Dottore, dov'è il cielo? Un po sopra l'inferno di Ferdinando CamonAldo Carotenuto

Dottore, dov'è il cielo? Un po sopra l'inferno Dottore, dov'è il cielo? Un po sopra l'inferno Ferdinando Camon E, raro, rarissimo che sulla nevrosi (quel groppo di fobia-ansia-angoscia che paralizza la vita e la fa precipitare nella crisi) capiti di leggere un libro luminoso, radioso dalla prima pagina all'ultima. Quando succede è sempre il libro di uno junghiano. Così anche stavolta. Questo Attraversare la vita è un viaggio in verticale, dalle profondità buie e disperanti della crisi alle altezze vertiginose dell'autorealizzazione. Lo spazio intermedio è costellato di esempi grandiosi: Newton, Genet, Pessoa... Si potrebbe giudicare la nevrosi una sindrome da immunodeficienza psichica: attraverso la nevrosi irrompono tutte le malattie, finché l'uomo piomba in quel disordine psico-fisico che si chiama «marasma». Non vive più. Si lascia vivere. Il problema è passare dal lasciarsi vivere al voler vivere. Questo di Carotenuto è una ricognizione della sofferenza sentita c usata come fonte necessaria della svolta fondamentale della vita: la sofferenza come occasione di rinascita. L'assunto iniziale è: «Il dolore è una voce che chiama». La tesi centrale: «Capita che le esperienze negative siano più preziose per la crescita e l'arricchimento delle funzioni della personalità». La conclusione può apparire come una bestemmia psicologica: «Il dolore è la più grande risorsa che la vita possa offrirci». Questa svolta radicale, rispetto alla psicologia corrente, viene da una diversa valutazione della zona buia dove la crisi genuina. Per Freud, quella è una palude malsana, che va bonificata cioè prosciugata. Porgli junghiani nella zona buia dell'inconscio stanno calate anche le energie positive, creative, salvifiche dell'uomo, e gli archetipi, che sono i principi regolatori della vita psichica. Non si tratta allora di prendere uno che soffre di insonnia, inattività, depressione, ansia, e liberarlo del sintomo. Cioè percorrere tutta la parte negativa del viaggio, dal male-con-cui-non-si-vive alla convivenza col male, ossia il puro scioglimento del sintomo. Si tratta di ben altro: portare chi sta male a una trasformazione profonda, come quella che le filosofie orientali chiamano «risveglio». Chi sta male ha tre scelte: bloccarsi, regredire o trasformarsi. Carotenuto, massimo tra gli junghiani in Italia, descrive la via dell'ultima scelta. Può uno scrittore, che viene dall'altra esperienza, quella freudiana, appresa dal presidente dei freudiani, esprimere una personale riserva? Eccola: la domanda di chi è in crisi è l'esaltata-esaltante: «Come posso realizzare le mie potenzialità?» o non è piuttosto la molto più bassa: «Come posso cavarmela?». La salvezza, per Carotenuto, sta nel salire più in alto dell'anonimato, della morale collettiva; nel non pensare come «si pensa»; nel non essere come gli altri, perché gli altri non sono. Condivido in pieno, niente da dire. E questo viaggio in alto il libro (che io raccomando a tutti per la sua dolcissima seduzione) lo racconta magnificamente. Ma coloro che sono nella crisi hanno un problema più urgente, prima di salire al cielo: uscire dall'inferno. Aldo Carotenuto \T1 KAYI RSARl LA VITA Aldo Carotenuto Attraversare la vita Bompiani 200 pagine 28 000 lire

Persone citate: Aldo Carotenuto, Carotenuto, Dottore, Freud, Genet, Newton, Pessoa

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