenzioni strategiche vere sono in Asia. I primi commenti degli occidentali rimandano alle difficoltà del Paese, alle prese con una difficile fase di transizione economica. In questo senso in meno di una settimana la leadership nazionale ha dato due grandi dimostrazioni di fòrza ai milioni che stanno perdendo un posto nelle mdustàe^tat^.mefftcjenti, e alle decine di milioni espulsi dai campi e in arrivò fai città con il sógno di una vita migliore. Pechino ha concluso l'accordo con gli Usa per l'ingresso del Paese nell'organizzazione del commercio mondiale e ora ha lanciato un'astronave nello spazio. Nessuno qui si chiede quanto sia costato il lancio a un Paese che ha ancora un pil prò capite di meno di mille dollari l'anno. Del resto l'opinione diffusa è che il grande contributo di Mao sia stato di avere fatto esplodere la bomba atomica negli anni '60, in barba al fatto che la Cina fosse appena uscita dalla devastante carestia causata dal Grande balzo in avanti. Così oggi il tuffo, ancora breve, tra le stelle dà la sensazione a molti contadini con il naso in su e il petto gonfio d'orgoglio, che dopo ì'Urss è la volta della Cina a sfidare la potenza americana. E questa illusione può essere pericolosamente creduta anche dall'altra parte del Pacifico, dove il candidato presidenziale George Bush junior, ha promesso di premere sul progetto dello scudo stellare in Asia per contrastare la «minaccia cinese». Molti tecnici militari avrebbero finora dubitato la realà di questa minaccia, ma oggi il lancio e il ritorno del «battello divino» può dimostrare che Pechino è capace di grandi salti tecnologici, e quindi militari. E' ancora presto per allarmarsi su una nuova corsa militar-spaziale tra Cina e Usa, troppa poi la distanza che separa la scienza dei due Paesi. Troppi gli ammortizzatori internazionali che impediscono un confronto duro. Usa e Cina sono legati da scambi commerciali per oltre 80 miliardi di dollari all'anno, le lobby industriali e finanziarie sognano di entrare in questo che vedono come il mercato potenzialmente più grande del mondo. E poi il comunismo in Cina e' solo una vernice, non un'arma di conquista ideologica del pianeta come 20 anni fa, Certo però che la scienza americana ha oggi uno sprone in più per cercare di mantenere, e magari allargare, la distanza tecnologica che la separa dalla Cina. Il messaggio cinese era invece del tipo: se voi Usa non ci date la tecnologia che ci serve, noi la tecnologia ce la procuriamo altrove, o ce la facciamo da soli, quindi conviene a tutti e due collaborare. I prossimi mesi ci diranno quale messaggio sarà stato recepito in America. La navicella, costruita con l'aiuto russo potrà in futuro ospitare 4 astronauti Già si parla di una prossima missione con personale umano a bordo La partenza del razzo cinese dalla base di Jiuquan, nella regione del Gansu, nella Cina nord-occidentale

Persone citate: George Bush, Jiang Zeni, Mao