Per Microsoft arriva il mediatore di Franco Pantarelli

Per Microsoft arriva il mediatore Nuova svolta nella vicenda giudiziaria, ma la pace sembra lontana. Il gruppo non mette all'asta i suoi codici segreti Per Microsoft arriva il mediatore Nominato dal giudice deve trattare con Bill Gates Franco Pantarelli Ni W YORK ~~ Arriva un mediatore ufficiale nella disputa Microsoft. 1- il giudice Richard Posner, presidente della Corte d'Apollo di Chicago, che ora dovrà convocare le parti - il gigante dell'informatica e ii dipirtiiiiento della Giusi izia più i 19 Stati che lo affiancano per trovare una soluzione concordata al di fuori del tribunale. Il giudice Thomas Penfield .Jackson, che presiede il processo in corso, ha annunciato ai due contendenti la sua decisione di nominare Rosner l'altro ieri, quando e avvenuto il primo incontro dopo la sua famosa conclusione che la Microsoft è effettivamente ricorsa a pratiche monopolistiche, cosa che potrebbe comportare, come «rimedio», anche lo smembramento dell'azienda. Gli avvocati di Bill Gates e i loro avversari - i rappresentanti del dipartimento della Giustizia e dei 19 Stati sono stati tutti colti di sorpresa dall'annuncio di Penfield Jackson, che costituiva un evidente incoraggia¬ mento alia trattative diretta, mentre le sue durissime parole contro la Microsoft di due settimane fa avevano dato l'impressione contraria, ma hanno detto di averlo accolto bene, senza sbilanciarsi più di tanto. «Il nostro obiettivo - ha detto Jim Cullinan, portavoce della Microsoft è di raggiungere una soluzione equa e ragionevole». Il giudice Posner, ha detto dall'altra parte il portavoce del dipartimento della Giustizia, «è un giurista altamente rispettato, il nostro obiettivo è sempre state quello di trovare un accordo che promuova la competizione, le innovazioni e la possibilità di scelta dei consumatori». Insomma ambedue le parti dicono di voler trattare, ma nessuno finora ha individuato un punto da cui partire. La Microsoft, per bocca dello stesso Bill Gates, qualche giorno fa, ha detto che la trattativa gli va bene ma che la sua azienda non ha nessuna intenzione di rinunciare a decidere quali arricchimenti apportare nel futuro al suo sistema «Windows», in pratica escludendo che possa mai accettare la vendita all'asta dei suoi «codici segreti» in modo che altre aziende possano usarli (secondo la soluzione che i legali del dipartimento della Giustizia avevano adombrato subito dopo il «pronunciamento» del giudice Penfield Jackson) e dichiarali do una aperta opposizione allo smembramento. Al che Thomas Miller, attomey general dell'Iowa, uno dei 19 Stati, aveva brutalmente replicato: «Bill Gates sta togliendo un sacco di cose dal possibile tavolo delle trattative». Nonostante le dichiarazioni di disporrbilità a discutere, insomma, le due parti sono decisamente lontane e il lavoro del mediatore Posner non si prospetta facile. Ma chi è questo signore? E' possibile immaginere, esaminando la sua «storia», da quale parte potrebbe pendere? Ieri ci hanno provato in molti, ma il dubbio è rimasto. «E' sicuramente uno cho non crede nello smembramento», dice William Kovacic, professore della George Washington University che lo conosce bene. «Lui ha scritto molto su questo argomento e le sue conclusioni sono decisamente sfavorevoili». Ma George Cary, un avvocato di Washington specializzato in cause di questo tipo, dice che Posner ha anche u"'altra convinzione: quella del «meno governo possibile» che a suo tempo ni il cavallo di battaglia di Ronald Reagan, il Presidente che lo ha nominato alla Corte d'Appello di Chicago. «Non ce lo vedo • dice Cary - innamorato dell'idea che un giudice federale debba controllare continuamente la futura attività della Microsoft», sicché potrebbe anche arrivare alla conclusione che uno smembramento è la soluzione «più pulita e con meno strascichi». Gli amici di Rosner lo definiscono «un uomo del Rinascimento», grande patito della Urica e dotato di un notevole senso dell'umorismo. Recentemente ha sorpreso tutti scrivendo un libretto - divertentissimo, dice chi lo ha letto - nientemeno che sulla storia di Bill Clinton con Monica Lewinsky. Sul piano giuridico, il suo «contributo» è stato quello di esaltare l'importanza dell'elemento economico nell'amministrazione della giustizia. Perfino in una causa di divorzio, secondo lui, la scelta del coniuge cui affidare i figli dovi ebbe basarsi su questo aspetto. «Io non sono d'accordo, non credo che certe questioni si possano ridurre a una formula aritmetica - dice Gerald Gunther, della Stanford University - ma le sue teorie sono sicuramente stimolanti». L'ultima performance di Rosner è stato uno scritto contro la proibizione dell'aborto «ritardato», con cui ha scandalizzato altri giudici, come lui nominati da Reagan. Bill Gates. La Microsoft è pronta a trattare? Nella vicenda giudiziaria ora c'e un mediatore

Luoghi citati: Chicago, Iowa, Washington