Due missioni sul Bosforo p

Due missioni sul Bosforo p UE PRIORITÀ' DI D'ALEMA E DINl Due missioni sul Bosforo p Un gesto di disponibilità da Mosca, pace su Ocalan retroscena Maurizio Molinai-i inviato a ISTANBUL 'Italia arriva al vertice dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) con un duplice obiettivo: evitare lo scontro fra l'Occidente e la Russia sull'emergenza umanitaria in Cecenia; chiudere una volta per tutte con la Turchia la crisi bilaterale iniziata un anno fa con l'arrivo a Roma del leader del Pkk, Abdullah Ocalan. La prolungata offensiva militare russa in Cecenia e gli oltre 200 mila profughi civili che ha già causato sono stati ieri sera al centro della cena offerta nel Palazzo di Venezia - sede del nostro consolato - dal ministro degli Esteri, Lamberto Dini, al Segretario di Stato, Madeleine Albright, e ai colleghi di Gran Bretagna, Francia e Germania. Il «gruppo dei cinque» ha affrontato anche la situazione in Kosovo, il caso-Milosevic e i programmi di ricostruzione dei Balcani affidati al «Patto di Stabilità». Ma sono state le violenze in atto nel Caucaso a sollevare le maggiori preoccupazioni nei cinque Paesi occidenta- li che hanno cementato la loro collaborazione nel «Gruppo di contatti» durante la guerra in Kosovo. E Dini, al termino della cena, non ha nascosto il timore che la polarizzazione di posizioni fra occidentali e russi sulla Cecenia rischi di pregiudicare la firma degli accordi del summit sulla sicurezza in Europa. «Bisogna evitare lo scontro con la Russia» ha detto il capo della Farnesina, sottolineando comunque la necessità che Mosca «moderi» il suo intervento militare contro i ribelli del Caucaso. «La crisi in Cecenia riguarda anche l'Unione Europea, se non altro per vicinanza geografica» ha aggiunto Dini, lasciando intendere che gli europei potrebbero esercitare un ruolo di mediazione durante il summit. «La Russia ha sempre sostenuto l'importanze del ruolo del¬ l'Osco nel governo dei conflitti e nell'opera di ricostruzione aggiunge il sottosegretario agli Esteri per l'Europa, Umberto Ranieri - e adesso ha l'occasione di dimostrare in Cecenia la sua determinazione nel farne uno strumento attivo per la sicurezza comune». L'Italia non vuole fare un processo alla Russia ma chiede a Mosca disponibilità a discutere l'emergenza umanitaria veri¬ ficatasi in seguito al massiccio intervento armato. «Teniamo conto delle ragioni di Mosca, della necessità di combattere ii terrorismo e di salvaguardare la propria integrità territoriale - spiega Umberto Ranieri, che ha discusso i dossier del summit con il presidente del Consiglio Massimo D'Alema sul volo che li ha portati ad Istanbul ma la Russia sta facendo un uso sproporzionato di forza militare in Cecenia, causando vittime e gravissime sofferenze alla popolazione civile, che è in fuga». «11 summit dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è il luogo più appropriato per porre alla Russia - conclude Ranieri - la necessità di trovare una soluzione politica e non militare in Cecenia perché il fondamentalismo islamico non si sconfigge- bombardando città e villaggi ma con interventi efficaci, in profondità, sul tessuto economico e sociale di quelle regioni a cui l'Europa e l'Occidente possono dare un importante contributo». Si profila cosi nella maratona di incontri bilaterali che circonderanno il summit uno sforzo diplomatico italiano affinchè a Istanbul venga disinnescata la mina cecena e la Russia accetti di aprire all'Osce le porte della Cecenia in fiamme. Palazzo Chigi e Farnesina attribuiscono infatti notevole importanza ai documenti sulla sicurezza continentale che il vertice dovrebbe approvare al termine dei lavori - Carta per la Sicurezza Europea, Trattato sul disarmo convenzionale e Misure di confidenza reciproca fra gli Stati membri -ma nei colloqui di D'Alema e Dini con il premier turco Bulent Ecevit e il ministro degli Esteri Ismail Ceni si parlerà anche? del dopo-Ocalan. La vicenda del leader del Pkk imprigionato nell'isola di limali poco (listante da Istanbul e su cui pesa una condanna a morte ha incrinato le relazioni bilaterali, con gravi conseguenze economiche per l'export italiano. duella di oggi è per D'Alema la prima visita in Turchia dopo la partenza di Ocalan da Roma. Le. turbolenze della politica interna italiana e il coincidente processo d'appello aii Ocalan hanno impedito che avvenisse prima del summit - come i due governi avrebbero preferito per dare maggiore risalto all'evento - ma resta la comune intenzione di celebrare venerdì la riconciliazione la riconciliazione bilaterale grazie alla prevista stretta di mano tra D'Alema e Ecevit. Sempre ammesso che Ocalan non ci niella lo zampino. Il ministro degli Esteri Lamberto Dini all'arrivo a Istanbul