«Nostalgia di un dc anomalo»

«Nostalgia di un dc anomalo» «Nostalgia di un dc anomalo» Pintori meno antipatico dei successori «Ci prende nostalgia. E ora ci appare, salutando la sua scomparsa, meno antipatico dei suoi successori». Così, sul manifesto di ieri Luigi Pintor, uno dei «nemici storici» di Amintore Fanfani, ricorda l'anziano leader dello scudocrociato, «figura centrale - scrive nell'editoriale por il quotidiano comunista - del cinquantennio democristiano». «Forse preferirebbe essere ricordato come pittore più che come statista», sostiene Pintor, descrivendo il senatore a vita scomparso come «democristiano anomalo per origine e per temperamento». «Anomalo non solo per la sua rettitudine, ma perché per quanto amasse il potere era uno intimamente minoritario - precisa -; lo dico come apprezzamento». Pintor richiama le battaglie storiche contro la De di Fanfani («Lo abbiamo combattuto con cattiveria e anche con successo, lui e il suo fanfascismo, contribuendo a impedire la sua elezione al Quirinale»), ma sottolinea anche che il leader democristiano «è stato vittima del suo partito assai più che dei suoi avversari» e che «il ruolo di erede di De Gasperi non gli hi mai riconosciuto né da Moro né da Andreotti, che lo disistimava, né dai grandi notabili». Infine, una domanda: «Chissà si chiede Luigi Pintor • se in questi anni di vecchiaia, Fanfani ha invidiato i Craxi e i Berlusconi?». La risposta del manifesto è «forse, no». Con la puntualizzazione: «Ci prende la nostalgia». Luigi Pintor uno dei fondatori del «manifesto» In alto la terza pagina di ieri