AVVIAMENTO PARIMI
AVVIAMENTO PARIMI AVVIAMENTO PARIMI Cinquantanni di ricordi lontani sepolti sotto un cumulo di macerie Ni ELL'AGOSTO scorso, con pochi chili di dinamite, hanno sepolto, sotto un cumulo di macerie, i ricordi di una Torino attiva. Il crollo dell'enorme edifìcio all'angolo fra corso Giulio Cesare ed il lungodora Firenze ha chiuso tante storie. In quel fabbricato si sviluppò l'attività della ditta Guardini, fabbrica di oinprelli che ebbe notevole rinomanza: ad essa seguirono altre attività tra cui quella di una ditta, la Ninni e Rolutti, all'ultimo piano, che fu antesignana nel campo dei registratori del suono. Il suo registratore a filo magnetico fu il primo in Italia, si diffuse fra i giornalisti e fu esportato. Nel cortile c'era la ditta llotte e Crida, produttrice di cerniere lampo sotto il nome di Zip e costruttrice di macchine per la produzione di queste cerniere, esportate persino in Giappone. Altre aziende, come la Carson e la Bigliani e Turletti lavorarono nel campo dell'elettronica ed in ultimo, nelle grandi sale, presero posto le prime scuole. Cominciò la Scuola di avviamento professionale Parini alla quale seguì l'ing. Da Pos (elettronica), poi la Morelli Da Popolo ed infine il Liceo Leonardo Da Vinci divenuto poi Succursale A. Volta. Furono molti i giovani che frequentarono queste scuole nel giro di oltre mezzo secolo ed il botto dell'esplosione ha svegliato in alcuni ricordi lontani. Il 1 ° di ottobre del 1949 due ragazzine, Anna Trincherò e Nuccia Rosmino entravano in quell'edificio per frequentare la 1 H del corso di Avviamento Professionale; cinquanta anni dopo, si sono ritrovate davanti alle macerie con un sorriso un poco velato di tristezza. Una vecchia fotografia ha riportato alla mente il nome di tante compagne: Rinaudo, Ricaldone, Saino, Vergnano, Castino, Angelino, Fantinati, Boero, Gangi, Capello, Pontillo, Prioglio, Mangione, Fiore ed ancora altre. Con il ricordo è nato anche il desiderio di rivedersi...Nella foto, con le allieve, c'è la prof. Conti che insegnava contabilità, merceologia, cucito e lavori femminili e quindi era l'insegnante che rimaneva più a lungo con le ragazze. A quel tempo non sfuggiva alle allieve un po' pettegole che la signorina Conti aveva una intesa con il professore che insegnava meccanica nella sezione maschile. Nella stessa scuola vi erano, infatti, anche i maschietti che le ragazze potevano intravedere, durante le ore di laboratorio, attraverso una fitta rete metanica che divideva, senza pietà, i due sessi. Come sempre, però, i primi innocenti amori non potevano essere fermati da ima rete anche se di ferro. La sig. Trincherò ricorda ancora il ragazzino che le inviò, tramite una amica, un romantico messaggio; disgraziatamente il biglietto fu intercettato dagli insegnanti ed il giovane Romeo finì, con somma vergogna, dietro alla lavagna nella classe delle femmine. La disciplina era ferrea: prima di entrare nella scuola le allieve dovevano radunarsi sul marciapiede in attesa dell'ora esatta per entrare ordinatamente. L'uscita, però, era più allegra e scanzonata. Molti ragazzi e qualche ragazza, usando la cartella come uno slittino, scivolavano lungo la ripida riva della Dora e qualcuno finiva nelle acque del fiume. Ora le ex allieve Trincherò e Rosmino vorrebbero rincontrare le compagne per festeggiare il cinquantennio e, quindi, attendono una chiamata ai seguenti numeri: Anna Trincherò, 011.660.12.54; Nuccia Rosmino, 011.590.696.
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