FILOSOFIA DEL PROSCIUTTO

FILOSOFIA DEL PROSCIUTTO LO «SLOWFOOD» IN CINA FILOSOFIA DEL PROSCIUTTO Luoyan-Shen E, meglio il (irosi nitro ili Parma, il San Daniele, il Toscano o ciucilo <li Siluri!' La domanda, se posta al bancone di una qualunque salumeria al mondo, può apparire accademica e un po' vezzosa. Il prosciutto e coscia di inaiale, non un trattato di (ili isoli a. Ma provate a lare la stessa domanda davanti a quattro lettini poste in bell'ordine su un piatto d'assaggi in una platea di iiiusi Per convincerli che quella roba rossa e bianca non è semplicemente carne cruda, quindi per definizione immangiabile, da ( ori ani, 11 vuole tutta la filosofia di cui sareste capaci. A questo arduo compito, si e dedicata, jier quattro strenue giornale, la delegazione di Slow Food in trasferta in Cina sotto la guida del loro ( orpulento presidente Carlo Petrini. Mangiare sarà un pi.ii ere 'e lo e) ma se non si capisce cosa si mangia, è difficile che I nai i la. Intatti nella patria di una delle grandi cucine mondiali, quella i unse, l'ostacolo maggiore per apprezzare il cibo italiano e la cultura. I in| i.irare a riconoscere i sapori, capire come si fanno certe cose, sapere a i osa servono, e il vero modo di superare i tanti tabu alimentari di qualunque cultura, e in particolar modo di quella cinese. Infatti la maggior parte dei cinesi, come gli italiani, S|>esso si sentono male al solo pensiero di un ricevimento con cibi stranieri che saranno costretti a iiiangiuccl.'ire per non offendere gli ospiti. I pochi i mesi invece die si buttano senza tenia su pietanze che non si afferrano uni i bastoncini, sono gli avventurosi, i curiosissimi, gli snob, insomma quella minuscola fetta di strampalati che si trova ovunque nel inondo. Petrini & C, pero, a Pechino non si sono rivolli a loro ma a un pubblico normale, con un grado medio (quindi altissimo) di diffidenza verso il cibo italiano. Hanno spiegato, la differenza chepassa tra un panettone e un torroni ino, tra il cartizze, il prosecco e il Ivi rari, e- a rimirare le lane che usi ivano dai seminari del gusto il risultato era i orivineente. I.a gente alzava le mani, votava, .cssaggiva a i oin.a idn, i volti si aprivano tome quando si mangia una cosa buona. Il un nuovo modo di far mangiare, che in Italia è un gusto del gusto, ma che in Cina e sembrato in pochi giorni aprire le porte a un interesse che non è solo culinario, ma un super affare, visto che l'.igroalimcntare italico esporta prodotti per molti miliardi di lire all'anno. Allora si che il prosciutto e una filosofìa.

Persone citate: Carlo Petrini, Petrini

Luoghi citati: Cina, Italia, Parma, Pechino, San Daniele