«Mondadori, processate Berlusconi» di Paolo Colonnello

«Mondadori, processate Berlusconi» Richiesta della Procura per l'ex premier e Previti, accusati con altri 9 di corruzione per controllare l'editrice «Mondadori, processate Berlusconi» D'Ambrosio: il contesto merita di essere verificato Paolo Colonnello MILANO «C'è un contesto che merita di essere verificato da un giudice». Più sintetico, asettico e gelido di così il procuratore Gerardo D'Ambrosio non poteva essere. Ben sapendo che ieri, mettendo la sua firma sotto il provvedimento di richiesta di rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi, Cesare Previti e altri nove imputati accusati di corruzione in atti giudiziari per conquistare il controllo della casa editrice Mondadori, si sarebbe scatenato l'ennesimo finimondo di polemiche. Cosa puntualmente avvenuta, anche se tutti, a partire dagli imputati, fin da settembre, quando cioè Berlusconi si rifiutò di presentarsi all'interrogatorio «di garanzia» cui era stato invitato, sapevano che la decisione della procura non sarebbe potuta essere stata altrimenti. Soprattutto visto che «il contesto» di cui parla D'Ambrosio contempla, secondo le centinaia di documenti messi insieme dalla procura, una tangente di 400 milioni versati nel '91 all'allora giudice d'appello di Roma, Vittorio Metta, per favorire i Formenton e la Fininvest nello scontro giudiziario con Carlo De Benedetti sulla casa editrice di Segrate. Soldi partiti, stando alle accuse, nella misura di circa tre miliardi, da alcuni conti esteri della Fininvest, transitati su altri conti esteri di Previti e finiti, in contanti, nelle mani del giudice che li usò per acquistare im immobile a Roma per la figlia. Un «contesto» che adesso costa la richiesta di mandare alla sbarra non soltanto il Cavaliere, considerato il vero «dominus» dell'intera vicenda, e il suo onnipresente avvocato Previti, ma anche gli avvocati Attilio Pacifico e Giovanni Acampora, già inquisiti in analoghe vicende, nonché l'intera famiglia For- menton-Mondadori, accusata di falso in bilancio: Cristina Mondadori, Luca, Pietro, Silvio e Mattia Formenton, nonché il loro avvocato, Alberto Previeri, che si occupò della cessione del 25% delle azioni Amef a Berlusconi. Ma soprattutto il provvedimento della procura rischia anche di innescare ima nuova guerra dai risvolti economici oltreché legali: l'avvocato Giuliano Pisapia, legale di parte civile della Cir di De Benedetti, ha già annunciato che a questo punto si costituirà parte civile contro tutti gli imputati e la posta di questa nuova partita potrebbe essere altissima. Così pochi minuti dopo il primo lancio di agenzie che annunciava il provvedimento lungamente atteso del pool di Mani Pulite - l'ultimo in ordine di tempo della serie di procedimenti scaturiti dalle rivelazioni della «teste Omega» Stefania Ariosto (Imi-Sir,Sme, Toghe sporche) la parola è passata subito al leader di Forza Italia che non ha esitato a stigmatizzare quella che ha definito «la strategia infinita dei teoremi». «La procura di Milano principale artefice della rivoluzione giudiziaria che ha riballato la nostra storia politica - ha proseguito Berlusconi - anche qui come in altri casi e nel caso Sme, opera un paradossale invei-sione di moli per cui chi dovrebbe essere imputato diventa accusatore e chi invece è stato vittima viene messo sul banco degli accusati». Dunque la richiesta di rinvio a giudizio per il Cavaliere diventa «un altro inconsistente teorema contro il leader dell'opposizione, un altro tentativo di impiantare un lungo e defatigante processo che non potrà che finire magari tra 5 o 10 anni con un'assoluzione perché 11 fatto non sussiste». «Ma intanto, quanto tempo e soldi sprecati». «Comunque - conclude Berlusconi - perquel che mi riguarda, affronterò questo ingiusto processo, infondato come si sono dimostrati infondati gli altri, con la serenità e la forza di sempre, sempre più convinto che il mio personale impegno nella politica è necessario per far tornare il nostro paese a essere una vera democrazia e un vero stato di diritto» Rincara la dose il suo difensore, l'avvocato Niccolò Ghidini, che parla di «vicenda irreale in cui Berlusconi e del tutto estraneo». Tranciarne anche il commento di Previti: «E' una richiesta che parte dal nulla e i presupposti in fatto sono meno di zero: essendo al di sotto di mere congetture si tratta ih elucubrazioni in libertà, Sarebbe veramente triste se, oltre all'evidente tentativo di pressione sul gup Rossato, questa richiesta fosse un favori1 da rendere a qualcuno». Duro anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Enrico La Loggia che parla di «persecuzione»: «Errare humanum est, perseverare diabolicum», Anche il senatore è convinto che l'epilogo del processo non potrà che essere favorevole a Berlusconi: «Anche se tra anni vi sarà un'assoluzione completa chi ristorerà Berlusconi e la sua famiglia dagli ingiusti travagli subiti? Il cancro che si è installato nella nostra democrazia con l'uso politih co della giustizia va rimosso». Forza Italia: un altro inconsistente teorema che finirà tra 10 anni con un'assoluzione. Tempo e soldi sprecati L'ingegner Carlo De Benedetti

Luoghi citati: Milano, Roma, Segrate