Firenze blindata per Hillary superstar di Maria Corbi
Firenze blindata per Hillary superstar Cena di gala con Benigni e regali per le first-lady, così la città accoglierà gli ospiti Firenze blindata per Hillary superstar Maria Corbi ROMA DI OMANI Firenze apre le porte ai leader progressisti dell'occidente. Un'occasione di confronto politico - tema della conferenza di domenica è «Progressive Governance in the XXI Century» - ma soprattutto un evento mediatico e l'occasione mondana più ambita degli ultimi tempi. Tutti vogliono esserci e il cerimoniale di Palazzo Chigi ha più di un grattacapo nel tenere a bada le telefonate che pietiscono un posto a tavola. Ma il presidente del Consiglio Massimo D'Alema e gli addetti della Casa Bianca sono stati chiari: non più di 220 persone sabato sera a Villa La Pietra dove la New York University - che ha organizzato la conferenza sul «Riformismo» di domenica insieme all'Università europea - offre un pranzo in onore di Hillary Rhodam Clinton premiata con il «Dwight Opperman Award». E sarà Tei, la «first» delle first ladies a parlare prima di sedere a tavola sul «ruolo della società civile nella gestione dei nuovi rapporti internazionali» (l'altro discorso lo terrà il presidente della Ue, Romano Prodi). Ormai in tutte le occasioni, anche quelle ufficiali, Hillary vuole essere chiamata con il suo cognome da ragazza. Si prepara alla scalata di Capitol Hill e vuole marcare la differenza da Bill. C'è chi scommette che presto «Clinton» scomparirà dai biglietti da visita. Per ora Hillary in viaggio ufficiale in Europa fa ancora parte del seguito «rosa». E' nel gruppo delle mogli insieme a Cherie Blair, Ruth Cardoso e Linda D'Alema (anche lei attaccatissima al suo cognome da ragazza, Giuva) mentre Doris Schroeder, e Silviane Jospin hanno dato forfait. Questo stare «un passo dietro» inizia a darle fastidio. E proprio questo ruolo poco definito della first lady Usa ha creato problemi a Palazzo Chigi nel definire un programma per le consorti che non saranno presenti al breakfast di lavoro dei mariti a Palazzo Vecchio nella sala «dei Duecento» trasformata per l'occasione in un salotto (sono stati riappesi anche gli arazzi medioevali). Un itinerario turistico per le lady progressiste è stato comunque tracciato, ma resta il punto interrogativo sulle intenzioni di Hillary. Se vorrà seguire i lavori della conferenza pare improbabile che le altre mogli vadano in giro per la città a visitare il museo di Santa Maria del Fiore, l'opificio di pietre dure, l'antico setificio di San Frediano e al museo di Richard Ginori. Da Ferragamo non perdono tutte le speranze di ricevere visite «vip». Quando venne ad ottobre Hillary scelse nella boutique di palazzo Feroni Spini due borse e un cappotto nero foderato di foulards di seta. In ogni caso i Ferragamo lasceranno negli alberghi (Grand Hotel ed Excelsior) a tutte le signore una stola di seta color bronzo ricamata con fili di velluto nero. Per gli uomini portacravatta e tre cravatte. Per Chelsea Clinton, che forse il prossimo anno studierà a Firenze alla New York Univer- sity, sono stati scelti un piumino d'oca e un paio di stivali. Mancherà il tempo per fare un giro nei negozi e allora saranno i negozi ad andare dalle first in una suite dell'Excelsior organizzai a come un piccolo «shop». Le mondanità di questa tre giorni all'ombra di un gigante Ulivo inizia questa sera con una cena data in casa della marchesa Bona Frescobaldi che ospiterà i vertici dell'Università Americana. Ma l'evento più atteso è la cena di sabato a Villa La Pietra, la prestigiosa sede lasciata in eredità alla New York University da sir Harold Acton. Si è aggiudicato un cartoncino anche Roberto Benigni. Per l'occasione il terrazzo che affaccia sul giardino neorinascimentale - presidiato da un esercito di tiratori scelti nascosti - sarà trasformato in una sena decorata con ghirlande di alloro e limoni e illuminato ad arte da due storiche dell'arte che curano la collezione Acton. Dna «vetrata» apre lo sguardo su Firenze, Alla cena penserà Angiolo Barni, giovanissimo cuoco amato dal bel mondo toscano, che partito da un alimentari di l'iato è arrivato a preparare per i big della politica internazionale un menù «toscano». Pei'dolce una sfoglia caramellata alla crema e frutti di bosco. Dalla Casa Bianca hanno fatto sapere, racconta Barni, che era meglio svitare la cioccolata. Gli esclusi dal pranzo saranno «sfamati» a palazzo Corsini. Ma quésta divisione degli ospiti in seria «A» e «B» ha creato malumori, Incidenti «diplomatici» ci sono stati anche per la colazione di sabato a palazzo Vecchio - governata in cucina da Vissani, il cuoco di fiducia di D'Alema - dove i big riceveranno in dono dal sindaco un tondo d'argento ispirato a un affresco del Vasari mentre le signore troveranno al tavolo una borsa-pezzo unico disegnata da Giulia Ligresti. Visti i posti limitati, nelle sale delle Udienze e dei Gigli, anche le mogli di ambasciatori e ministri presenti sono state escluse. Si dovranno accontentare del buffet per 450 persone allestito nel cortile dell'anagrafe. Vissani in cucina con il giovane Barni Bandito il cacao «La Casa Bianca non vuole saperne» A sinistra i Clinton con la figlia Chelsea Qui sopra Villa La Pietra
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