Clinton: dobbiamo abbattere la cortina digitale di Andrea Di Robilant

Clinton: dobbiamo abbattere la cortina digitale L'intervento del presidente: gii africani non sono diversi da noi, chi accede alle tecnologie ha grossi vantaggi Clinton: dobbiamo abbattere la cortina digitale «Diamo Internet al Terzo Mondo, sapranno far soldi anche loro» Andrea di Robilant inviato a FIRENZE «Dobbiamo abbattere la cortina digitale», avverte Bill Clinton aprendo il dibattito al seminario sulla Terza via nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. «Gli africani non sono diversi dagli americani. Diamo loro telefonini e accesso a Internet e troveranno certamente il modo di far soldi». Il grande solco tra Paesi ricchi e Paesi poveri rischia di allargarsi ancora di più perché «chi può accedere a Internet e alle nuove tecnologie ha un enorme vantaggio», dice il Presidente americano. Ma la diffusione di quell'accesso può contribuire a ridurre drasticamente quel solco. «Non dobbiamo deprimerci. Internet offre straordinarie opportunità per chi ancora non riesce a trovare lavoro. E allora perché non fissare un target per diffondere nei Paesi in via di sviluppo l'accesso a Internet entro un certo numero di anni?». Clinton ha usato gran parte del suo intervento per sottolineare il grande potenziale dell'economia digitale. Negli Stati Uniti l'Amministrazione sta compiendo uno sforzo per diffondere l'accesso in tutte le scuole pubbliche americane, con fondi speciali allocati nelle due ultime finanziarie. E il Presidente ha detto ieri che «dovremmo poter completare il nostro lavoro entro l'anno prossimo». Ma Clinton ha anche sottoli¬ neato come Internet «offra la possibilità a chi non riesce a trovare lavori tradizionali di fare soldi». Ed ha fatto l'esempio di una società americana che si chiama eBay, un grande emporio on-line dove chiunque può vendere e comprare quello che vuole. «Ebbene, ci sono già 20 mila persone, tra cui molti disoccupati, che si guadagnano la vita su eBay. Dico, si guada¬ gnano la vita!». Clinton ci teneva a deflettere le critiche di molti osservatori che, già sospettosi dei benefici della globalizzazione per i Paesi in via di sviluppo, adesso vedono in Internet un ulteriore strumento di divisione tra ricchi e poveri. «Dobbiamo mettere a punto una strategia per abbattere questa cortina digitale. Dobbiamo approfittare delle nuove tecnologie e delle nuove opportunità che nascono per persone che vivono ancora nell'isolamento di poter guadagnare soldi grazie a Internet». Questo Clinton «paladino di Internet» parlava da leader di un Paese che ha visto l'economia on line esplodere negli ultimi due anni. I titoli Internet sono una forza trainante della straordinaria stagione che la borsa sta vivendo. E il commercio elettronico promette di diventare il nuovo grande motore dell'economia americana. Lo stesso Presidente ha riconosciuto che la rivoluzione informatica è all'erigine del più lungo boom economico della storia americana più di quanto non lo sia stata l'azione del suo governo: «Certo, mi piacerebbe poter dire che sono state le mie politiche a determinare questa lunghissima espansione. Ma io credo che in realtà tutto questo stia succedendo perché abbiamo sottovalutato il grande progresso della produttività dovuto alle nuove tecnologie nonché la spinta propulsiva che viene dalla liberalizzazione di un commercio senza frontiere». Clinton ha anche messo l'accento sui benefici ambientali della Rivoluzione informatica: «Per la prima volta dalla Rivoluzione industriale possiamo dire che non è più necessario bruciare energia inquinante - bruciare l'atmosfera - per alimentare i motori della crescita economica». Questo, ha proseguito ottimisticamente, «ci permetterà di salvare l'ambiente e al tempo stesso di creare milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo». Il leader Usa ha riconosciuto che la rivoluzione informatica è la base del boom economico «Tutto ciò avviene perché avevamo sottovalutato il grande progresso della produttività grazie alle nuove tecnologie» Ponte Vece/Li io Qui accanto il ministro degli Esteri Lamberto Dini riceve il segretario di Stato americano Madeleine Albright nella sua residenza fiorentina. Sopra la moglie del „ presidente Usa fa acquisti a " Ponte Vecchio e, a sinistra, Bill Clinton con Andrea Boccili e Tony Blair prima della cena di sabato sera

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