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DUE SERATE CON MOZART E UGHI DUE SERATE CON MOZART E UGHI I cinque concerti per violino e orchestra per IVnione il 24 e 26 (più l'Anteprima) ■ ITO Ughi ripropone, dopo 13 anni, i cinque concerti per violino e orchestra di Mozart in due serate per l'Unione Musicale. Inoltre, fra l'una e l'altra, darà vita ad una delle quattro Anteprime che consentono ad altrettanti esecutori di illustrare i loro criteri interpretativi. Questo il calendario: mercoledì 24 alle 21, al Teatro Regio, oltre alla «Sinfonia in la maggiore K. 134», i due Concerti K.211 e K.216; giovedì 25 alle 17,30, al Piccolo Regio, l'Anteprima (biglietto alO mila lire); venerdì 26 ancora al Regio, alle 21, i Concerti K. 218, K.207 e K.219. Nell'esecuzione dei brani previsti Ughi avrà a disposizione la quotatissima Orchestra da camera di Praga. Questo corpus di opere, piccolo di numero ma cospicuo nella qualità, costituisce un punto solido di riferimento per i solisti di violino, giacché la funzione concertante è concepita in un modo che va al di là dell'esibizione di bravura. Ha ragione chi osserva che qui il ruolo del solista eguaglia quello drammatico del protagonista d'opera: un segno di maturità artistica tanto più sorprendente se si pensa che questa intera smazzata di composizione nacque nel volgere di pochi mesi, quando Mozart aveva soltanto diciannove anni. Si tratta di una produzione a beneficio dell'uditorio di Salisburgo, dove il giovane musicista prestava servizio come maestro dei concerti. I commentatori vi hanno distinto due livel¬ li di qualità: i primi due (207 e 211) meno evoluti, in quanto echeggiami modelli più antichi come Corelli, e gli altri tre (216, 218 e 219) immersi in pieno nel clima dello stile galante. Tra le curiosità, si può ricordare che il K.216 e il K.218 si palleggiano la denominazione di «Strassburger-Konzert», mentre il K.219 è passato alla storia come «Tùrkisch Konzert» grazie all'inserto esotizzante, che sul più bello del finale strizza l'occhiolino al gusto dell'epoca per le «turcherie». (1. o.]