Berlino s'arrocca su Mannesmann

Berlino s'arrocca su Mannesmann " . — ■ — !■:■•■ •; Il CANCELLIERE TEDESCO TEME LMNVAStONEPEGU INGLESI Berlino s'arrocca su Mannesmann Schroeder a Blair: «Grande inquietudine» analisi Cario Bastasin FRANCOFORTE IL cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha espresso ieri al primo ministro britannico Tony Blair la propria «grande inquietudine» per il tentativo di acquisizione del gruppo Mannesmann da parte della società inglese delle telecomunicazioni Vodafone. In occasione dell'incontro dei leader riformisti a Firenze, tra Schroeder e Blair lo scambio di messaggi è stato ad alta tensione. Dopo l'espressione di inquietudine del premier tedesco, Blair avrebbe suggerito al cancelliere di «misurare i toni delle dichiarazioni pubbliche». Secondo fonti vicine al governo tedesco, tuttavia, Schroeder non avrebbe avuto l'impressione a Firenze che Blair si sia fatto sostenitore della scalata ostile alla società di Duesseldorf. L'esito dell'operazione sembra d'altronde sempre più incerto dopo che Mannesmann ha dato segni inequivocabili di voler resistere con ogni mezzo all'attacco di Vodafone. La società di Duesseldorf sarebbe infatti disponibile anche ad anticipare propri piani di espansione estera che ne farebbero un boccone troppo grosso per Vodafone. Secondo fonti di Francoforte, il numero uno della Mannesmann, Klaus Esser, è convinto che anche un'acquisizione di dimensioni relativamente modeste sarebbe sufficiente a scoraggiare gli aggressori. La proposta di Vodafone consiste infatti di uno scambio di azioni che, attualmente, solo per poco non vedrebbe gli azionisti Mannesmann diventare titolari di una quota maggioritaria della società risultante dall'eventuale fusione. Secondo il quotidiano londinese «Observer», tra le ipotesi considerate da Duesseldorf ci sarebbe anche una clamorosa fusione delle attività telefoniche della Mannesmann con quelle del gruppo francese Vivendi. Sembra invece remota l'ipotesi iniziale di coinvolgere il gruppo tecnologico Siemens in una difesa tutta tedesca. Sull'impegno di Schroeder nella vicenda è caduto ogni dubbio dopo che a Firenze il cancelliere stesso ha confermato la propria condanna all'attacco mglese. Schroeder intende proporre entro due settimane ai partner europei l'approvazione di una direttiva sulle acquisizioni integrata da una specifica in base alla quale le operazioni non possano avvenire senza l'offerta agli azionisti dell'acquisto in contante dei loro titoli. I tempi perla formalizzazione dell'offerta di Vodafone non sono d'altronde brevissimi: solo a fine gennaio un'assemblea straordinaria di Vodafone potrebbe approvare l'operazione che verrebbe poi finalizzata verso la metà del prossimo anno. Nonostante le accuse di ingerenza, il fronte politico tedesco si è mosso senza esitazioni nelle ultime ore a difesa non solo di Mannesmann, ma anche della prima concorrente tedesca, quella Deutsche Telekom, ancora in gran parte di proprietà pubblica, che teme di dover fare i conti con un competitore non avezzo alle tradizioni soffici della concorrenza sul mercato tedesco. Ieri Esser si è garantito anche la piena copertura da parte dei membri del consiglio di sorveglianza della Mannesmann, tra cui siedono, a fianco dei rappresentanti del sindacato, alcuni dei nomi più importanti della finanza tedesca in rappresentanza degli azionisti. Sulla determinazione di Mannesmann di respingere l'offerta Vodafone non sembrano dunque esserci dubbi. Il consiglio si era riunito venerdì sera senza però comunicare la propria decisione. Infine il primo ministro del Nordreno-Vestfalia (la regione in cui hanno sede sia Mannesmann, sia Telekom), Wolfgang Clement, ha telefonato al numero uno di Vodafone, Chris Gent, per comunicargli che si opporrà m ogni modo al fatto che «Mannesmann diventi una filiale di una società con sede a Londra». Clement ha fatto così leva sulla legislazione tedesca che, pur in procinto di essere modificata, ancora richiede che le acquisizioni vengano effettuate dà società di diritto tedesco. Klaus Esser

Luoghi citati: Berlino, Firenze, Francoforte, Londra