La guerra delle tlc scuote l'Europa di Ugo Bertone

La guerra delle tlc scuote l'Europa Parte l'Opa più grande del mondo. Berlino invita Blair alla prudenza: «Mettiamo regole alla concorrenza» La guerra delle tlc scuote l'Europa Vodafone vuole Mannesmann per240.000 miliardi Ugo Bertone MILANO «Le opa ostili distruggono la cultura di un gruppo. Consiglierei prudenza a coloro che si vogliono lanciare in queste avventure». Un monito secco, quello del cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, che ha preceduto la sfida inglese ai telefonini di Mannesmann. «L'opa ostile avvelena il clima in Europa - ha aggiunto il ministro delle Finanze Hans Eichel - Decorre che vi sia una vera politica della concorenza in Europa». Cosi i vertici del governo tedesco replicano a distanza a Tony Blair, sollecitato ad intervenire da Vodafone per far breccia nelle maglie del capitalismo tedesco che, da sempre, fa muro contro le offerte in arrivo dall'estero. Germania contro Inghilterra. O, se preferite, capitalismo renano, con il suo intreccio tra banche, dirigenza e sindacati contro i «board)) della City, la globalizzazione all'insegna della creazione di valore e tutto quanto rappresenta l'orgoglio del capitalismo anglo-americano. Da ieri la battaglia por la telefonia mobile scatenatasi tra Vodafone-Airtouch e Mannesmann e anchiì, se non soprattutto, questo. E a Firenze, in questi giorni capitale mondiali' delle socialdemocrazie, Blair e Schroeder avranno modo di affrontare il problema dei telefonini. Con qualche ospite di contorno più che interessato. Persino Roberto Colaninno misurerà i tempi del consiglio Olivelli e di quello Tecnost di domenica per non mancare all'appuntamento con i grandi dell'Europa e con Hill Clinton. Ma, prima delle armi della politica, già sono in azione i missili della finanza. La più grandi; offensiva della storia finanziaria si e infatti scatenata ieri dalla City londinese verso i cieli di Duesseldorf, La Vodafone di mister Chris Geni (bretelle e camicie sgargianti, una passiono per il golf, un Aston Martin per voltura, come .James Bond, 4,5 milioni di sterline all'anno, 13,5 miliardi, come stipendio) ha offerto 124 miliardi di euro, ovvero 127,8 miliardi di dollari (circa 240 mila miliardi di lire) per impadronirsi di Mannesmann. «Domenica scorsa - ha dichiarato Gent, condottiero delle schiere angloamericane - abbiamo avanzato un'offerta amichevole ai vertici di Mannesmann. Oggi, ci troviamo costretti a rivolgerci direttamente ai soci del gruppo. E' la sola via per dar vita al leader mondiale della telefonia mobile». La risposta ufficiale del colosso dei telefonini, che per primo ha ingaggiato il duello sui cieli di Londra con un'offerta d'acquisto sulla Orango che ha innescato la battaglia del secolo, arriverà solo il 28 novembre. Ma le batterie della contraerea a disposiziono di herr Klaus Esser, numero uno del colosso dei telefonini che controlla pure Omnitel ed Info.st.rada, già sono in azione. In Borsa il titolo Mannesmann perdeva quota scivolando a quota 193,10 euro (-6,94%), a dimostrazione che in pochi credono che l'offerta britannica, pur di 240 euro per titolo (ovvero 53,7 titoli Vodafone contro uno di Mannesmann), abbia possibilità di successo. Intanto le panzerdifeso renane sono già in moto. Sfilano i sindacati, tanto per cominciare. A Ratingen, presso Duesseldorf, sono scesi in strada centinaia di dipendenti del colosso tedesco (telecomunicazioni, ma anche componentistica auto e macchine utensili). «Non ci lasceremo svendere», recitava lo striscione di testa del corteo, mentre in coro i leader socialdemocratico e della Cdu della Renania Vestfalia ripetono che «il modello angloamericano delle acquisizioni osili non va bene con la cultura aziendale europea». Non sarà facile, insomma, per gli «Spitfire» finanziari di Chris Gent far breccia nel cuore dell'azionariato tedesco e di regole commerciali che equivalgono a letali «pillole avvelenate» contro le scalate ostili. Ma la posta in gioco è enorme: la creazione (Iella maggiore società mondiale della telefonia mobile, ovvero quella fascia di mercato che promette di essere la più strategica e la più redditizia nel prossimo futuro. «La nostra offerta - recita il comunicato del Board di Vodafone - consentirà a tutti gli azionisti di sfruttare i vantaggi dell'operazione, destinata a creare un gruppo forte di 42 milioni di abbonati nel mondo, capace, tra l'altro, di sfruttare sinergie per 500 milioni di sterline, 1.500 miliardi di lire, nel 2.003 e di 600 milioni nel 2.004». Inoltre, ribadiscono a Vodafone, al termine dell'offerta, gli attuali azionisti di Mannesmann disporranno del 47,2% delle azioni del nuovo gruppo. L'OPA PIÙ' GRANDE DEL MONDO LA CLASSIFICA DELLE MAGGIORI SOCIETÀ DI TELECOMUNICAZIONI UN'OFFERTA SENZA PRECEDENTI Vodafone-Mannesmonn 137,0 Nippon Telegraph & Telephone 325.000 (ffiSBSSSBfr Sbc-Ameritech 72,4 \ Bell Atlantic-GTE 287.300 qmmwm® Bell Atlantic-Gte 71,3 1 British Telecom 197.000 (&mim3 Att-Mediaono 62,5 \ Deutsche Telekom 196.500 %mm& Nationsbank-BankAmerica 61,6 f BellSouth 166.000 £3 Vodafone-Air Touch 60,0 § France Telecom 146.900 Bp-Amoco 56,8 | Us West 138.800 CZ3 Total-Fina 48,6 \ Telecom Italia 123.800 <1Z) Att-Tci 48,0 | Vodufone 103.400 C73 Daimler-Chrysler 40,5 j II gruppo inglese Vodafone ha annunciato ieri un'Opa ostile, Sandoz-Ciba 36^3 | aumentata a 124 miliardi di Euro, sulla tedosca Mannesmann Olivetti-Telecom 31,6 § Bonn e Londra ai ferri corti Cortei in Germania 5£ lassen um Operai Mannesmann in corteo Klauss Esser (Mannesmann)