HIROSHIMA, 10 ANNI DI CABARET di Silvia Francia

HIROSHIMA, 10 ANNI DI CABARET HIROSHIMA, 10 ANNI DI CABARET Lo Zelig di Milano festeggia mercoledì 17 con i cugini torinesi e Mister Foresi IL soffio di una risata per spegnere dieci candeline. Tanti sono gli anni di attività cabarettistica targata Hiroshima Mon Amour. Un evento che, nel locale di via Bossoli, non poteva certo passare sotto silenzio. Lo si celebra, infatti, il 17 novembre alle 21,30 (tel.OI 1/317.66.36), con una performance di strampalato illusionismo secondo Mago Forest («Cos'ha David Copperfield che io non ho?» è il titolo del suo spettacolo) e con happening festoso cui partecipano «gli amici dello Zelig di Milano, locale storico con cui Hiroshima è gemellato da quando il cabaret è arrivato in città», spiega Simona Ressico, che per «HMA» cura la programmazione di teatro comico. Lo conferma il fatto che molti degli artisti «di casa» a Hiroshima o reclutati per le numerose iniziative fuori sede (primo tra tutti lo «Smemoranda Comic Festival-Ad Ovest di Paperino) arrivano proprio dalla gran fucina del locale cult milanese. Di qui la scelta di festeggiare il 17 questi primi 10 anni di HMA, proprio con il gruppo di Zelig, compreso il direttore artistico Giancarlo Bozzo che, qui a fianco, fa i suoi personalissimi auguri. Un decennale che riguarda il solo cabaret: perché la nascita di Hiroshima risale, in realtà, al 6 agosto 1986, anniversario della bomba. Da qui il nome del locale, con sede nel mitico capannone di via Belfiore, che presto divenne la tana accogliente per la cultura underground cittadina. E se fu con la musica che cominciò l'avventura dei giovani fondatori di HMA (tra cui il regista Mimmo Calopresti), il cabaret non tardò a guadagnarsi un suo posto in cartellone. Fatto non irrilevante, dal momento che all'epoca «la rivista era sepolta e nessuno si filava il teatro comico: tanto che i cabarettisti, non ancora star della tv e del cinema, erano relegati nei night» ricorda la Ressico. E a Torino, fu proprio HMA ad offrire un palcoscenico al cabaret più ruspante, critico e «sociale». E vennero i bei nomi della comicità: Paolo Rossi, Gene Gnocchi, Luciana Littizzetto, Albanese, Bisio, Aldo Giovanni 6Giacomo, Gioele Dix, Daniele Luttazzi. E i tanti altri, che hanno fatto la storia di Hiroshima. Segnaliamo anche un altro appuntamento inconsueto: al Teatro di Torino di piazza Massaua (tel.01/779.58.03) sabato 13 novebre alle 21,30, la lega di improvvisazione teatrale si produrrà in un vero e proprio match tra due squadre di 3 o 5 attori-giocatori: maglie da partita di hockey su ghiaccio, patinoire, arbitro. L'arbitro sorteggia il titolo, la durata, lo stile (libero, in rima o senza parole, stile soap o cartoon, alla maniera di Goldoni, Shakespeare, Fellini). Il pubblico è il vero protagonista.: suggerisce temi all'arbitro, vota, può esprimere il proprio dissenso lanciando ciabatte, fornite all'ingresso. Silvia Francia

Luoghi citati: Hiroshima, Hiroshima Mon Amour, Milano, Torino