Verso la Svizzera per il pieno

Verso la Svizzera per il pieno Verso la Svizzera per il pieno E la Regione Lombardia riduce iprezzi MILANO Destinazione Svizzera. Una dietro l'altra centinaia di auto si sono incolonnate sulle strade che dalle province lombarde più vicine al confine portano ai sospirati distributori della Confederazione. Una migrazione che i gendarmi elvetici e i nostri finanzieri sono abituati a vedere, ma che ieri si è trasformata in un vero esodo con ritorno a serbatoio pieno. Nell'economia familiare dei «frontalieri» lombardi il pieno fatto oltrefrcntiera, dove i prezzi sono ben più bassi che in Italia, conta un bel po' e il sabato anche quelli che pendolari non sono fanno un salto alla prima colonnina che dà benzina all'ombra della bandiera con la croce bianca. Ma l'ombra dello sciopero e le cisterne delle stazioni di servizio italiane, spesso svuotate in pocl.'s ore hanno trasformato queste piccole code ordinate in vere e proprie colonne di macchine assetate. E proprio per rimettere un po'd'ordine e contrastare questo fenomeno, sia nell'emergenza degli scioperi, sia nella quotidianità il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato ieri a larghissima maggioranza un progetto di legge in cui si prevede una riduzione del prezzo del carburante nei Comuni vicini alla Svizzera. Il taglio del prezzo dovrebbe essere quantificato dalla Giunta, sulla base di provvedimenti governativi, in una media di 250 lire al litro per le aree più vicine alla frontiera. La Giunta dovrà anche stabilire il metodo di rimborso dei gestori delle stazioni di servizio e individuare i residenti che avranno diritto agli sconti. «Ripariamo ad un'ingiustizia, quella che penalizza i gestori dei distributori, i benzinai, i commercianti delle Provincie di confine. Che provoca file, inquinamento, traffico nelle città di confine. Che provoca una fuga di capitali all'estero per inseguire la benzina a prezzo più basso. Che costringe molti esercizi commerciali a vivere di vita magra o a chiudere. Che ha desertificato decine di chilometri di strada dove non ci sono più distributori» ha commentato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. E la commissione Commercio del Consiglio regionel lombardo ha chiesto anche il ritiro del decreto del governo del 29 ottobre scorso, che ha stabilito di liberalizzare da subilo la possibilità di realizzare nuovi impianti di carburante, «La situazione che si è creata - fa notare la Commissione - è inconcepibile e incomprensibile. Second l'amministrazione regionale e la commissione consiliare negli ultimi anni in Lombardia si era arrivati a un acordo con i gestori che aeva permesso di ridurre da 6300 ai 3800 attuali i distributori di benzina e nei prossimi 2-3 anni si sarebbe arrivati a 2500, che avrebbero raggiunto una quantità media di carburante venduto in linea con quella europea. «Ora però lo Stato - commentano in commissione - dopo averci dato la delega di trattare ce la toglie vanificando tutto il nostro lavoro: chi lo spiega ai gestori che hanno chiu¬ so?» Intanto a Trieste il problema dei contingenti di benzina agevolata e la necessità di un suo urgente riesame da parte del Governo è stato al centro di un colloquio tra il Sindaco del capoluogo giuliano, Riccardo Illy, e il Ministro delle Finanze, Vincenzo Visco. Il ministro - riferisce una nota del Comune di Trieste - ha convenuto con Illy sulla necessità di una verifica dell' intero problema. Pur essendo 1' argomento essenzialmente di competenza dell' Unione Europea e pur essendo il Governo italiano già intervenuto in proposito. Ir. e. s.]

Persone citate: Illy, Riccardo Illy, Roberto Formigoni, Vincenzo Visco

Luoghi citati: Comune Di Trieste, Italia, Lombardia, Milano, Svizzera, Trieste