Aspasso con Anselm

Aspasso con Anselm Aspasso con Anselm LB ALTRA sera Anselm aveva " voglia di andare a ballare, I mentre io avrei preferito starmene a casa: volevo leggere qualche pagina di «Istruzioni alla servitù», di Jonathan Swift, libro che di tanto in tanto mi piace riscoprire. Anselm aveva un'aria piuttosto scontenta: a lui leggere di sera non piace, e in televisione non c'era nemmeno «E.R.». Così, dato che mi dispiaceva saperlo triste, gli ho suggerito: «Perché non prendi la macchina e vai a ballare per conto tuo? In fondo non c'è mica niente di male ad andarci da soli. Magari appena arrivi conosci qualcuno, fai amicizia con qualche ragazza. Ti farebbe bene». Lui mi ha guardato un po' sorpreso. «Tu credi?». «Ma certo. Ti assicuro che oltretutto guidi meglio della maggior parte dei torinesi, che vanno in palla al primo accenno di pioggia. E poi ormai è tempo che tu esca anche senza di me: come hai visto non è così terribile, là fuori». «Va be', se ti fidi di prestarmi l'auto...». «Anselm vai tranquillo. Se hai qualche problema al massimo mi telefoni e io ti vengo a prendere». Così il mio amico si è vestito, pettinato, profumato (mettendosi il solito cesto di frutta fresca in testa come fa ogni volta che esce di sera da quando ha scoperto Carmen Miranda), e ha preso la via della notte. Stavo leggendo il capitolo riguardante le «Istruzioni al Maggiordomo», dove Swift scrive «dovendosi presumere che i commensali di una stessa tavola siano amici, falli bere tutti nello stesso bicchiere senza lavarlo: la qual cosa ti farà risparmiare molta fatica, e inoltre il rischio di romperli. Non dar da bere a nessuno finché non te lo ha chiesto almeno tre volte... E se qualcuno desidera un bicchiere di birra in bottiglia, prima scuoti la bottiglia per vedere se c'è qualcosa dentro, poi assaggiala per sapere che bevanda è, che non ti capiti di sbagliarti; infine asciuga l'imboccatura della bottiglia col palmo della mano, per dimostrare la tua puhzia», quando - saranno state l'una e mezza o le due - è squillato il telefono. Immediatamente ho pensato che fosse successo qualcosa di spiacevole ad Anselm. Non mi sbagliavo. «Senti, qui dei tipi in divisa mi hanno fermato intimandomi l'alt prima ancora che parcheggiassi davanti alla discoteca...». «E allora?». «Uno ha detto agli altri: "Guardate in che stato è questo a forza di prendere pasticche. Non avevo mai visto niente di così peloso, e poi la droga deve avergli deformato i lineamenti". Io tremavo tutto, sai com'è, a me le divise mettono agitazione, è una cosa istintiva, animale direi». «Sì, lo so come fai. Ma adesso dove sei?». «Qui, che aspetto che mi facciano la prova del palloncino e che finiscano di perquisire la macchina. Solo che...». «Solo che?». «Mi hanno trovato addosso delle pasticche». «Delle pasticche? Da quand'è che ti cali, Anselm?». «Ma no, non mi calo: sono quelle tavolette di Vitamina C che prendo tutti gli anni in questo periodo per evitare i raffreddori, lo sai che da noi in Brasile fa caldo, io al tempo di Torino non mi sono ancora abituato...». «E non glielo hai spiegato che si tratta di Vitamina C?». «Sì, soltanto che mi hanno guardato e si sono messi a ridere. Poi mi hanno detto che avevo il diritto di non rispondere alle loro domande perchè... Perché... Tutto ciò che dicevo poteva essere usato contro di me, e mi hanno dato il permesso di fare una telefonata. Questa». «Quante tavolette di Vitamina C avevi con te?». «Tutte quelle che consumo abitualmente: circa una quaranti¬ na». «Una quarantina?». «Sono lungo due metri e mezzo, peso così tanto che non oso più guardare la bilancia, quante vuoi chene prenda? Due?». «Temo che quaranta tavolette siano ben più della quantità considerata di uso personale, Anselm. Secondo me hanno seri sospetti che tu sia uno spacciatore. Brasiliano, per giunta. E con quel copricapo alla Carmen Miranda in testa». «Che cosa faccio? Chiedo loro di assaggiarle? Le tavolette, voglio dire». «Sei pazzo? Roba che scatta subito una denuncia per tentato spaccio alle forze dell'ordine. No, meglio che lasci perdere e ti rassegni a una lunga notte di interrogatori». «E tu? Possibile che non ti venga in mente niente per aiutarmi»». «Fammi pensare... Be', forse una soluzione c'è: posso venire fin lì e spiegare che in realtà sei un formichiere a posto, che sei finito senza volerlo in un giro di Vitamina C più grosso di te...». «Sì, ti sarei grato in eterno...». «Va be', se mi sarai grato in eterno allora lascio perdere il libro e arrivo. Ma aspetta: non dirmi che in macchina ti eri portato anche il borotalco, quello che usi per asciugarti quando sudi in discoteca...». «Sì: l'hanno trovato proprio adesso». 1

Persone citate: Anselm Lb, Carmen Miranda, Jonathan Swift, Swift

Luoghi citati: Brasile, Torino