Cecenia, Eltsin sfida Clinton

Cecenia, Eltsin sfida Clinton Il presidente russo se ne va, intesa in extremis evita il fallimento del summit Cecenia, Eltsin sfida Clinton Lite a Istanbul, poi unfragile compromesso ISTANBUL. «Presidente Eltsin, uno dei momenti più avvincenti della mia vita è stato quando tu ti alzasti su quel carro armato a Mosca. Se ti avessero messo in prigione, spero che tutti i leader riuniti attorno a questo tavolo si sarebbero battuti per te e per la Russia invece di dire, beh, è una vicenda interna russa, non dobbiamo immischiarci». E' stato questo il momento-chiave della giornata, il più elettrico. A sorpresa, Bill Clinton ha interrotto il suo discorso agli altri cinquantatré leader riuniti a Istanbul al vertice dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) e si è rivolto a Boris Eltsin rievocando quella celebre scena a Mosca che colpi il mondo nell'agosto del 1991. Pochi minuti prima, in quella stessa assemblea, il leader russo aveva tuonato violentemente contro le proteste occidentali sulla Cecenia: «Non ho alcuna intenzione di negoziare con banditi e assassini. E quanto al diritto all'ingerenza, abbiamo visto a che cosa porta. Basta tener presente l'aggressione della Nato, diretta dagli Stati Uniti, contro la Jugoslavia». Tra Clinton e Eltsin c'è stato un incontro: al termine, il leader russo, corrucciato, ha anticipato la partenza per Mosca. Alla fine, però, è stato trovato un compromesso sulla Cecenia. Un compromesso sofferto, reso possibile soltanto grazie a un faticoso negoziato condotto congiuntamente dai ministri degli Esteri del gruppo del «Quint» - Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Germania e Francia - con il collega russo Igor Ivanov. A meno di sorprese dell'ultima ora, dunque, oggi sarà firmata una dichiarazione sulla Cecenia in cui si riconosco l'integrità territoriale della Russia ma si stabilisce anche che le norme dell'Osce vanno rispettate. di Robilant. Molinari e Zatesova ALLE PAGINE 2 E 3

Persone citate: Bill Clinton, Boris Eltsin, Clinton, Clinton Lite, Eltsin, Igor Ivanov, Molinari, Quint