Riso, un fronte comune contro le importazioni

Riso, un fronte comune contro le importazioni Produttori e industriali per tutelare il «made in Ue» Riso, un fronte comune contro le importazioni MILANO Alla vigilia del «Millennium round» risicoltori e industriali risieri di tutta Europa stringono un patto per richiamare l'attenzione sul settore in crisi e difenderlo dalle importazioni. A Milano si e tenuto il vertice degli «Stati generali» della risicoltura europea e al termine è stato inviato un documento ai ministri agricoli dei Paesi produttori: Italia, Spagna, francia, Portogallo e Grecia. Un chiaro messaggio a Paolo De Castro, che si sta battendo per mantenere inalterate alcune misure protettive, e ai suoi colleglli. Per la prima volta - merito anche dell'Italia il settore riso riesce a esprimere un fronte unico, coinvolgendo anche gli industriali della trasformazione. 11 pericolo è ormai una realtà: dazi agevolati e altre concessioni hanno permesso l'importazione del cereale nell'Unione euro¬ pea, gravando sui prezzi all'origine e creando squilibrio sul mercato. A Milano c'erano tutti gli esponenti della filiera, convocati dall'Associazione produttori di riso dell'Ue. Per il mondo risicolo italiano Giuseppe Rosso, presidente dei Ciri (Comitato intersindacale risicoltori). E al tavolo unico sedevano con gli agricoltori i rappresentanti del mondo industriale che trasforma il riso. Tra le richieste sottoscritte nel documento, ai primi posti, il mantenimento del meccanismo d'intervento come ultima rete di protezione. E' questo uno dei punti più controversi dalla Commissione europea, che ha manifestato l'intenzione di abolire il sistema Giuseppe Ferraris, responsabile in Confagricoltura del settore: «Abbiamo anche chiesto l'abbandono dell'attuale calcolo dei dazi e l'adozione di quelli fissi, e che le attuali superaci massime garantite non siano diminuite», ig. q.]

Persone citate: Ciri, Giuseppe Ferraris, Giuseppe Rosso, Paolo De Castro, Riso

Luoghi citati: Europa, Grecia, Italia, Milano, Portogallo, Spagna