Stanotte mille stelle cadenti

Stanotte mille stelle cadenti La cometa Tempel-Tuttle attraversa l'orbita della Terra. Il fenomeno visibile guardando la costellazione del Leone, verso Est Stanotte mille stelle cadenti Dopo 33 anni ritornano le Leonidi Piero Bianucci Attacco alla Terra 2. Non è un Film. E' quanto potrebbe succedere stanotte, quando il nostro pianeta attraverserà i detriti di una cometa, la Tempel-Tuttle. Il fenomeno avvenne già l'anno scorso, negli stessi giorni. Ora si ripete, e secondo alcuni astronomi questa volta 1'«attacco» sarà più duro. Ma rassicuriamoci subito. E' vero che quei minuscoli proiettili penetreranno nell'atmosfera alla velocità di 72 chilometri al secondo, cioè a 260 mila chilometri orari, ma proprio per questo subiranno un fortissimo riscaldamento da attrito e si trasformeranno in vapori ben prima di raggiungere il suolo. Risultato: vedremo una pioggia di meteore, o, con una espressione più popolaresca e più poetica, una pioggia di stelle. Come quella della notte di San Lorenzo, il 10 agosto, resa famosa da una poesia del Pascoli, ma probabilmente molto più abbondante. Queste meteore di metà no¬ vembre si chiamano Leonidi perché sembrano sbucar fuori dalla costellazione del Leone. In realtà è solo un effetto prospettico. La stessa cosa succede quando nevica e viaggiamo in macchina: i fiocchi di neve sembrano venirci incontro divergendo da un punto davanti a noi, ma è soltanto un'illusione. Tutti gli anni si vede qualche Leonide, tra il 15 e il 18 novembre, ma ogni 33 anni se ne vedono molte di più perché ogni 33 anni la cometa Tempel-Tuttle attraversa l'orbita dela Terra lasciando dietro di sé una scia di granelli di sabbia. Nel 1933 e nel 1966 il numero delle meteore, durante la fase massima, fu eccezionale. Se ne videro fino a 70 mila all'ora. L'anno scorso le attese andarono in parte deluse. Ci fu sì una notevole pioggia di Leonidi, ma con 18 ore di anticipo sulle previsioni, e comunque risultò meno abbondante di quanto si era sperato. Proprio per questo molti astronomi pensano che sia il 1999 l'anno buono: infatti, mentre nel novembre scorso là Terra attraversò la scia di detriti dove era più stretta e dove i detriti sono un po' più grandi ma meno numerosi, quest'anno passerà in un punto dove la scia e alquanto più larga e i detriti, benché più piccoli, dovrebbero essere moltissimi. Sarà pioggia o tempesta? L'esperienza insegna che è meglio non sbilanciarsi. Donald Yeomans, un astronomo tra i più esperti di sciami meteorici, quasi scaramanticàmente soleva raccomandare ai suoi colleghi: «Quando fate delle previsioni sulle Leonidi usate sempre aggettivi come "probabile" e "possibile". Se parlate di "evento sicuro", quasi certamente sarete smentiti». Se per noi che siamo protetti dallo schermo dell'atmosfera l'incontro con le Leonidi è soltanto un romantico spettacolo della natura, per i satelliti artificiali qualche pericolo esiste. Le probabilità di un impatto con qualche scheggia della cometa sono piccole ma non nulle. E in caso di urto, considerando la velocità dei proiettili, i danni sarebbero sicuramente devastanti. Dei quasi cinquemila satelliti lanciati dal 1957 ad oggi, quelli in funzione sono circa 500. La maggior parte di essi serve alle telecomunicazioni intercontinentali: questi si trovano in orbita geostazionaria, a 36 mila chilometri sopra l'equatore o anche più in basso, intorno ai mille chilometri, se destinati ai telefoni cellulari planetari; una ventina sono i satelliti GPS per la navigazione e la localizzazione; altrettanti quelli per uso scientifico e per telerilevamento; infine ci sono satelliti meteorologici e per uso militare. In complesso, un capitale di molte migliaia di miliardi è esposto al rischio Leonidi. A scoprire la cometa dalla quale derivano queste meteore fu l'astronomo dilettante tedesco Wilhelm Tempel, litografo di professione. Era il 19 dicembre 1965. L'astronomo saviglianese Giovanni Schiaparelli la mise poi in rapporto con le Leonidi, stabilendo in modo definitivo il nesso tra meteore e comete. Rileggendo le cronache medievali, si trovano testimonianze di grandi piogge di Leonidi nel 585, 902, 934, 967, 1037, 1202, 1366 e poi via via, con meno regolarità, fino alle vere e proprie «tempeste» del 1799, dol 1833, del 1933 e del 1966. Vedremo se il 1999 sarà all'altezza della tradizione. La leggenda dice che i desideri espressi mentre si vede cadere una stella sono destinati a realizzarsi. Che sia pioggia o tempesta, preparatevene qualche migliaio. Nella peggiore delle ipotesi, li avrete già pronti nel 2031. I minuscoli proiettili penetreranno nell'atmosfera a 260 mila chilometri orari Alle 4 del mattino la massima intensità: probabili centinaia di scie incandescenti 831 STELLE CADENTI ALL'ORA LA PIOGGIA DI STELLE 2 Ih 22h 23h Ih 2h 3h ORA LOCALE

Persone citate: Donald Yeomans, Giovanni Schiaparelli, Piero Bianucci, Tuttle, Wilhelm Tempel