Nuove droghe e nuovi consumatori

Nuove droghe e nuovi consumatori Com'è cambiato il mercato: meno eroina (e meno morti), più ecstasy, droghe sintetiche e marijuana Nuove droghe e nuovi consumatori Marzio Barbagli ERANO anni che i giornali e le reti televisive non dedicavano tanto spazio ad un evento come la morte del giovane di Brescia, ucciso da una pastiglia di ecstasy dopo una notte in discoteca. Un «decesso per abuso di sostanze stupefacenti», come viene definito nei rapporti di ricerca. Ed è giusto che lo abbiano fatto. L'ecstasy e le altre droghe sintetiche prodotte nei laboratori clandestini non sono una novità, perché sono entrate per la prima volta nel mercato del nostro paese dieci anni fa. Ma il loro consumo è fortemente cresciuto nell'ultimo quinquennio ed esse oggi stanno evidentemente mietendo le prime vittime. È bene dunque che i mass media lancino l'allarme, mettendo in guardia i giovani ed i loro genitori dagli effetti dannosi di queste «pasticche colorate». Molti altri sono stati tuttavia i cambiamenti avvenuti in Italia, nell'ultimo decennio, nel mercato delle sostanze stupefacenti e non tutti sono negativi. Lo vediamo, innanzitutto, dall'andamento nel tempo del più drammatico indicatore dei danni provocati dal consumo di cmeste sostanze: il numero di morti per abuso di droghe. La serie storica presentata nella tabella che pubblichiamo, che dobbiamo alle rilevazioni condotte con perizia dalla Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno, riguarda i decessi «per causa tossicologica diretta» e non quelli indirettamente legati all'assunzione di droghe (incidenti stradali, Aids, epatiti) e dunque sottostima le dimensioni del fenomeno. Ma i dati di questa serie sono omogenei e confrontabili e forniscono due indicazioni di rilievo. La prima ò che le vittime sono nel 90 per cento dei casi di sesso maschile. Anche nell'uso di droghe, come in altre forme di comportamento deviante, permango- no infatti grandi differenze di genere, fra uomini e donne. La seconda è che, dopo aver raggiunto il punto più alto nel 1996, il numero di morti ha subito una fortissima flessione nei due anni seguenti. Ed i dati (provvisori) di cui disponiamo fanno pensare che questa tendenza sia continuata anche nel 1999. La diminuzione del numero dei decessi per causa tossicologica diretta dipende sicuramente dai grandi mutamenti che si sono verificati in Italia, negli anni '90, nel mercato della droga. Per la verità, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti o in qualche altro paese europeo, in Italia non disponiamo di dati sistematici sulle variazioni della domanda delle diverse sostanze stupefacenti. Abbiamo però buone informazioni su alcuni indicatori dell'offerta di queste sostanze che ci aiutano a capire cosa è avvenuto. Dopo essere cresciuta per anni, ed aver toccato il picco nel periodo 1992-94, la domanda di eroina (che è la sostanza che più frequentemente provoca la morte di chi ne abusa) è significativamente diminuita nel quinquennio successivo. Nel corso degli anni '90 vi è stato tuttavia un aumento della domanda di altri tipi di droghe: di quelle sintetiche come l'ecstasy, come si è visto, ma anche di cocaina. Infine, nel 1996, è iniziata un altro importante cambiamento che è ancora in corso: una imprevista impennata nell'offerta e nella domanda di marijuana. Numerosi (e non ancora del tutto chiari ) sono i fattori che hanno provocato queste trasformazioni nel mercato delle droghe. È evidente innanzitutto che esse sono dovute non a spostamenti da una sostanza all'altra da parte dei vecchi «clienti», quanto piuttosto a differenze esistenti nei gusti fra le vecchie e le nuove generazioni di «consumatori». Detto in altri termini, se è diminuita la domanda complessiva di eroina ed è aumentata quella di cocaina (e di ecstasy )non è tanto perché una parte degli eroinomani ha deciso di passare alla cocaina (o alle droghe sintetiche), quanto piuttosto perché le scelte dei giovani che si affacciano per la prima volta a questo mercato sono rivolte più alle seconde che alla prima. Ed in Italia, come negli Stati Uniti o in altri paesi occidentali nei quali è in corso la stessa tendenza, questo è in parte il frutto di una reazione delle nuove generazioni agli usi e agli abusi di quelle precedenti. Se i giovani di oggi scelgono sempre meno l'eroina è perché hanno visto quali effetti devastanti essa ha avuto sulla vita dei loro conoscenti, dei loro amici, dei loro parenti. Nel caso della marijuana, grande importanza hanno avuto anche le variazioni dell'offerta e dei prezzi. Gli esperti si sono a lungo chiesti se la domanda di droga sia elastica, cioè sensibile alle variazioni del prezzo. Ma riguardo agli effetti dell'aumento del prezzo delle sostanze stupefacenti essi sono arrivati a conclusioni diverse. Mentre alcuni sostengono che tale aumento determina una diminuzione della domanda, altri sono convinti che questo non si verifichi e citano a sostegno della loro tesi il caso degli eroinomani, che continuano a comprare la stessa quantità di «roba» anche quando devono pagarla molto di più. Tutti o quasi tutti gli esperti condividono invece l'idea che la diminuzione del prezzo provoca un aumento della domanda. Quello che si sta verificando nel nostro paese è una ulteriore prova a favore di questa tesi. Se in Italia, negli ultimi tre anni, la domanda di marijuana è aumentata è anche perché si è avuta un'immissione sul mercato, a prezzi vantaggiosi, di grandi quantità di questa sostanza prodotta in Albania e trasportata da persone provenienti da quel paese. Ma è difficile valutare quanto la domanda di stupefacenti dipenda dal prezzo Wm 1 Numero di persone morte in Italia per abuso di sostanze stupefacenti, dal 1987 al 1998, e percentuale di donne. numero % anno morti donne 1987 543 10 1988 809 11 1989 974 9 1990 1161 7 1991 1383 10 1992 1217 8 1993 888 12 1994 867 7 1995 1195 9 1996 1620 9 1997 1160 8 1998 1076 9 I Fonte: elaborazioni su dati della 1 Direzione Centrale dei Servizi Antidroga Controlli dei finanzieri sabato scorso fuori dalle discoteche. Dopo la morte del giovane di Brescia, ucciso da una pastiglia di ecstasy, è scattata, in ritardo, l'emergenza. Di droga si muore di meno, ma è aumentato l'uso degli stupefacenti. A sinistra il sociologo Marzio Barbagli

Persone citate: Marzio Barbagli