Marino: mai preso soldi dallo Stato

Marino: mai preso soldi dallo Stato Marino: mai preso soldi dallo Stato Gli avvocati di Sofri: ilpentito non è credibile VENEZIA Sembra tentennare, si contraddi ce, dondola le gambe sotto alla sedia, si nasconde dietro a molti «non so, non ricordo». Solo una cosa Leonardo Marino, il grande accusatore di Adriano Sofri e degli altri ex di Lotta Continua per l'omicidio del commissario Calabresi, respinge con forza: «Non ho mai preso un soldo dallo Stato, non ho mai chiesto di essere sottoposto a un programma di protezione», E al presidente della Corte Silvio Giorgio che insiste, che vuol sapere se gli sono mai arrivati finanziamenti «non ufficiali», se è vera la storia dei duecento milioni come sostie¬ ne Sofri, risponde così: «Io duecento milioni non li ho mai visti tutti insieme». Dice (li essere solo un vendilo re di crèpes, Leonardo Marino. Mostra il 740, giura di aver incassalo anche sessanta milioni in un mese d'estate con il suo chiosco a Bocca eli Magra, ammette le rapine - «Eatte non per soldi, ma per il legame affettivo con gli ex di Le» - e in un attimo gli arriva addosso di tutto dalla difesa degli imputati: dalle condanne; per gli assegni a vuoto alle 13 cambiali protestate, dalla compravendita di case e furgoni a quel giro di soldi che dimostrerebbero una cosa sola, che Leonardo Marino è un pentito prezzolato, uno di quelli pagato per sostenere le sue accuse contro i compagni di un tempo. Anche perchè è dall'88 sostiene la difesa di Sofri - dal momento del pentimento che coinvolge gli ex compagni di un tempo, che le sue condizioni economiche migliorano. Marino tentenna, ma nega tutto. E all'avvocato Alessandro Gamberini che assiste Adriano Sofri, viene un sorriso grande così: «Marino era al disastro economico. E' apparso evidente il suo imbarazzo a dover sostenere tesi menzognere». Degli imputati - Adriano Sofri che siede accanto al direttore del Foglio Giuliano Ferrara, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani - parla solo que- st'ultimo, ma è appena una battuta: «Non ho commenti da farel'esame di Marino si commenta da solo». La deposizione di Leonardo Marino, si fa difficile su un punto preciso: quello sulle origini della sua confessione. Marino dice di averci pensato da solo. La sua compagna Antonia Bistolfi ne parla già nel suo diario ma in aula, convocata ieri, si avvale della facoltà di non rispondere. E Marino, spiega: «Non l'ho mai visto, sembra la calligrafia della mia compagna, aveva l'abitudine di scrivere diari. E poi è normale che una donna sia vicina al suo uomo e al padre dei suoi figli...». Una risposta non convincente, secondo i difensori di Adriano Sofri che puntano tutto sulla credibilità del pentito da mettere in discussione anche se con i limiti posti a questo processo di revisione che dall'udienza di martedì prossimo vedrà protagonisti gli imputati, a partire da Adriano Sofri. [r.m.l Leonardo Marino ieri ha deposto in tribunale a Mestre

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