Il caso Dell'Utri diventa «politico»

Il caso Dell'Utri diventa «politico» Il caso Dell'Utri diventa «politico» E' decaduto? Decidono Camera e Strasburgo Alberto Gaino I0IÌIN0 Era un caso giudiziario, diventa un caso politico il doppio seggio di parlamentare, a Roma e a Strasburgo, di Marcello Dell'Utri: toccherà ai colleghi decidere se l'eminenza grigia di Forza Italia dovrà lasciare la Camera dei deputati e l'Europarlamento in base alla reconte sentenza della Cassazione che ha confermato quello precedenti sulla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 2 anni. Dell'Utri sarà il primo deputato italiano ad essere cancellato da una sentenza? Lo stesso interrogativo si pone per il parlamento europeo da cui il francese Bernard Tapie si dimise senza attendere il verdetto dell'aula. Il problema è apparentemente semplice: c'è spazio per una mediazione politica o la dichiarazione di decadenza dullo status di parlamentare è da considerarsi un atto dovuto? Quel che è sicuro è che la procura generale di Torino ha inviato ieri mattina per corriere alla Presidenza della Camera e al ministero di Grazia e Giustizia, destinazione Strasburgo, due plichi contenenti le sentenze di primo grado, di appello e di Cassazione a carico di Dell'Utri per il reato di frode fisca¬ le. Vi ha allegato l'atto di esecuzione della pena accessoria. Poche righe per riassumere una questione apparsa sinora controversa e chiarita non da un'interpretazione, che non spettava alla Procura generale, ma dall'acquisizione del dispositivo con cui la seconda sezione del Tribunale di Torino, il 13 novembre 1996, condannò l'alloro neodeputato. Il pg Livio Pepino ha letto quelle pagine e si è reso conto che per la pena accessoria dell'interdizione dei pubblici uffici i giudici avevano fatto riferimento alla «516» che svincola questa e altre prescrizioni dall'entità della pena principale. Il patteggiamento doveva essere esteso all'intera sentenza di appello che aveva confermato le precedenti pene accessorie. Così non è stato. «Il nostro ufficio ha semplicemente preso atto che destinatari della sentenza sono i due parlamenti e, una volta chiarito come inviarne copia a Strasburgo, abbiamo provveduto, né dovevamo attendere le motiva- zioni. L'esecuzione si basa soltanto sul dispositivo delle sentenze che in questo caso ci era pervenuto venerdì 12 novembre, da Roma». Si fa sapere alla Procura generale di Torino per stoppare ogni accenno di polemica. Che, invece minaccia di scoppiare di nuovo con la procura di Palermo, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal procuratore capo Pietro Grasso: «L'ordinanza di custodia cautelare di marzo è sempre in vigore». Gli avvocati replicano che anche quel provvedimento, datato, dovrebbe decadere. Ma il rischio che Dell'Utri possa essere arrestato c'è. Per ora, alla Camera si studiano le procedure di esame. L'europarlamentare di Forza Italia Marcello Dell'Utri

Persone citate: Alberto Gaino, Bernard Tapie, Dell'utri, Livio Pepino, Marcello Dell'utri, Pietro Grasso

Luoghi citati: Roma, Strasburgo, Torino