Già ridata la pensione all'80% dei falsi invalidi

Già ridata la pensione all'80% dei falsi invalidi Vìnti i ricorsi: gli assegni erano revocati Già ridata la pensione all'80% dei falsi invalidi La decisione presa dopo le revisioni LAnmia e ora semplificare le pratiche ROMA L'ottanta per cento delle pensioni di invalidità revocate sono state, in sede giudiziale, revisionate a favore dei ricorrenti. Non si trattava quindi di falsi invalidi, ma di veri invalidi. Il dato è dell'Annue (Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili) ed è stato fornito dal presidente Alvido Lambrilli al convegno internazionale, promosso dalla stessa associazione per elaborare un pacchetto di proposte da inviare al governo. «In nome della campagna "anti falsi invalidi", di per se giusta - ha detto Lambrilli - si sono perpetrati ingiusti ed ingiustificati eccessi da parte delle Commissioni mediche del ministero del Tesoro che hanno creato anche autentici drammi e gravi disagi agli interessati. Il ministero del Tesoro si vanta di aver revocato, dal 1990 al 1999, ben 70.926 pensioni con un risparmio, così viene chiamato, di oltre 440 miliardi di lire. Dai dati in possesso dell'Annue, almeno l'80 per cento di queste valutazioni - ha sottolineato - sono state poi revisionate a favore dei ricorrenti con aggravi di spese legali, interessi e rivalutazioni; così che ir"Tisparmio si traduce per lo stato in un aggravio di spesa, oltre che di sconforto per le persone che nessuno potrà mai ripagare. Mi chiedo quindi - ha proseguito Lambrilli - la convenienza per l'erario di simili operazio¬ ni. È anche per questo che invochiamo semplificazione ed armonizzazzione dell'attuale sistema». Ed è proprio alla semplificazione delle procedure che il presidente dell'Annue ha concentrato la sua attenzione. Ad esempio, un invalido che chiede una pensione di invalidità «viene martoriato» dalle procedure. Questo 1' iter burocratico: domanda alla Asl; visita medica della commissione della Asl; il verbale trasmesso per controllo alla commissione del Tesoro; la commissione medica periferica del tesoro controlla il verbale di riconoscimento; dopo 60 giorni se la commissione periferica non decide, il verbale di riconoscimento diventa definitivo; il verbale della Asl viene inviato alla Prefettura e all'interessato se il grado di invalidità è superiore al 74%; la Prefettura accerta il requisito del reddito e se è favorevole emette il decreto di concessione o di diniego; il decreto viene inviato all'Inps per il pagamento. Tutte procedure che, per Lambrilli, impiegano anche 3-4 anni; un tempo eccessivo per chi si trova in stato di difficoltà fisica ed economica. Il presidente dell'Annue ha morite criticato la" rifòrlKa" dei patronati airesame del Senato perché «si assegna a questi gli spazi che finora hanno avuto le associazioni. Crea una drammatica situazione di potenziali conflitti. Speriamo in un emendamento». lAnsal Il ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Cesare Salvi

Persone citate: Cesare Salvi, Lambrilli

Luoghi citati: Roma