L'ARMATA ROSSA SI VENDICA

L'ARMATA ROSSA SI VENDICA A CHI GIOVA LA CARNEFICINA CECENA L'ARMATA ROSSA SI VENDICA William Salire Pili di sessanta missili SS-21 e Scuci russi sono stati sganciati sulla popolazione di Grozny, la capitale della Ceccnia: l'Armata Rossa va alla ricerca della vendetta dopo l'umiliante sconfitta inflittagli dalla guerriglia indipendentista cinque anni fa. Questa volta i generali sostengono di avere l'opinione pubblica dalla loro parte. I terroristi ceceni hanno attaccato uno stato leale alla Russia e sono considerati responsabili dei recenti sanguinosi attentati a Mosca. (I russo medio ha voglia di vendetta, mentre i generali fanno leva sul sentimento popolare per avere più fondi e più soldati. E mai momento è stato più propizio: fra un mese ci saranno le elezioni parlamentari. I comunisti, i nazionalisti di PrimakovLuzhkov e i ladri del Cremlino, tutti i candidati si fanno belli con le vittorie dell'Armata Rossa, mentre la televisione ignora la piaga di quasi 250 mila rifugiati in fuga dalle bombe russe. Chi trae vantaggio da queste paure e soddisfa il desiderio dei generali di prestigio e potere è l'ultimo primo ministro di Boris Elisio, ex apparatchik del KGB, Vladimir Putin. Le previsioni elettorali sono balzate in alto quando ha concesso ai generali di trasformare una risposta alle incursioni dei terroristi in una guerra vera e propria contro l'indipendentismo ceceno. E proprio per questa ragione che Mosca ha sostenuto i Serbi contro i Kosovari, sostenendo che la brutale pulizia etnica di Milosevic era una "questione di politica interna»: i suoi generali stavano già pensando ai Ceceni di Grozny che considerano ugual mente una questione eli politica interna. Ma che ne è del trattato sulla limitazione delle armi convenzionali nel Caucaso che Mosca ha firmato con l'Occidente? Nel massiccio attacco anticeceno la Russia ha ignorato gli obblighi del trattato, li nella vigilia elettorale poche voci di dissenso in Russia si sono levate contro questa carneficina. La settimana scorsa i leader del movimento riformista Jabloko, Javlinskij e Stepashin, hanno dato vita a una campagna contro il bombardamento indiscriminato dei civili e avanzato la proposta di un ultimatum ai leader ceceni affinché cessi ogni aiuto ai terroristi prima di dare inizio a una negoziazione. Questa mossa ha inabissato le previsioni elettorali di Jabloko. Domani Clinton incontrerà filtsin alla conferenza europea per la sicurezza di Istanbul, mentre George Bush si occuperà di affari esteri alla Reagan Library. Chi parlerà per gli Stati Uniti e i diritti umani? Chi fermerà il fiume di dollari a un regime che deliberatamente usa il nostro denaro per lanciare missili contro i civili? Copyright The New York Times

Persone citate: Boris Elisio, Clinton, George Bush, Javlinskij, Milosevic, Stepashin, Vladimir Putin, William Salire Pili

Luoghi citati: Grozny, Istanbul, Mosca, Russia, Stati Uniti