NATALE A TORINO le luci e le cene di Guido Curto
NATALE A TORINO le luci e le cene NATALE A TORINO le luci e le cene aUANDO è nata, lo scorso anno, pei-iniziativa dell'assessore Fiorenzo Alfieri, «Luci d'artista a Torino» era una manifestazione unica nel suo genere al mondo. Oggi altre città, come la vicina Aosta, hanno copiato l'originale idea di affidare ad un gruppo selezionato di artisti la progettazione delle luminarie natalizie, di modo che, invece dei soliti babbi natali e pinetti, strade e piazze fossero decorate con opere d'arte contemporanea, trasformando la città in un grande museo all'aperto. L'iniziativa di Alfieri, organizzata dall'Agenzia Turismo Torino, resta comunque di grande rilevanza culturale, tanto più adesso che, a questa seconda edizione riveduta e ampliata, partecipano tre nuovi artisti di fama internazionale: il francese Daniel Buren, la tedesca Rebecca Horn e il torinese Gilberto Zorio, scelti da Ida Gianelli e Pier Giovanni Castagnoli, direttori del Castello di Rivoli e della Galleria d'Arte moderna di Torino. Proprio dai lavori di queste nuove presenze comincerà la visita guidata e «animata» il giorno dell'inaugurazione, sabato 20 novembre. L'appuntamento è alle ore 17 davanti al Municipio, dove Daniel Buren ha teso da un lato all'altro dell'antica piazza delle Erbe un centinaio di fili d'acciaio con appese tante lanterne rosse e blu. L'opera di notte sembra un'immensa tenda luminescente, anzi l'artista l'ha definita un Tappeto volante. Seguendo l'asse di via palazzo di Città, dopo aver percorso tutta via Po illuminata, anche quest'anno, dallo splendente firmamento di Palomar di Giulio Paolini, si giunge in piazza Vittorio Veneto. Sullo sfondo si staglia la chiesa della Gran Madre, che la sera Oluminata da fari blu assume un insolito, fantascientifico color cobalto nell'intervento «lurninotecnico» di Rebecca Horn che fa volare tanti Piccoli spiriti blu (ovvero cerchi di luce al neon) attorno alla possente mole neoclassica. Arrivati in prossimità del ponte napoleonico, non può passare inosservata l'installazione reahzzata da Gilberto Zorio sulla banchina dei Murazzi del Po. Una gigantesca stella a cinque punte, icona tipica del lavoro di questo noto esponente dell'Arte Povera, ruota nella corrente del fiume come un mulino le cui pale-specchi sollevano sprazzi e riverberi alla luce di due potenti fari. La visita può continuare a piedi per via della Rocca, «coperta», anche quest'anno, dalle silhouette rosse, al neon, di un uomo e di una donna, testa contro testa, avvinti in un intenso abbraccio mentale ideato da Luigi Stoisa. Giunti a corso Vittorio Emanuele, si risale fino alla stazione di Porta Nuova trasformata come già in passato in fascinoso palazzo Orientale dalla decorazione di mille luci progettata da Emanuele Luzzati. Lo scenografo genovese è l'autore anche dello strascico luminescente che copre via Roma. E' la coda della cometa che accompagna lungo La strada dei Magi fino al presepe ambientato quest'anno accanto alla fontana al centro dei giardini di piazza Carlo Felice. Da qui, svoltando a destra, s'imbocca via Lagrange, illuminata dalle soffuse Palle di neve di Enrica Borghi, costruite con migliaia di bottiglie di plastica riciclate. Ancora una breve deviazione e ci si ritrova in via Carlo Alberto dove tanti striscioni scandiscono la storia di Luì e l'arte di andar nel bosco raccontata dal¬ l'artista Luigi Mainolfi. In piazza Castello si può risalire via Garibaldi fino a piazza Statuto accompagnati dagli Uccelli in volo di Francesco Casorati, che tendono un filo rosso, simbolo di unione. La passeggiata nel centro cittadino si può concludere ritornando in piazza Castello passando per via Cernaia e via Pietro Micca, illuminate dal Planetario di Carmelo Giammello. Da quest'anno, finalmente, anche i quartieri più decentrati hanno le loro Luci d'artista. Alle Vallette, all'incrocio tra viale dei Mughetti e via delle Primule, Domenico Luca Pannoli ha vivacizzato un anonimo piazzale con ima insolita segnaletica stradale che inneggia alla solidarietà e su uno striscione campeggia lo slogan: l'amore non fa rumore. A Mirafiori, la moderna chiesa del Redentore è decorata dai fiabeschi «dittici» di Francesco Tabusso e nel parco Colonnetti, in via Artom, una grande mezzaluna racchiude i segni zodiacali di Luigi Nervo. Via Chiesa della Salute è colorata dalle sculture-totem di Mario Molinari, mentre le Vele di Natale di Vasco Are ondeggiano a mezz'aria in via Arquata e via Roccabrana. Ma c'è un'ultima sorpresa per chi arriva in città dall'autostrada Torino-Milano. Proprio all'imbocco di corso Giulio Cesare è stata collocata l'installazione di Richi Ferrerò, una gru da cantiere edile, ricoperta di luci colorate, con appesa a mezz'aria una barca da pesca, costituita da centinaia di lampadine cinesi. Guido Curto Qui a fianco, «Concerto di parole» la creazione diMcwio Molinari che abbellisce rio Chiesa della Salute e Borgo littorio In basso, la scrittrice Almudena Grandes che parteciperà all'incontro conviviale del ù dicembre al Cambio organizzato nel rombilo di "Cene d'artista»
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