«Sciascia sbagliò a non schierarsi sul caso Moro»

«Sciascia sbagliò a non schierarsi sul caso Moro» Scalfari e Rosi «Sciascia sbagliò a non schierarsi sul caso Moro» PALERMO Dieci anni dopo la morte, Leonardo Sciascia fa discutere e polemizzare non meno di quando, in vita, «faceva notizia» per i suoi libri e i film da loro tratti, ma pure per le sue prese di posizione. Così, ieri pomeriggio, nella sede della fondazione del Banco di Sicilia a Palermo, Francesco Rosi ed Eugenio Scalfari, parlando su «Leonardo Sciascia nella prospettiva del tempo», incontro organizzato dalla Fondazione Banco di Sicilia e dal quotidiano «La Repubblica», hanno criticato la sua scelta di non schierarsi né con le Br né con lo Stato quando Moro fu rapito. Scalfari ha esteso la critica all'ormai famosa e spregiativa espressione «professionisti dell'antimafia» che lo scrittore di Racalmuto in un'intervista al Corriere della Sera rivolse a quanti utilizzano il filone antimafioso per farsi pubblicità. Il dissenso su quei due episodi, però, non ha condizionato negativamente il giudizio complessivo di Scalfari: «Sciascia ha detto - è soprattutto un moralista e uomo di lettere di livello europeo e non soltanto italiano e tanto meno siciliano». Regista di «Cadaveri eccellenti» derivato dall'intramontabile affresco sugli intrighi della politica che è «Il contesto», Francesco Rosi ha riconosciuto a Sciascia di esser stato «la coscienza critica di una società e del suo tempo», [a.r.l

Luoghi citati: Palermo, Racalmuto