Sbarrate per due giorni le chiese in Terrasanta

Sbarrate per due giorni le chiese in Terrasanta Protesta contro la moschea a Nazareth Sbarrate per due giorni le chiese in Terrasanta I cristiani minacciano ulteriori serrate Accuse a Israele di favorire i musulmani TEL AVIV Le chiese saranno chiuse per due giorni da domattina in Terrasanta per protestare contro il progetto di costruzione di una moschea accanto alla basilica dell'Annunciazione di Nazareth, nel nord di Israele. La serrata delle chiese cattoliche greco-ortodosse-armene è stata confermata ieri dai francescani custodi dei luoghi santi. Intanto i musulmani che intendono costruire la moschea hanno respinto ogni proposta di rinvio: martedì intendono posare la prima pietra. «Non vedo motivi di rinvio», ha detto Ahmad Abu Nawaf, uno dei leader integralisti di Nazareth. Il rinvio è stato proposto dall' «Alto consiglio islamico» di Gerusalemme, istituzione legata all'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Yasser Arafat. Seduto con i suoi seguaci al centro dello spiazza asfaltato su cui dovrà sorgere la moschea, Abu Nawaf ha scandito: «Questi sono affari dei musulmani di Nazareth, non dei palestinesi» ed ha aggiunto che a suo parere non avrebbe dovuto intervenire neppure il Vaticano. «Loro hanno fatto la loro costruzione - ha detto additandola grande cupola della basilica, 200 metri dietro le sue spalle - e noi vogliamo fare la nostra, qui, che c'è di strano?». Poi ha invitato il Papa, che è atteso in Terrasanta in marzo, a venirlo a trovare: «Che venga - ha esclamato con un mezzo sorriso - e berremo insieme il caffè dell'amicizia». Di umore assai più grave i francescani della basilica tendono a non fare commenti. Johannes, padre guardiano del convento adiacente, si limita ad accusare furibondo - i giornalisti di avere scritto «bugie, solo bugie su tutta la vicenda». E addita perentorio una copia della lettera con cui i rappresentanti delle Chiese cristiane in Terrasanta hanno annunciato la serrata. Vi si legge che accettando la costruzionedella moschea su terreno demaniale, il governo di Israele ha «violato le regole dello Stato di diritto» per interessi «elettorali» a spese «dell'unità del popolo palestinese», in una «evidente discriminazione ai danni dei cristiani». «Confidiamo che non siano necessari altri passi nel prossimo futuro», conclude la lettera. Altri passi che - ha spiegato un frate, infrangendo la consegna del nocomment - come 15 giorni di serrata cominciando in gennaio e poi modifiche del programma della visita del Papa, «se davvero il Santo Padre la farà». Il ministro dell'interno israeliano Shlomo Ben-Ami si è ieri «rammaricato» per la serrata delle chiese, ai suoi occhi «non giustificata». Poi alimentando, forse involontariamente, i sospetti di una intesa sottobanco tra Israele e musulmani di Nazareth ai danni dei cristiani, ha anch'egli invitato - come Abu Nawaf - l'Anp a non immischiarsi nella vicenda. [Ansa]

Persone citate: Ahmad Abu Nawaf, Nazareth, Shlomo Ben-ami, Yasser Arafat

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele