Scoprire il sovrallenamento al primo indizio

Scoprire il sovrallenamento al primo indizio MEDICINA DELLO SPORT Scoprire il sovrallenamento al primo indizio Test su 15 atleti a Torino durante una gara di canottaggio sul Po Ni ELL'ATTIVITÀ' sportiva agonistica è importante identificare, il più presto possibile, quella condizione nota come «sovrallenamento» che conduce a uno stress cronico, con fattori tossici soprattutto a carico del sistema nervoso e, come conseguenza, ridotte prestazioni sportive. Il sovrallenamento si presenta, specie nello stadio iniziale, con caratteristiche non ben definite, difficilmente differenziabili dai normali fenomeni di adattamento all'allenamento intenso e dalla risultante fatica. Inoltre l'atleta spesso non riconosce alcuni sintomi precoci (cefalea, stanchezza eccessiva, noia) e, quasi invariabilmente, non li riferisce all'allenatore o al medico. A questa fase segue il quadro conclamato del sovrallenamento, con alterazioni dello psichismo e sintomi a carico dei diversi organi e apparati (cardiocircolatorio, respiratorio, digerente), cui concorrono molteplici fattori (fisiologici e psicologici), come l'età e l'interazione con l'ambiente (allenatore, dirigenti, attesa dell'evento agonistico di rilievo). E' importante identificare in modo oggettivo lo stadio precoce del sovrallenamento, prima che compaia il quadro clinico conclamato, il cui elemento caratterizzante è lo stress. A tutt'oggi, tuttavia, non esiste un iter diagnostico del sovrallenamento che sia davvero valido. L'elemento anatomo-funzionale integrante le funzioni neuroendocrine e immunitarie è rappresentato dall'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che risulta attivato da qualsiasi situazione stressante. Si può prevedere che valutazioni simultanee e ripetute dei parametri fisiologici sopra descritti nel corso delle diverse fasi di allenamento dell'atleta possano consentire di individuare precocemente una condizione di stress psico-fisico, spia di incipiente sovrallenamento. Domenica 14 novembre si è svolta a Torino una gara di canottaggio della durata di circa due ore, aperta a vogatori di ogni livello agonistico e classe di età. Questo appuntamento agonistico ha offerto un'opportunità per lo studio delle risposte integrate, neuro-umorali e immunitarie, ad una prestazione atletica massimale. Hanno partecipato al test 12-15 atleti di età inferiore ai 35 anni. Le variabili esaminate sono: 1 ) elettrocardiogramma e attività respiratoria pervia transtelefonica (tramite Cardguard sport model) per la valutazione della frequenza cardiaca e delle sue componenti di variabilità; 2) campioni di saliva per la determinazione del cortisolo e dei parametri immunologici. Le registrazioni elettrocardiografiche e i prelievi di saliva sono stati effettuati il giorno della gara 1 -2 ore prima della competizione e 3 ore dopo la fine della gara. Le stesse variabili saranno poi esaminate nel corso di una normale giornata di allenamento durante la stagione agonistica seguendo il medesimo schema, lì gruppo di ricerca è coordinato da Massimo Pagani dell'Università di Milano. Il fine del progetto ò identificare precocemente la condizione di sovrallenamento tramite la misurazione simultanea di diversi parametri biologici che esplorano la funzione di sistemi fisiologici tra loro integrati e correlati alle condizioni di stress, come il sistema neuroendocrino e quello immunitario. I parametri presi in considerazione sono: 1 ) la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e la variabilità delle stesse; 2) il collisolo libero e 3) le citochine nei campioni di saliva. Nel sovrallenamento ò infatti evidènte una alterazione del controllo neurovegetativo cardiovascolare. Il sistema nervoso simpatico svolge un ruolo fondamentale nel tradurre in risposte fisiologiche il processo di elaborazione cerebrale dello stress percepito dal soggetto. Nell'atleta in sovrallenamento la frequenza cardiaca aumenta come conseguenza dell'iperattività simpatica; e anche nei casi in cui la frequenza cardiaca non aumenta, si notano i segni precoci dell'iperattivita simpatica attraverso l'analisi della variabilità della frequenza cardiaca. E' dimostrato che sotto stress si ha un aumento delle oscillazioni spontanee della frequenza cardi ica nella banda delle basse frequenze (indice di attivazione simpatica). Per quanto riguarda il collisolo, è noto che lo «stress», sia di tipo fisico che psichico, determina un'amnentata secrezione di questo ormone. E' anche provato che lo «stress» determina una alterazione delle risposte immunitarie, ben rilevata dalla determinazione delle citochine. In particolare, l'attivila fisica intensa non ben controllata può ridurre l'attività del sistema immunitario, predisponendo il soggetto a infezioni. Mario Dalmasso Nella foto canottieri in allenamento sul Po. tradizionale sede di navigazione a remi, competitiva e da diporto

Persone citate: Mario Dalmasso, Massimo Pagani

Luoghi citati: Milano, Torino