Da Bill Clinton a Lionel Jospin via al vertice dei progressisti

Da Bill Clinton a Lionel Jospin via al vertice dei progressisti SEI LEADER A CONFRONTO SU «TERZA VIA» E GLOBALIZZAZIONE Da Bill Clinton a Lionel Jospin via al vertice dei progressisti Francesco Matteini corrispondente d3 FIRENZE Sui documenti ufficiali, l'espressione «Terza via» non compare mai, la si è evitata per non urtare la suscettibilità di qualche ospite. Ma è soprattutto di questo che discuteranno a Firenze i leader progressisti dell'Occidente: così, domani e domenica, a Palazzo Vecchio, Tony Blair, Fernando Cardoso, Bill Clinton, Massimo D'Alema, Lionel Jospin e Gerhard Schroeder confronteranno le proprie posizioni sul tema «Il riformismo nel XXI secolo». Posizioni non precisamente collimanti e che si possono riassumere così: da una parte Tony Blair, impegnato a sostenere le tesi della Terza via (grosso modo, una via di mezzo fra la socialdemocrazia e il neo-liberismo), con gli Usa di Bill Clinton come modello da seguire; dall'altra, il francese Lionel Jospin, più propenso, almeno sul piano della teoria politica, a difendere la tradizione. Poi, c'è Massimo D'Alema, che in questo momento si presenta come un «ponte» fra le due visioni. In concreto, a Firenze si parlerà di globalizzazione (come regolarla?), di Welfare (come riformarlo?), di disoccupazione (come frenarla?), di ambiente (come difenderlo?). In attesa degli ospiti - i primi arriveranno oggi - Firenze è diventata una città sotto sorveglianza. Una sofisticatissima centrale comunicazioni, per fare un esempio, è stata allestita all'ultimo piano dell'Hotel Excelsior dai tecnici Usa per vegliare su Bill Clinton. La conferenza, organizzata dall'Istituto universitario europeo e dalla New York University School of Law, si terrà a Palazzo Vecchio. Nel Salone dei Cinquecento si terranno i lavori veri e propri; il Salone dei Dugento servirà come zona di incontro fra leader; la sala dei Gigli ospiterà il pranzo di lavoro offerto agli ospiti dal sindaco Leonardo Domenici. A cucinare per i poterti del mondo sarà Gianfranco Vissani, il cuoco preferito da D'Alema, aiutato dal pratese Angiolo Barni che avrà il compito di preparare anche la cena del sabato sera offerta agli ospiti dalla New York University a Villa La Pietra. Per garantire la perfetta sintonia con la splendida Sala dei Gigli, la Richard Ginori, che ha avuto il compito di allestire la tavola, ha previsto piatti impreziositi con piccoli gigli che riprendono quelli che decorano le pareti. Immancabile qualche dono in ricordo dell'appuntamento per le first lady e anche peri mariti. Questa sera, occhi puntati sul palazzo dei Marchesi Frescobaldi in S. Spirito, dove è annunciata una cena esclusiva con i vertici della New York University. Tra i vip cittadini si è già scatenata una corsa per essere tra gli invitati. Ed è proprio la marchesa Bona Frescobaldi che sta cercando di organizzare per il gruppo di first lady una visita all'Antico Setificio Fiorentino, nel popolare quartiere di San Frediano. Impressionanti i numeri che fanno da contorno al vertice. Tanto per rendere l'idea, basti pensare che la delegazione americana ha prenotato 500 camere e quella brasiliana 200; per accontentare tutti, con Firenze che è sempre piena di turisti, sono stati «requisiti» gli hotel di mezza Toscana. Saranno ottocento, poi, i giornalisti che troveranno posto nella Fortezza da Basso, collegata attraverso maxi-schermi con i lavori che si svolgeranno in Palazzo Vecchio. Ai costi dell'organizzazione hanno contribuito sei super sponsor (Cassa di Risparmio di Firenze, Banca Toscana, Fiat, Enel, Telecom, Eni), che hanno versato 300 milioni ciascuno. Tutto pronto, quindi. Con un'incognita: il controvertice organizzato dagli autonomi della sinistra antagonista e dei centri sociali, che hanno annunciato una «calata» su Firenze per manifestare contro il neoliberismo. Roberto Benigni sarà alla cena con i Clinton domani sera