Reznor il duro scopre l'amore di Luca Dondoni

Reznor il duro scopre l'amore Il musicista cult di Stone e Lynch per la prima volta in Italia, a Milano Reznor il duro scopre l'amore La svolta dei Nine Inch Nails tra rock e elettronica Luca Dondoni MILANO Trent Reznor è orinai da tempo considerato uno dei poeti malodetti della scena rock mondiale. I suoi Nine Inch Nails hanno raggiunto i cuori e le anime di milioni di teen-agers che hanno eletto il gruppo come uno dei più rappresentativi della generazione Nineties. I desideri o le scontentezze che identificano i giovanissimi sono cantale da Reznor senza peli sulla lingua anche se con questo nuovo e doppio album (il terzo della carriera) intitolato «Fragile», i toni si sono un po' ammorbiditi. Se solo poco tempo fa i Nine Inch Nails erano riconosciuti al volo per frasi del tipo «I wanna fuck yon like an animai» (lasciamo a voi la traduzione) oggi Trent usa il fioretto al posto della spada, e cuore fa ancora rima con amore. La rivista Alternative Press ha definito «Fragile» «il disco più atteso del decennio» e, limando un po' di esagerazione data dall'enfasi usata dal magazine Usa, va comunque registrato che all'uscita del ed se ne siano subito occupati tutti i giornali americani «Time» com¬ preso. Proprio il paludato e autorevole «Time» ha anche annoverato Trent Reznor tra lo venticinque persone più credibili tra i mille e più vip yankee: scusale se e poco. «Ci sono voluti due anni e mezzo di lavoro - ha detto ieri Trent incontrato a poche ore dalle prove dell'unica data italiana della band che si terrà questa sera all'Alcatraz di Milano - e durante questo periodo di tempo mi sono distaccato dallo show business isolandomi come non mai. Il disco "Fragile" però non ò buio. Sono cresciuto, e qui si sente, e le esperienze che ho maturato assieme a personaggi importanti con i quali ho lavorato come David Lynch, David Bowie, Oliver Stone sono parto integrante di un disco a trecentosessanta gradi». Nel corso di dieci anni di lavoro Trent, che come avrete capito e un ragazzo sveglio e efficiente, ha trovalo anche il tempo per fondare una sua etichetta discografica chiamata Nothing Records. Tra i gnippi da lui prodotti e esaltati da una produzione sempre attenta e puntigliosa spicca quello di Marilyn Manson che proprio a Reznor deve parecchio. «Ho la¬ vorato sul suo "Antichrist Superstar" - racconta re sulla smorzatura di certe idee di Manson. Qualche volta abbiamo anche litigato a causa di certe fisime molto personali e edefinitive che volevo portare avanti. Litigate che alla fine però si sono risolte con una stretta di mano. Ora siamo di nuovo amici». 11 pubblico dei Nine Inch Nails è comunque in fibrillazione e ha una voglia pazza di assistere ad un'esibizione del guppo perché la curiosità intorno al suo leader ò enorme. I motivi sono molteplici e probabilmente la stessa poliedricità dell'uomo gli permette di fare molte cose e, beato lui, tutte bene. Facciamo degli esempi. Siete appassionati di Playstation e adorate il gioco di ruolo «Quake»? Bene, la musica l'ha composta Trent. Avete visto «Naturai Born Killers» di Oliver Stone e siete impazziti per la colonna sonora? L'ha composta Reznor. Siete sobbalzati sulla sedia guardando le immagini di «Lost Highway» di David Linch? Non stiamo neanche a scriverlo. Indovinate chi ne ha scritto la colonna sonora...Sì, ancora lui, Trent Reznor. Trent Reznor, con i suoi «Nine InchNails», è considerato da milioni di teen-agers in tutto il mondo uno degli ultimi poeti maledetti. Tra l'altro ha prodotto Marilyn Manson

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