Petrolio nell' Acqua, emergenza a Imperia
Petrolio nell' Acqua, emergenza a Imperia All' origine dell'incidente la rottura di un serbatoio in un'azienda di trasporti Petrolio nell' Acqua, emergenza a Imperia Rifornimento con autobotti Stefano Delfino IMPERIA Sgorga petrolio dai rubinetti di Imperia: tracce di idrocarburi, in quantità da tre a cinque volte superiori al limite consentito, sono state trovate ieri pomeriggio nell'acquedotto, dopo l'analisi dei campioni prelevati in alcune zone della città. L'acqua non è potabile non soltanto nel capoluogo, ma il divieto di adoperarla per usi alimentari è stato esteso anche agli altri Comuni costieri serviti dall' Amat (l'azienda speciale che gestisce i servizi idrici), come Diano Marina, San Bartolomeo al Mare, Cervo e, nell'entroterra, Diano Arentino. E' stato d'emergenza: in serata, il prefetto Montebelli ha convocato un summit di tecnici e di amministratori per fare il punto della situazione e stabilire quali provvedimenti adottare. E' stato costituito un gruppo di crisi e un centro operativo misto. Le cause dell'inquinamento? Ancora non sono state accertate con precisione. Sarà un'inchiesta a individuarle. Ma, secondo notizie d'agenzia, riprese anche dal Tg regionale, pare che l'infiltrazione di carburante, forse gasolio, sia legata alla rottura di un serbatoio di combustibile della Riviera Trasporti, la società di trasporti pubblici che ha i suoi depositi nella vallata dell'Imperiese. In seguito al guasto, l'olio minerale si sarebbe riversato nei pozzi dell'acqua che si trovano poco distante. Sono stati i carabinieri a segnalare l'accaduto. L'Arpal, l'agenzia regionale per l'ambiente incaricata delle analisi, ha dato un responso inquietante: nella centrale di Rio Oliveto erano presenti 57 microgrammi di idrocarburi per litrq, 34 in piazza della Vittoria (accanto al Municipio) e 27 in via Schiva a Oneglia, mentre la tolleranza è di 10. L'allarme è scattato intorno al' S 17. Con un'ordinanza, il sindaco Luigi Sappa ha subito disposto la non potabilità dell'acqua, mentre le auto della Polizia urbana hanno avvertito con megafoni la popolazione, anche negli altri centri della Riviera. Inutile anche la bollitura e proibito bere l'acqua, adoperarla per cucinare o lavare stoviglie: secondo le autorità sanitarie, il suo ingerimento potrebbe provocare problemi gastrointestinali, enteriti, bruciori allo stomaco, alla bocca e alle vie respiratorie. L'ospedale del capoluogo è stato rifornito direttamente dal- l'Amat, attraverso un acquedotto supplementare, quello di Rezzo. Altrettanto è stato fatto con il pastificio Agnesi. Un serbatoio di riserva, alimentato dalle condutture del Rqja è stato aperto per consentire ai fornai di approvigionarsi per fare il pane. Oggi, si penserà a collega re anche asili, scuole e ospizi a reti idriche alternative e «pulite». E inoltre, precisa il sindaco Sappa, «saranno allestiti servizi di autobotte per la distribuzione di ac- qua potabile, almeno in tre punti della città: ci stiamo inoltre adoperando perchè si possa far convergere su Imperia forniture di acqua minerale a prezzo politico». Sull'Imperiese, insomma, è tornato drammaticamente l'incubo della sete, che aveva attanagliato la zona nell'estate del '90. Allora la carenza di acqua era dovuta alla siccità. Adesso a un nemico pericoloso e invisibile, che si è infiltrato nelle tubazioni. «Tra rio Oliveto e piazza della Vittoria, sono stati registrati 23 microgrammi di idrocarburi di meno. Dov'è finita questa differenza? Fino a che le condutture non saranno ripulite, il rischio continuerà a incombere», dice Alberto Vaccari, direttore dell'acquedotto. Da ieri pomeriggio sospesa l'erogazione Il Comune: forniremo bottiglie di minerale a un prezzo politico Da ieri pomeriggio l'acquedotto di Imperia è in tilt
Persone citate: Agnesi, Alberto Vaccari, Amat, Luigi Sappa, Oliveto, Sappa, Stefano Delfino
Luoghi citati: Cervo, Diano Arentino, Diano Marina, Imperia, Rezzo, San Bartolomeo Al Mare
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