Un veleno vince la paralisi di Angelo Conti

Un veleno vince la paralisi La tossina è stata sperimentata con successo a Torino su pazienti costretti sulla sedia a rotelle Un veleno vince la paralisi Iniezioni di botulinaper chi non camminapiù Angelo Conti TORINO _ Una terribile tossina, studiata per anni come potenziale arma chimica, sta diventando una insostituibile alleata dei medici nella lotta alle paresi, miche le più gravi: ó capace di l'art: riprendere l'uso degli arti a persone che, anche da anni, parevano irrimediabilmente condannate ad una sedia a roteili;. La tossina è quella del botulismo, una malattia in genere legata al consumo di cibi avariali, e l'uomo che la sta sperimentando con sempre maggior successo a Torino e il professor Maurizio Bellucci Sessa, primario dell'Ospedale Maria Vittoria. Quella che illusierà oggi e domani in un convegno organizzato dall'Als3 e dalla Simfer (all'Istituto Don (Inocchi in viale Settimio Severo fì5, a Torino, a partire dallo 0) è comunque ben più di una speranza: i molti casi in trattamento, pur con disparità di risposta, ne stanno conformando l'efficacia anche; verso pazienti costretti da anni su una carrozzella. La tossina botulinica ó causa di una malattia neuropatica detta botulismo, in genere causata da cibi avariati. Il termine botulismo deriva da botulus (in latino salsiccia) ed ó stato rilevato per la prima volta in Svezia, alla fine del XVIII secolo, quando colpì 13 persone che avevano condiviso salsicce contaminate. L'utilizzo modico della botulina, anche grazio ai risultati ottenuti a Torino all'Asl3 ed al Regina Margherita, è invece molto più recente e sta entrando ora in una nuova fase, sorprendente anche per gli stessi ricercatori. I primi, ad intuirne un possibile uso medico, orano stati, nel '73, i medici dello Smith-Kettlewell Eye Research di San Francisco, che dimostrarono semplicemente che si potevano selettivamente indebolire i muscoli oculari di scimmie inoculando localmente quantità minutissimo di tossina botulinica. L'efficacia di questo trattamento fu presto verificata, ma la diffusione della terapia fu per anni limitatissima, forse a causa del timore reverenziale verso un «farmaco» considerato anche un potentissimo veleno. Solo recentemente l'uso terapeutico della neurotossina botulinica c stato progressivamente (-steso alla cura di distonie di muscoli più grandi e, ancor più recentemente, anche a quella delle paresi. Ma non solo, visto che l'iniezione di piccole; quantità di tossina nei muscoli della testa ha dimostralo efficacia nel combattere i dolorosi attacchi di cefalea tensiva. La terapia è applicata anche nella correzione dolio strabismo: paralizzando i muscoli oculomotori è possibile rimettere in asso l'occhio. Altri campi di utilizzo della bpttmp/T botulina sono nella chirurgia plastica: è stato infatti accertato che microscopiche dosi introdotte in corrispondenza del muscolo corrugatore del sopracciglio e dell'orbicolare del¬ l'occhio consentono di bloccare la mimica ed ottenere l'appianamento delle rughe. Un altro successo, non secondario, di sperimentazioni e studi è quello di avere spostato l'interesse sulla botulina da ipotetici scopi militari a quelli più nobili della cura delle malattie. Cercando di fabbricare una terribile arma chimica, capace di uccidere milioni di uomini (bastano 20 nanogrammi a provocare la morte di una persona), si è invece arrivati ad un farmaco straordinario, capace di ridare movimento e vita a chi pareva per sempre condannato ad una carrozzella. La sostanza agisce sui muscoli Si studia l'utilizzo anche per la chirurgia plastica e oculistica Il professor Maurizio Bellucci Sessa A destra alcuni paraplegici

Persone citate: Maurizio Bellucci Sessa, Smith-kettlewell

Luoghi citati: San Francisco, Svezia, Torino