Riccardo Muti sul podio per il Fai di Leonardo Osella

Riccardo Muti sul podio per il Fai Riccardo Muti sul podio per il Fai iMelodie e sorbetti SARA' la prima volta di Riccardo Muti al Lingotto e questo, dal punto di vista musicale, è un fatto molto importante per Torino. Lunedì 22 novembre alle 20,30 l'Auditorium Giovanni Agnelli ospiterà il grande direttore con l'Orchestra Filarmonica della Scala. Ma l'interesse per il concerto va oltre l'evento artistico, poiché rappresenta un significativo momento d'incontro tra la realtà del Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) e la Fiat, che solennizza anche con la musica i cento anni di vita e di attività. Questo concerto ha proprio lo scopo di raccogliere fondi a favore del Fai e i biglietti sono in vendita tramite il numero verde 800.085.085 o alla sede del Fai stesso in via Arcivescovado 18, tel. 011/530979; ma è anche possibile rivolgersi all'Amit (06/808.83.52), a tutte le agenzie della Banca Commerciale Italiana e al sito Internet www.chartanet.it. Il costo dei biglietti, comprensivo di concerto e dopoconcerto, è di 220 e 180 mila lire per il primo e secondo settore, con riduzione a 200 e 160 per i possessori di tessera Fai che li acquistano tramite il numero verde o alla delegazione Fai di Torino. 11 dopo-concerto prevede un ricevimento degli spettatori in onore del maestro Muti e dell'Orchestra. All'iniziativa hanno aderito molti illustri personaggi, per sostenere una organizzazione li iMelodie L concerto del 22 è un grande avvenimento musicale, ma anche un evento mondano. Sono infatti attesi, oltre a Gianni, Marella e Umberto Agnelli, la presidente del Fai Giulia Maria Mozzoni Crespi, Paolo Fresco, Paolo Cantarella, Gabriele Galateri di Genola, Gianluigi Gabetti, Valentino Castellani, Umberto Allemandi, Romilda Bollati, Evelina Christillin, Marcello Sorgi, Ferruccio De Bortoli, Enzo Ghigo, Mercedes Bresso. Oltre alle musiche meravigliose di e sorbetti Beethoven, Fauré e Ravel, il pubblico che vorrà offrire un aiuto al Fai potrà godersi il sontuoso banchetto a base di risotto alla milanese, gnocchetti verdi alla piemontese e garganelli al ragù di salsiccia con funghi, e poi castagne di cioccolato, paste di mandorla, sorbetti d'arancia, uva e mandarino, uva brinata, fichi secchi con noci e cioccolata preparati dalla Daturi e Motta e serviti nell'immensa sala ricevimenti addobbata in colori autunnali. culturale davvero benemerita. Ma qual è il programma che Riccardo Muti ha in serbo per quella sera? Com'è logico, si tratta di pagine che uniscono alla bellezza artistica l'immediata piacevolezza. L'avvio verrà dato dalla «Sinfonia in do minore» di Ludwig van Beethoven; la grandiosa Quinta, insomma, con il celebre «tema del destino» che ne contrassegna il veemente inizio. Su questo piccolo nucleo Beethoven erige una poderosa architettura che ha fatto scorrere torrenti d'inchiostro e sbrigliare fin troppo la fantasia. E' comunque indubbia la sensazione di un'impresa epica, di una convinta autoaffermazione di fronte al mondo, in una parola di un messaggio grandioso che in effetti l'ascoltatore coglie fin da quando, nel 1808, venne eseguita per la prima volta. Seguirà una delicata pagina di Gabriel Fauré, la Suite dalle musiche di scena per «Pelléas et Mélisande», in tre parti («Prelude», «La fileuse», «Sicilienne») alle quali se ne può aggiungere una quarta («Molto adagio»). L'ultima pagina in programma è il «Bolero» di Maurice Ravel. Qui Muti avrà modo di sfoggiare la sua straordinaria abilità nel dosare il crescendo che porta l'ascoltatore al calor bianco fino alla liberatoria modulazione delle ultime battute. Leonardo Osella Riccardo Muti sul podio per il Fai f

Luoghi citati: Genola, Torino