«So chi ha rapito Antonio» di Fulvio Milone

«So chi ha rapito Antonio» I familiari dello scomparso: il ragazzo ha informato il capoclan delle nostre condizioni economiche «So chi ha rapito Antonio» Foggia, ilpadre accusa anche ilfiglio delboss Fulvio Milone inviatoTcERIGNOLA ~ Per la gente del paese è «la saletta», un locale saturo di fumo e delle risate dei ragazzi che si danno da fare attorno ai videogames. li' qui la chiave del mistero della scomparsa di Antonio Perrucci Ciannarnea, un ragazzo di sedici anni allegro e senza grilli per la testa, con la passione per le arti marziali, Gli amici lo hanno visto per l'ultima volta alle sei di sera di domenica 7 ottobre mentre saliva su una Mercedes nera, l'auto di un tipo pericoloso: un uomo legato alla Sacra corona unita, la mafia pugliese, che dopo quattro giorni è fuggito sotto il naso di polizia e carabinieri. Antonio è rimasto vittima di un sequestro-lampo, non certo il primo in questi ultimi mesi. Per riabbracciarlo i genitori hanno versato un riscatto di cento milioni, ma l'ostaggio non è tornato a casa. L'hanno ucciso perché ha tentato di reagire al rapimento, come sospetta il magistrato?. Spera ancora la madre Antoniet ta, che ha lanciato un appello straziante: «Per carità ridatemi mio figlio, Antonio torna da noi». Per ora non resta che raccontare questa storia, che è storia di mala ma anche di ritardi e di errori nelle indagini. LA SCOMPARSA. E' domenica 7 ottobre. Antonio va con i soliti amici nella «saletta», un circolo ricreativo clic si trova sotto casa della famiglia Caputo: un cognome che fa tremare a Confinola, un eentro di oltre 50 mila anime a trenta chilometri da Poggia. Sono invece gente perbene i Perrucci Ciannarnea: il ragazzo, che frequenta il secondo anno del liceo artistico e dopo le lezioni aiuta il padre nella bottega di marmista, e molto legato ai genitori. Dovrebbe rincasare non più tardi delle undici, ma le ore passano senza che dia notizie di sé. Poco prima dell'alba, Gerardo, che non sa più dove sbattere la testa, sveglia gli amici del figlio, che gli dicono (li aver visto Antonio davanti alla «saletta» con Angelo Caputo, il fratello del capo della Sacra corona unita a Cerigliela. Trova perfino il coraggio di affrontare il boss. «Dov'è mio figlio?», chiede, e Angelo Caputo scrolla le spalle mentre dice: «L'ho visto, abbiamo fatto un giro in macchina e poi l'ho lasciato li, davanti alla saletta». Il RAPIMENTO. «La polizia dice che se avessimo collaborato, se avessimo denunciato subito la scomparsa del ragazzo invece di pagare il riscatto, forse Antonio sarebbe già stalo liberato e quest'incubo sarebbe solo un ricordo», sostengono con rabbia i parenti, che raccontano di essersi rivolti inutilmente ai carabinieri. «Dopo una notte di angoscia, alle 7 del mattino di lunedi abbiamo bussato alla caserma per segnalare la scomparsa di Antonio. Com'è andata a finire? Il piantone ci ha mandati indietro, ha detto che il maresciallo non era ancora arrivato e che dovevamo tornare alle 9». Ma prima dei carabinieri sono entrali in azione i rapitori. Il telefono di casa Perrucci Ciannarnea ha squillato poco dopo le 8,30. «C'è Gerardo? Ditegli di accendere il telefonino», ha chiesto una voce in dialetto pugliese. E il padre di Antonio ha avuto un tuffo al cuore quando ha risposto al cellulare. Un uomo gli ha detto: «Se vuoi rivedere tuo figlio vivo prepara cento milioni». IL CELLULARE E IL RISCATTO. Attraverso il telefonino i rapitori fanno capire a Gerardo che tutta la famiglia Perrucci Ciannarnea è sotto controllo: «State perdendo tempo, fate presto -. dicono -. Siamo gente d'onore, se non farete scherzi vi restituiremo Anto nio». Alle cinque della sera il danaro è pronto. Il compito di consegnare il riscatto èaffidatoaunozio dell'ostaggio, che segue le istruzioni impartite ancora una volta via cellulare. «Fermati in via San Marco, metti i soldi in una busta bianca e poggiali sul cruscotto. Quando vedrai due vecchie poltrone abbandonate sul marciapiede, accanto a un cumulo di rifiuti, scendi e lascia la busta su un bracciolo». Lo zio del ragazzo obbedisce, e i rapitori sembrano soddisfatti: «Vai avanti, prosegui fino al terzo cavalcavia. Ti faremo un segnale e potrai prenderti Antonio». L'ATTESA E LA DENUNCIA. Da quel momento i sequestratori non si faranno più sentire, e di Antonio scomparirà ogni traccia. Durante la notte i genitori sconvolti si rivolgono alla polizia. Gerardo dice chiaramente che sospetta Angelo Caputo del rapimento. Racconta che probabilmente il figlio di Angelo, Leonardo, di 18 anni, che conosce il rapito, ha passato le informazioni al padre sulle condizioni economiche della famiglia Ferrucci Ciannarnea e sugli spostamenti del ragazzo. «Speravamo che la polizia facesse qualcosa, invece è accaduto un episodio incredibile - raccontano i familiari di Antonio -, Angelo Caputo ha preso un aereo per Santo Domingo il 12 ottobre. Il giorno precedente il magistrato aveva emesso un decreto di fermo nei suoi confronti. Perché nessuno ha segnalato il suo nome ai posti di frontiera e agli aeroporti? Com'è possibile che un pregiudicato sospettato di a ver compiuto un sequestro di persona lasci indisturbato il paese?». «La magistratura ha emesso un mandato di arresto e nessuno lo ha segnalato ai posti di frontiera e agli aeroporti» Antonio Perrucci Ciannarnea, il ragazzo di 16 anni scomparso dal 7 ottobre. Nell'altra foto il palazzo dove l'adolescente viveva con i genitori. Secondo il pm dell'antimafia di Bari, il ragazzo potrebbe esser stato ucciso nonostante il padre abbia pagato un riscatto di cento milioni

Luoghi citati: Bari, Foggia, Santo Domingo