Cossiga, notte di idillio con Berlusconi di Fabio Martini

Cossiga, notte di idillio con Berlusconi LA LUNGA CENA DEL PPE QUATTRO ORE A TAVOLA FRA BATTUTE E SORRISI Cossiga, notte di idillio con Berlusconi Ma ieri mattina era a colazione con Veltroni retroscena Fabio Martini inviato a STRASBURGO AVANTI a quella tavola apparecchiata con sapienza francese, Francesco Cossiga afferra Silvio Berlusconi, lo prende sottobraccio e non stacca la presa: «Silvio, siediti qui, vicino a me, alla mia destra...». Un gesto affettuoso dopo tanti "sfottò": è iniziata così una cena a suo modo memorabile. Tra Berlusconi e Cossiga, confessioni a voce alta, battutechoc, momenti spassosi e altri intensissimi. Con Cossiga che si rivolgeva a Berlusconi chiamandolo «Silvio» e l'altro che gli dava del lei e lo appellava: «Presidente...». Una cena di esagerata lunghezza, durata quasi 4 ore, ma durante la quale sono stato pronunciate battute che potrebbero far storia. Cossiga: «D'Alema mi ha tradito! Io avevo voluto lui a palazzo Chigi perché D'Alema ò un comunista vero, a differenza di Veltroni... Avevo voluto lui per chiudere 50 anni di storia e di contrapposizioni, ma purtroppo non hanno saputo cogliere l'occasione...». E Berlusconi, più tardi, rivolto a Cossiga e agli altri leader dei partiti aderenti al Ppe seduti attorno al tavolo: «Ma vi rendete conto o no? Noi che siamo qui stasera, se fossimo uniti, avremmo in mano il Paese!». E Cossiga: «Sapete, io sono convinto che Berlusconi vincerà le prossime elezioni politiche...». E por far capire che non sta scherzando, l'ex Capo dello Stato racconta: «Io sono alla ricerca di due deputati.... Devo arrivare a quota diciotto. Ora alla Camera siamo in sedici, ma quando saremo diciotto, gli faremo vedere noi...». Come dire, ma senza dirlo: a quel punto abbiamo D'Alema in mano, senza i voti determinanti del Trifoglio, il governo è costretto a dimettersi. Un Cossiga che in queste settimane si sta divertendo un mondo. Provoca e fa la pace, è al centro di tutti i movimenti. O per dirla con con le parole di un suo nemico dichiarato: «Cossiga - sostiene don Gianni Baget Bozzo - non ha mai avuto tanta immagine e tanto potere da quando ha lasciato il Quirinale». E così, quasi per ostentare la sua potenza, Cossiga si è concesso il "lusso" di andare a cena, martedì sera, con il capo dell'opposizione e l'indomani alle 9 del mattino - ha fatto colazione con il suo opposto, il leader del partito-trave del governo di centro-sinistra: Walter Veltroni. E anche in questo caso un incontro non banale: da mesi Veltroni era preso di mira da Cossiga e nonostante non abbia mai replicato, il leader Ds non ha mai nascosto di essere seccatissimo per quel "bombardamento" cossigniano. Appuntamento nella residenza dell'ambasciatore italiano presso il Consiglio d'Europa. Il bel gesto lo fa Cossiga: offre la sua mano destra a Veltroni ed esordisce così: «Mi dispiace se qualche mia battuta è stata eccessiva...». Il disgelo personale è consumato: a quel punto, poco conta se i due siano restati lontani su quasi tutto, come ammetteranno entrambi alla fine dell'incontro al quale ha partecipato anche il leader socialista Enrico Boselli, oramai al centro di tutti i summit, di tutti i "traffici" di questa stagione politica. Ma il vero evento di questa due giorni cossighiana a Strasburgo si ò consumato martedì sera alla cena del Ppe. L'appuntamento ò per le 20,30 al ristorante "Zimmer". A fare gli inviti è Alejandro Agag, giovanissimo segretario generale del Ppe, uomo di fiducia di José Maria Aznar. Agag ha voluto attorno allo stesso tavolo gli inquieti italiani per sondarli sull'imminente ingresso di Forza Italia nel Ppe: Agag vuol sapere chi voterà contro e chi si asterrà. Oltre a Berlusconi e Cossiga (vero ideatore della cenai, ci sono anche Pierferdinando Casini per il Ccd, Rocco Buttiglione per il Cdu, mentre il Ppi è rappresentato da Guido Bodrato, Rinnovamento italiano da Pino Pisicchio, l'Udeurdal presidente dei senatori Roberto Napoli. Al tavolo c'è anche la bellissima Lucia Figar, capo della segreteria di Agag. Di lei Cossiga dirà: «La parte migliore della serata», mentre qualcun altro non riuscirà a risparmiare doppi sensi sul cognome della signora spagnola. L'incipit, della cena - che va avanti a gamberetti, filetto, verdurine - ò per Cossiga. Parla a lungo di D'Ale ma, che lo ha tradito e che attraverso Angelo Sanza «mi ha offerto il ministero degli Esteri». Cossiga ha un pensiero anche per Helmut. Kohl, sollevando una questione sorprendente: «Dobbiamo promuovere un'azione perché diventi presidente onorario del Ppe». Pisic¬ chio: «Cossiga, ma tu ci sei stato a Marbella? Ti ricordi che ([nella volta nessuno lo ha citato? Se lo sono dimenticati tutti». Berlusconi: «Ma in quel momento era un perdente, ora il clima può essere cambiato, potrebbe essere il momento di candidarlo». Ma Agag spegne gli entusiasmi: «I suoi stessi amici tedeschi della Cdu creano qualche resistenza... Ma questo è naturale nel rapporto tra i grandi leader e i loro successori. Lo stesso destino lo ha avuto Felipe Gonzalez». A proposito di psicologie e di rapporti personali, Berlusconi non può lare a meno di parlare del proprio rapporto con Cossiga: «Umanamente lei è un personaggio di grande spessore, ma non sempre decifrabile. Presidente, si ricorda quella volta che le regalai un orologio?». Cossiga: «Certo...». Berlusconi: «Sapete cosa fece Cossiga? Me Io rimandò indietro quando litigammo e assieme mi spedi an¬ che un assegno per saldare il cinturino che si era consumato!». Berlusconi parla anche di granile politica: «Noi, tutti assieme, potremmo vincere le elezioni». E Cossiga: «Certo, ma dobbiamo stare attenti a non chiedere niente più di ciò che possiamo dare, parliamoci, avviamo un processo, poi vediamo». E ancora: «Io sono convinto che nel 2001 le elezioni le vincerà il Polo e a quel punto, vedrete la sinist ra all'opposizione si radicalizzerà». Guido Bodrato, con coerenza e argomenti taglienti, ripete il suo no all'ingresso di Forza Italia nel Ppe e attacca Berlusconi: «La sua politica economica porle- rebbi? alla povertà tre milioni e mezzo di persone...». Berlusconi si inalbera, il clima si inasprisce, ma è Pisicchio a trovare un argomento sul quale alla line si trovano tutti d'accordo: «Non pensate che alla fin fine il tema sul quale potremmo ritrovarci sia una nuova legge elettorale?». Cossiga, Berlusconi annuiscono. E' ((nasi l'ima di notte quando la cena finisce, a bassa voce tutti dicono che «è stata una serata che potrebbe lasciare il segno». Il mastelliano Napoli, che conosce bene Cossiga, si ò fatto un'idea: «Stanotte Cossiga ha voluto Linciare un segnale durissimo a D'Alema: mettendo assieme Berlusconi, l'Udeur, il Ppi.., Se conosco un po' Cossiga, se D'Alema dovesse cadere; le ipotesi che restano sono due: Violante, uomo-simbolo del giustizialismo che in un anno e mezzo diventa il pacificatore, o Nicola Mancino, seconda carica dello Stato...». Cossiga sorride: «Un problema alla volta». A Strasburgo cortesie e tensioni Il leader del centrodestra «Insieme possiamo vincere» Ma l'ex capo dello Stato dice «Per ora parliamoci e si vedrà D'Alema? Mi ha tradito» Qui accanto Francesco Cossiga con Silvio Berlusconi: nelle due foto a sinistra Rocco Buttiglione e Pier Ferdinando Casini

Luoghi citati: Napoli, Strasburgo